«Il 12 novembre 2015 mio figlio Nicholas ha avuto un incidente di auto con il suo papà», racconta Lucia, che si commuove ancora a ripensare a quei giorni. «Ho ricevuto una telefonata dall’ospedale Santa Maria di Reggio Emilia. Avevano avuto uno scontro con un camion e mio figlio aveva un grave trauma cranico ed era stato messo in coma farmacologico».
Lucia Dionatolo è la salumiera dell'Ipercoop La Torre di Baggio a Milano e naturalmente chiama a lavoro e comunica ai colleghi che deve partire precipitosamente per l’Emilia. Da qui inizia un calvario che durerà 8 mesi. «Dal 12 novembre notte il peregrinare per ospedali è finito l’8 giugno. Abbiamo dovuto affrontare 4 cranectomie, l’ultima nel 2018. Oggi posso dire che mio figlio ha recuperato al 100 per cento. È un miracolato».
Per stare con Nicholas Lucia deve stare tanto in giro, spesso fuori casa. «Deborah, la centralinista dell’epoca, aveva pensato di fare una colletta per sostenermi economicamente», racconta Lucia. «Io però le spiegai che il papà, con cui ero già seprata, mi stava sostenendo e quindi non avevamo biusogno di denaro ma, piuttosto, di tempo».
È così che nasce un progetto dal basso, per volontà dei dipendenti di Coop Lombardia, che interpellando i sindacati hanno chiesto all’azienda di immaginare un sistema per potermi donare alla collega le proprie ferie. L’azienda raccoglie la proposta e nasce il Contratto Integrativo grazie al quale Lucia può stare a casa in ferie retribuite dai primi di dicembre del 2015 fino alla fine del 2016.
«Io percepivo la mia busta paga come fossi stata semplicemente in ferie. È stata veramente una solidarietà commovente da parte di tutti i colleghi e dai responsabili», sottolinea Lucia.
Da questo primo caso in Coop Lombardia la donazione di ferie è diventata una prassi virtuosa.
«Negli ultimi due anni, il capitolo del Contratto Integrativo dedicato alla solidarietà fra i dipendenti, ha avuto modo di venir applicato in diverse occasioni», spiega il Direttore Risorse Umane, Luca Rizzardi. «Ben otto dipendenti della Cooperativa, in situazioni di difficoltà personali molto differenti fra loro, hanno potuto beneficiare della sensibilità di molti colleghi che hanno donato loro più di 2000 ore delle loro ferie residue. L’applicazione di quanto previsto nel Contratto Integrativo e la generosità di quasi 400 colleghi hanno permesso a questi lavoratori di non vedere appesantite le loro già complesse problematiche familiari dalla mancanza di retribuzione dovuta a periodi di aspettativa non retribuita o a periodi di malattia che si prolungavano oltre i 6 mesi. Un sostegno concreto per molti lavoratori che si sono trovati a dover affrontare gravi patologie personali o situazioni di grosse difficoltà dei loro figli».
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