Disablità

Viaggiare contro e oltre le barriere è possibile

di Luca Cereda

Grazie al suo blog “Viaggiando contro le barriere”, il giovane Luca Dell’Oro, dopo l’infortunio e la disabilità, racconta: «Ho trasformato la mia passione per i viaggi in un sito con indicazioni e consigli per le persone disabili»

Viaggiare è spingere cuore, corpo e mente un po’ più in là. Oltre i confini e le barriere. Viaggiare è conoscere posti nuovi, è farli propri. Viaggiare significa andare oltre, scavalcando alcuni ostacoli: fisici – come le distanze – e culturali. Per le persone con disabilità, viaggiare significa mettere in conto molti più ostacoli, soprattutto imprevisti: per ovviare a quello che le mappe, le guide turistiche e le agenzie non prevedono per loro è nato “Viaggiando contro le barriere”, un blog dedicato al turismo accessibile ideato da Luca Dell’Oro, un ragazzo di Galbiate, in Provincia di Lecco, che nel 2016 – appena ventunenne – è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro che gli ha stravolto la vita, «In meglio», ritiene Luca che alla vita e ai viaggi, da allora, ha iniziato a guardare in modo diverso.

L’infortunio e la disabilità

La vita di Luca è cambiata una mattina di cinque anni fa, quando è rimasto incastrato in un macchinario sul luogo di lavoro: «Ho perso tre dita e parte della superficie della mano. L’indice ancora oggi non l’ho recuperato al cento per cento». Dopo l’incidente, inizia un periodo difficile, che lo mette a tu per tu con la sua nuova condizione fisica, ma anche psicologica, di disabilità. A vent’anni «mi sono trovato ad essere operato al San Gerardo di Monza nel reparto di Chirurgia della mano. Ho passato davvero molti mesi tra cure e fisioterapie ma l’invalidità si è rivelata irreversibile. Essendo stato un infortunio sul lavoro, nel mio percorso è intervenuto l’Inail che mi ha indirizzato al Centro Protesi convenzionato di Budrio, in Emilia-Romagna, lontano da casa, dagli affetti e dagli amici». Luca è spaventato, e disorientato: «Diciamo che a 21 anni hai tante cose in testa e non ti aspetti di ritrovarti in un centro protesi. Sono stato male, e naturalmente avevo paura, pensavo alle cose che forse non sarei più riuscito a fare, o al fatto che non sarei stato accettato. Ho passato momenti pesanti».

Resilienza e i “semi” del progetto del blog sui viaggi accessibili

Eppure l’esperienza vissuta del centro riabilitativo, ha veramente cambiato la vita di Luca: «In meglio – dice lui -, e vi spiego come». A Budrio ha conosciuto ragazzi anche più giovani di lui che malgrado soffrissero di invalidità anche peggiori, avevano scelto di continuare a sorridere: «Sono arrivato pensando al dolore e alla tristezza che erano piombate improvvisamente nella mia vita, cancellando la leggerezza e la spensieratezza con cui vivevo prima. Poi ho conosciuto due ragazzi che per un incidente in moto avevano perso entrambe le gambe. Un altro che aveva perso l’intero braccio in un incidente. Eppure sorridevano, dimostrando una forza e una carica incredibili nel modo di affrontare quel loro nuovo capitolo della vita. Progettavano il loro futuro». Prendendo ispirazione dal loro esempio, Luca inizia a comprendere che arrendersi e lasciarsi andare non sarebbe stato giusto. Per se stesso in primis. E una delle esperienze che più amava potare avanti, da solo o con gli amici, prima dell’incidente, era viaggiare. «È al centro riabilitativo che è nata la rivoluzione, il cambio di prospettiva nella mia testa, ed è da quell’esperienza che nel tempo, è scaturita l’idea del blog di viaggi per guidare persone con disabilità».

