Non profit
Strage nel Sud
Quasi 200 persone, per la maggior parte civili, sono rimasti uccisi nella regione di Jongley
di Redazione
Almeno 197 persone sono morte nel Sud Sudan, nella zona di petrolio di Jongley. La notizia è stata diffusa dal partito al potere nella regione ora autonoma, il Movimento per la liberazione del Sud Sudan (Splm)
A compiere una vera e propria strage fra i civili, secondo quanto riferito dall’Splm, è stato George Athor, un ex ufficiale dell’esercito sudanese che, sconfitto alle elezioni del 2010, ha creato una propria milizia privata.
«Oggi nel Sud sono presenti diverse milizie armate e finanziate dal Nord» è la pesante accusa di Pagan Amum, segretario generale dell’Splm. «Le armi di George Athor vengono da Karthoum».
Il Sud Sudan ha votato quasi all’unanimità per la seccessione dal Nord, con il 98,83% dei votanti a favore, durante il referendum tenutosi del 9 al 15 gennaio scorso e previsto dal Comprehensive Peace Agreement (CPA), l’accordo di pace siglato nel 2005 fra Nord e Sud Sudan dopo un ventennio di guerra civile.
Sono ancora molti però i nodi irrisolti, fra cui la gestione delle risorse petrolifere, i diritti dei cittadini del Sud che vivono al Nord e il futuro della regione contestata di Abyei ricca di oro nero, dove nel solo mese di gennaio almeno 76 persone sono rimaste vittima di scontri.
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