Solo una chiesa, una scuola e tre abitazioni, attorno alle quali si agitava la vita agreste che, come per la gran parte dei borghi costruiti in epoca fascista, faceva parte di quello che venne definito il “programma di colonizzazione del latifondo siciliano”, pensato consentire agli agricoltori e alle loro famiglie di abitare vicino ai campi, evitando così spostamenti allora non proprio facili da e per i centri urbani.
Ricade nel Comune di Castronovo di Sicilia, in provincia di Palermo, Borgo Riena, mantenendo intatto tutto il suo fascino, accresciuto anche da una leggenda. Sembra, infatti, che, dopo il suo abbandono, avvenuto nel 1950, venne abitato da una sola persona, un certo Totò Militello che, evaso dal carcere, vi si nascose per evitare una condanna all’ergastolo. Nessuno lo andrà mai a cercare, dal momento che era molto distante a ogni centro cittadino.
«Ogni luogo ha un fascino tutto suo – spiega Alessandro Montemagno, autore delle foto – che ogni volta mi invita a riflettere su quello che ha costituito per lo specifico territorio e non solo. Potrebbe sembrare che, una volta abbandonati, questi borghi diventano uno uguale all’altro., Se li si guarda con uno sguardo alla memoria, si riesce a distinguerli e a definire la loro identità, che è poi quella delle persone e della comunità che li hanno abitati e animati».
Un’occasione data dall’attività che viene portata avanti ormai in tutto il mondo da Urbex, esplorazione urbana che ha come ingredienti fondamentali la fotografia e la documentazione storica.
Reportage che, nel caso di Montemagno, vengono veicolati attraverso la pagina facebook Sicilia inaspettata, grazie alla quale si può vivere insieme a lui la scoperta dei paesaggi mozzafiato, dei borghi dimenticati e dell'incredibile natura che è capace di regalare la Sicilia.
Una suggestione creata anche dalla natura incontaminata, rappresentata dallo Scirocco o dal vento di Tramontana, a seconda della stagione, che accolgono il visitatore casuale, come anche coloro che vanno appositamente alla ricerca di piccoli e grandi misteri al di fuori dei circuiti urbani. Come fanno gli esploratori di Urbex, grazie ai quali questi borghi abbandonano la loro condizione di luoghi fantasma per tornare in vita attraverso il recupero di una memoria lontana.
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