Famiglia
Strage teatro Mosca: il gas uccide ancora
Sei mesi dopo la drammatica irruzione contro il commando ceceno, il misterioso gas usato nel blitz ha fatto altre 40 vittime
Ne parla oggi “Repubblica” in un articolo, ma la notizia circolava a Mosca da tempo: ci sono fra gli ex ostaggi gia’ altri 40 morti in piu’, rispetto alle cifre diffuse dalle autorita’, e l’80% dei sopravvissuti soffrono di malattie verosimilmente causate dal gas utilizzato nel blitz dalle forze dell’ordine. Ieri il vicecapo della Commissione sanitaria del municipio di Mosca, Serghiei Polyakov, aveva negato le informazioni diffuse da Trunov attraverso i media russi, affermando che non risulta nessuna altra vittima oltre le 129 ufficiali, quasi tutte, si ricorda, morte per gli effetti del misterioso gas. ”Polyakov non sa quello che dice – commenta Trunov all’Ansa – Innanzitutto la Commissione si occupa solo di Mosca, e anche qui male, mentre molti ex ostaggi provenivano dalle piu’ diverse parti della Russia, Siberia compresa, e vi sono tornati. Quindi Polyakov non puo’ smentire niente perche’ non lo sa”. Secondo Trunov i dati da lui presentati risultano dalle ricerche dei familiari delle vittime che hanno costituito uno speciale gruppo ad hoc che si prepara a pubblicare tutti i nomi. L’avvocato precisa che l’80% dei sopravvissuti hanno manifestato problemi di salute soprattutto legati a difficolta’ motorie, che si tende ad attribuire all’effetto del gas sul sistema nervoso. Non si conosce la composizione esatta del gas utilizzato il 26 ottobre scorso dai reparti speciali dei servizi segreti russi per liberare gli ostaggi al Dubrovka paralizzando il commando ceceno ma provocando indirettamente anche la morte di almeno 125 civili. Secondo alcuni esperti potrebbe trattarsi di un gas nervino i cui effetti potrebbero farsi sentire anche a media o lunga scadenza.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.