Famiglia

Strana guerra, caro Bush

Com’è veramente andata la guerra contro l’Iraq? Che ne è delle armi chimiche? Dove sono i laboratori per le bombe atomiche?

di Fabrizio Tonello

Caro George, qui va tutto a rovescio. Te l?avevo detto che questa storia delle armi di distruzione di massa era una bufala troppo grossa. Sì, sì, lo so che i tuoi consiglieri in comunicazione dicono che le bugie devono essere GROSSE, GROSSISSIME, altrimenti non funzionano, ma qui a Londra nessuno si è bevuto la favola che Saddam poteva costruire una bomba atomica in meno di un anno. Perdonami, ma non siamo mica nel Texas: qui c?è qualcuno che ancora si ricorda che per il progetto Manhattan ci vollero tre anni e una squadra di cervelli come Enrico Fermi e Niels Bohr. Saddam, i suoi Enrico Fermi dove li teneva, in garage? Pazienza, è andata così, spero solo che la maggioranza dei deputati laburisti faccia finta di niente. Ho promesso a quasi tutti di farli diventare baronetti e di mandarli alla camera dei Lord alla fine del loro mandato, ma da Buckingham Palace mi dicono che 400 nuovi lord sono fuori discussione. Così mi ritrovo nelle pesti anche con la Regina. Questi sono solo dettagli, adesso dobbiamo discutere delle cose serie. Intanto, devi farmi mandare un assegno da 19,6 miliardi di dollari per le spese di sistemazione di Saddam e di tutti gli altri. Come ti ricorderai, noi inglesi abbiamo accettato di occuparci di tutta la logistica perché da noi non esistono le leggi sulla trasparenza che avete negli Stati Uniti e se qualcuno scrive di questa faccenda, lo faccio schiaffare nella Torre di Londra, come Tommaso Moro. Però i quattrini, sia chiaro, li mettete voi. Ti mando un dettaglio delle spese. 1) Saddam. Sistemato in Ucraina, con tutta la famiglia, in una dacia sul Mar Nero. Contento, dice che gli ricorda l?Eufrate. Si lamenta perché ha dovuto tagliarsi i baffi e gli abbiamo proibito di far innalzare le sue gigantografie all?uscita dell?autostrada. Pagamento una tantum per aver rinunciato a difendere Bagdad: 5 miliardi di dollari. Spese di mantenimento annue: non ancora precisate, l?amministrazione ci sta lavorando. 2) Figli di Saddam. Con Qusay c?è stato un piccolo incidente: faceva il triplo gioco e voleva mandare parte dei soldi che gli avevamo dato a Osama bin Laden. Allora abbiamo passato il numero della sua camera d?albergo al Mossad e, da allora, non ho saputo più niente. L?altro, Uday, lo scemo della famiglia, ce lo teniamo per il momento a Bristol, in una pensione che costa poco. Continua a fantasticare che vuole installarsi a Miami Beach, adesso penseremo a cosa fare. 3) Tarik Aziz. Lì, avete combinato un bel pasticcio. Eravamo d?accordo di portarlo a Cipro, tutto era già pronto, e qualche sottosviluppato della 101a divisione lo arresta il 25 aprile come se fosse un Al Capone qualsiasi. Adesso come facciamo a rilasciarlo? Metti al lavoro il tuo ufficio legale e pensate a qualcosa. 4) Ali Hasan al-Majid, detto ?Alì il chimico?. È stata un?ottima idea quella di dire che era morto sotto i bombardamenti. La clinica di Ginevra dove lo abbiamo mandato a farsi la plastica facciale ha fatto un buon lavoro. Allego fattura. 5) Izzat Ibrahim al-Duri, quello che si occupava della regione settentrionale e quindi del petrolio. Adesso si chiama Duri al-Izzat al Ibrahim e fa il manager petrolifero a Mossul. Bisognerà però fargli una plastica, perché c?è il rischio che qualcuno lo riconosca, anche se gira in un?auto blindata con i vetri fumé. 6) Hani al Tikriti, il responsabile dei servizi segreti. Adesso si chiama John Muhammad ed è responsabile dei servizi segreti. 7) Aziz Salih al-Numan. Questo lo avete arrestato il 22 maggio. Per fortuna i miei lo hanno saputo subito e quindi abbiamo fatto lo scambio nella notte. Nella cella abbiamo messo un cugino (tanto questi arabi si somigliano tutti) e vedremo cosa farne. Al-Numan è in Giordania e gli abbiamo promesso un posto nell?import-export. Vuole 1 milione di dollari in più di quanto pattuito per il suo ruolo nel consegnarci l?aeroporto di Bagdad: bisognerà fargli capire che ha interesse a stare zitto. 