Come nasce, “Viaggiando contro le barriere”

«Il viaggio, in Italia così come l’estero, è qualcosa che mi ha sempre appassionato. E con la mia disabilità ho imparato a convivere anche quando visitavo una capitale europea o un borgo del nostro Paese. Lì mi sono ricordato degli amici e compagni di riabilitazione di Budrio, delle loro disabilità, spesso ben più limitanti delle mie negli spostamenti sui mezzi, ad esempio», spiega Luca. L’accessibilità dei musei, dei mezzi di trasporto, di alcune piazze o vie, o dei monumenti in Italia, ma non solo, è ancora fortemente limitata a chi ha alcune disabilità: il blog di Luca Dell’Oro, “Viaggiando contro le barriere” ha per questo un obiettivo molto chiaro, come spiega il suo ideatore: «Voglio che le tutte le persone, anche quelle con disabilità, sappiano che ogni meta è raggiungibile, che ogni viaggio è possibile. E allo stesso tempo, spero che questo blog sensibilizzi i musei, ma anche gli amministratori locali o anche i proprietari dei locali, a rendere i loro spazi – culturali o ricreativi – aperti a tutti». Senza barriere. «Ho capito che non per tutti viaggiare è una cosa semplice».

Per Luca uno dei momenti più intensi è quello dell’aeroporto, «Prendere l’aereo è il primo passo per avvicinarsi alla meta, è lì che inizio ad emozionarmi». E per tradurre le emozioni a tutti, oltre ogni ostacolo e barriera, Luca Dell’Oro nel 2019 ha iniziato a trascrivere sottoforma di sito le use esperienze: «Scrivo per spiegare il fascino che anche con la mia disabilità ha il viaggiare, e anche per incoraggiare chi ha difficoltà fisiche e cognitive più inabilitanti delle mia, perché viaggiare è una cosa stupenda, fa bene! E ci sono tantissimi posti accessibili a tutti».

L’accessibilità è per tutti: non solo disabili, ma anche anziani e famiglie con passeggino

Luca oggi lavora come chimico di laboratorio per un’azienda della provincia di Monza e Brianza e “Viaggiando contro le barriere” è un hobby. «A volte – spiega – non è facile rendersi conto veramente di quali sono le difficoltà di un disabile che viaggia: la mia attenzione nel dare indicazioni per ogni tipo di disabilità ha creato una vera propria comunità, o comunity come si dice oggi, dove le informazioni non solo le ricevono attraverso il mio blog, ma “Viaggiando contro le barriere” è diventato una piattaforma di scambio di esperienze, suggerimenti, consigli e a volte anche veri e propri “trucchi” per viaggiare contro le barriere. Questo mi rende orgoglioso». Il passo successivo che Luca intende compiere è quello di sensibilizzare la società civile e gli amministratori per rendere, dove possibile, accessibili luoghi d’interesse: «C’è infatti da comprendere che il problema non riguarda esclusivamente i disabili: tante volte si rivolgono a me delle mamme, che mi chiedono se il un certo posto si fa fatica o meno se si ha la carrozzina del bimbo. Lo stesso si può dire degli anziani, e di quante barriere possono incontrare spostandosi con mezzi che suppliscono alle gambe con con sostegni».

Prossimi “viaggi contro le barriere” (Covid permettendo)?

I viaggi di Luca sono organizzati – oltre che raccontati – per “step” con indicazioni molto accurate sull’accessibilità dei luoghi per persone con disabilità, ma anche sulla programmazione dell’intero itinerario. A causa della pandemia Luca Dell’Oro è rimasto fermo: «È molto tempo che non viaggio. L’estate scorsa sono però riuscito ad andare alle isole Canarie, e mi sento fortunato per questo, ma soprattutto sono felice, perché il mio blog ha un buon seguito e nelle conversazioni avute anche durante la pandemia, mi sono reso conto di essere utile a molte persone». Nonostante “Viaggiando contro le barriere” abbiamo solo due anni di vita, Luca ha già diverse idee per arricchirlo con racconti e foto di nuovi viaggi. «Questa estate – Covid permettendo – sto organizzando un tour in Umbria e un altr’anno sull’isola di Madeira, che è una delle mie mete da sogno. Non vedo l’ora di poterle raccontare e condividere con suggerimenti e consigli per renderle accessibili a tutti».

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