Era il 26 febbraio 1988 quando un gruppo di giovani studenti universitari decise di dar vita alla cooperativa sociale Società Dolce. «Condividevamo gli stessi valori», racconta Pietro Segata, fondatore e presidente della cooperativa, «da un lato volevamo creare opportunità di lavoro per chi desiderava impegnarsi nel sociale e dall’altro contribuire alla costruzione di una società più dolce, dove tutti, anche chi fatica a “tenere il passo”, potesse trovare servizi capaci di favorire una condizione di vita migliore». Il nome nasce proprio dall’idea di una società in cui non ci sono differenze, non ci sono contrasti, ma c’è eguaglianza, equità e solidarietà. Una “Società Dolce” che a distanza di quasi 40 anni dalla sua fondazione, è ancora portatrice di quei valori.
«Oggi siamo una realtà consolidata, con una posizione di leadership fra le imprese nazionali nel settore dei servizi alla persona», prosegue il presidente. «Occupiamo circa 4mila persone. Siamo presenti in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Offriamo servizi a 40mila persone all’anno. Eppure crediamo ancora fortemente nei nostri valori fondativi, che sono la nostra forza per garantire sempre un’alta professionalità, competenza, formazione e specializzazione del personale, affinché siano sempre assicurati il benessere, la dignità e i diritti delle persone che usufruiscono dei nostri servizi».
La Società Dolce è un calabrone che vola ma non sa di poterlo fare. È avvincente vederla crescere e offrire servizi all’avanguardia, anche dal punto di vista tecnologico
Pietro Segata, fondatore e presidente Società Dolce
La centralità della persona, la promozione dello sviluppo locale, la competenza, l’innovazione e la flessibilità, la gestione democratica e partecipata, il rispetto dell’ambiente e la trasparenza sono i valori su cui si basa Società Dolce: negli anni, svolgendo attività che rispondono ai bisogni della comunità in cui opera, «ha sviluppato servizi in ambiti che vanno dall’infanzia, ai minori, dagli anziani, alla disabilità, ai servizi sanitari», prosegue Segata. «Gli obiettivi raggiunti in questi anni sono andati al di là delle nostre aspettative iniziali. Io stesso, che quando questa avventura è iniziata avevo solo 21 anni ed ero un volontario, non immaginavo che sarei diventato un manager del Terzo settore, contribuendo non solo alla costruzione della mia realtà, ma anche di quella del movimento del Terzo settore in Italia, facendo diventare la cooperazione sociale una componente sussidiaria importantissima per il nostro Paese».
Quest’anno abbiamo scelto di destinare i fondi della campagna del 5 per mille alla salute sociale e all’ampliamento dell’hospice Villa Adalgisa
Segata definisce così la cooperativa: «Società Dolce è un calabrone che vola, ma non sa di poterlo fare. Tutti i giorni richiede una misurata attenzione e motivazione. È avvincente vederla crescere e offrire sempre più servizi all’avanguardia, anche dal punto di vista tecnologico. Pensiamo all’impegno che in questi anni stiamo mettendo nello sviluppo delle cure domiciliari, con investimenti in nuove tecnologie che consentono di monitorare i pazienti al loro domicilio».
Tra i futuri progetti della cooperativa sociale c’è l’ampliamento dell’hospice Villa Adalgisa di Ravenna, una struttura per le cure palliative rivolte a persone con malattie inguaribili. È una realtà luminosa, circondata da un ampio parco verde, dove si respira gentilezza, si trovano cure appropriate, sostegno psicologico, competenza e aiuto, nel rispetto della dignità del paziente e della sua famiglia.
«Quest’anno abbiamo scelto di destinare i fondi della campagna del 5 per mille proprio al raggiungimento del grande obiettivo di salute sociale che speriamo di ottenere con l’ampliamento di Villa Adalgisa, all’interno della quale, oltre a nuovi posti letto, inseriremo un centro di riabilitazione. Un hospice a cui teniamo molto, essenziale per gestire il fine vita non solo di pazienti oncologici, ma anche di persone affette da malattie cronico-degenerative in fase terminale, che necessitano di terapia del dolore e cure antalgiche».
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