8) Kamal Mustafa al-Tikriti. In Ucraina con Saddam. Dice che vuole viaggiare: non potreste fargli avere una tessera frequent flyer con una compagnia americana? 9) Muhazim al-Tikriti, il comandante della difesa aerea. Questo ce l?avevamo sul libro paga dal 1991, quindi non pone problemi. Appena lo rilasciate, potremmo nominarlo direttore dell?aeroporto o qualcosa di simile. 10) Muhammad Hamza al-Zubaydi. Questo adesso si chiama Arthur Rimbaud (gli piaceva la poesia francese) e lo abbiamo sistemato a Marsiglia. Dice che ci sono troppi arabi in giro e che qualcuno potrebbe riconoscerlo, forse lo sposteremo in Bretagna. Ti manderò la fattura del trasloco. 11) Latif al-Dulaymi. E’ a Mosca, in attesa di ricongiungersi con Saddam sul Mar Nero. I servizi segreti di Putin se ne occupano ma ci fatturano 9.700 sterline al giorno per la protezione, il vitto, l?alloggio e spese varie (ragazze, immagino). Gli ho scritto che se non rimangono entro il budget di 5mila, per me possono pure mandarlo in Siberia. 12) Walid Hamid al-Tikriti, governatore di Bassora. Gli abbiamo dimezzato il compenso perché non è riuscito a tenere sotto controllo i volontari arabi che ci hanno procurato qualche fastidio entrando in città. Lo abbiamo sistemato sul lago di Ginevra, a Evian. Nei giorni del vertice con Bush e Chirac lo abbiamo mandato in vacanza a Firenze, allego fattura dell?hotel Baglioni. 13) Tahir Jalil al-Tikriti, capo dei servizi segreti militari. È in Oman, in una villa con piscina. Anche questa è una soluzione costosa, pensavamo di liberarcene facendolo assumere come commentatore da Al-Jazeera. 14) Hasan Taha al-Rawi, comandante della Guardia repubblicana. Comprare lui è stato molto costoso, perché sosteneva che doveva distribuire bustarelle a tutti gli ufficiali fino al grado di sottotenente. Probabilmente era una balla, ma non potevamo rischiare che qualcuno combattesse davvero. Allego copia dei tre bonifici su una banca svizzera. Di dove sia e cosa faccia, abbiamo deciso di non preoccuparci. Chi paga gli effetti speciali Tutto questo è funzionato relativamente bene. Abbiamo seri problemi finanziari, invece, con le ditte di Hollywood che hanno realizzato gli effetti speciali per i filmati ?di guerra?. Questi vogliono essere pagati pronta cassa e non possiamo certo farci trascinare in un tribunale americano, dove magari ci chiedono di tirar fuori i documenti. Non potreste occuparvene voi? In fin dei conti sono stati Cheney e Condoleeza Rice a voler fare le cose in grande: finti bombardamenti, scontri a fuoco con iracheni creati dal computer, tempeste di sabbia ricreate in studio. Tutta roba che costa. Infine: i giornalisti. So che alla Cnn avete promesso qualcosa e che la Fox ha fatto tutto il lavoro gratis, ma alla Bbc e nei giornali inglesi è stato più difficile. Qui le frottole non se le beveva nessuno e per avere una manciata di articoli favorevoli alla guerra abbiamo dovuto pagare fior di editorialisti. Per concludere, caro George, ti prego di provvedere rapidamente a sistemare le pendenze, tacitare gli scontenti, far sparire un po? di tracce. È incredibile come voi americani pensiate che si possa creare una finta guerra come se fosse Via col vento, senza far sapere niente a nessuno. Non dico i registi o gli attori principali, ma le comparse, i costumisti, gli addetti al catering parlano e noi non vogliamo ritrovarci a dover dare spiegazioni imbarazzanti, vero? Tu hai un Congresso di pecoroni, ma qui siamo a Westminster e i deputati prendono ancora la democrazia sul serio. In fondo, l?abbiamo inventata noi. Tuo, Tony Blair


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA