Guendalina, Maria Teresa e Carina non potrebbero avere storie di vita più diverse di quelle che hanno. Tra la prima, 25 anni, e la terza, 78, c’è Carina, che di anni ne ha 34 ed è originaria del Gabon, un paese dell’Africa Centrale. Eppure tutte e tre hanno deciso di partecipare ai corsi di Fondazione Mondo Digitale, che ha come obiettivo principale quello di promuovere la condivisione della conoscenza, l’innovazione sociale e l’inclusione, sfruttando le potenzialità del mondo digitale.
Guendalina, Maria Teresa e Carina, ognuna per una motivazione diversa, attraverso il programma Vagone FMD da 01 a 100, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale all'interno di Binario F in collaborazione con Facebook, desideravano incrementare le proprie competenze digitali per sentirsi integrate in una società 4.0 in continua evoluzione.
Maria Teresa è nonna, con figli e nipoti che spesso sono all'estero, è curiosa per natura e non accetta di sentirsi esclusa e isolata dal resto del mondo. Imparare ad utilizzare le nuove tecnologie è il suo modo di sentirsi parte di qualcosa. Ha partecipato al progetto di Binario F al programma "Internet of Women". Dove attraverso il modello intergenerazionale, gli studenti dell'IIS Da Vinci di Roma hanno insegnato agli anziani l'uso di pc e smartphone. «Quando ho iniziato», dice, «non sapevo dove mettere le mani. Già alla fine della prima lezione sapevo mandare messaggi, sia normali che con WhatsApp», specifica.
Il modello si basa una metodologia didattica collaborativa, cooperativa e personalizzata. L’azione didattica del giovane tutor riesce a personalizzare la formazione calibrandola sulle singole esigenze dell’allievo-adulto. Così la disomogeneità dei livelli di ingresso dei partecipanti non costituisce più un problema ma arricchisce la prassi didattica stimolando la ricerca di nuove soluzioni. Un modello vincente soprattutto in contesti formativi che includono tra gli obiettivi anche la trasmissione di valori, il dialogo e l’appartenenza alla comunità. In 20 regioni italiane e 11 paesi attraverso il modello intergenerazionale la Fondazione Mondo Digitale ha coinvolto 38.000 anziani diplomati; 23.000 studenti tutor e 2.300 docenti coordinatori.
Ma il percorso di Maria Teresa continua: «Adesso voglio capire come funzionano le applicazioni degli spostamenti. Io sono una nonna “girandolona”, mica posso stare ferma. Io lo smartphone non lo sapevo usare, ma non volevo più vivere come un’esclusa dalla società. Voglio continuare a partecipare a tutte le iniziative che mi aprono la mente e mi rendono più indipendente. E indipendente significa più felice».
Guendalina, invece, di acquisire competenze generali digitali non ne aveva bisogno. Ha 25 anni ed è già nata tra smartphone e pc. «Sono laureata in economia aziendale e marketing», racconta. «Avevo un lavoro fisso e uno stipendio. Ma quello non era il mio sogno».
Guendalina vuole fare la travel blogger; inizia a costruirsi il suo blog di viaggi completamente hand made e a farlo crescere attraverso i social network. «Ho deciso di partecipare alle a Vagone Fmd per approfondire le tecniche di personal branding e inseguire il mio progetto personale». Guendalina è rientrata nel programma della fondazione dedicato all’imprenditoria giovanile. Fmd ha iniziato con un piccolo network di scuole romane e oggi è in grado di sostenere un programma strategico di dimensione europea per investire sulle nuove generazioni, dall’educazione per la vita alla “creazione” di nuovi lavori, per rispondere in modo efficace alle sfide di Europa 2020.
Ma attraverso il mondo digitale può passare anche l’inclusione dei migranti. Carina, ad esempio, ha partecipato a un progetto europeo della Fondazione Mondo Digitale che si chiama "Digital Welcome" attraverso il quale ha potuto acquisire tutta una serie di competenze digitali, dal coding, al giornalismo digitale e le tecniche di stop motion.
«In questo corso», racconta, «possiamo parlare, senza avere paura, delle cose che abbiamo nel cuore. Ho fatto un video con la mia storia». Carina la sente forte l’ingiustizia a cui a volte è sottoposta: «Per gli europei è semplice andare in africa. Ma quando noi africani veniamo in Europa sentiamo che c’è un muro che ci dice no». Carina ha una forte passione per l'insegnamento. Per questa ragione è stata coinvolta all'interno di Vagone Fmd come tutor d'aula per insegnare agli studenti italiani. Trovare efficaci strumenti di integrazione è un problema che interessa tutti, perché nel mondo ci sono 214 milioni di persone che vivono in un paese diverso da quello di nascita: “siamo noi”, non solo migranti e rifugiati, ma anche studenti, lavoratori, familiari.
«In questo corso», racconta, «possiamo parlare, senza avere paura, delle cose che abbiamo nel cuore. Ho fatto un video con la mia storia». Carina la sente forte l’ingiustizia a cui a volte è sottoposta: «Per gli europei è semplice andare in africa. Ma quando noi africani veniamo in Europa sentiamo che c’è un muro che ci dice no». Carina ha una forte passione per l'insegnamento. Per questa ragione è stata coinvolta all'interno di Vagone Fmd come tutor d'aula per insegnare agli studenti italiani. Trovare efficaci strumenti di integrazione è un problema che interessa tutti, perché nel mondo ci sono 214 milioni di persone che vivono in un paese diverso da quello di nascita: “siamo noi”, non solo migranti e rifugiati, ma anche studenti, lavoratori, familiari.
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