Sociale

Pedalare “Sicily Coast to Coast” per essere più inclusivi

di Gilda Sciortino

Il singolare viaggio in mountain bike di Daniele e Daniele, due cugini calabresi che in 13 giorni hanno fatto tappa in 23 comuni della Sicilia, portando con loro il desiderio di inclusività del "Disability Pride Network".

Sfogliare il loro album di foto sviluppa quella sana invidia che ti fa venire voglia di partire alla scoperta del mondo. Un sogno accarezzato da molte persone, almeno una volta nella vita, che però Daniele e Daniele, cugini uniti dallo stesso nome, hanno realizzato inforcando le loro mountain bike ma andando oltre il semplice viaggio alla scoperta di nuovi luoghi. I due ardimentosi cugini hanno deciso di sfruttare la cassa di risonanza mediatica che sarebbe arrivata da questo progetto, lanciando una raccolta fondi online su https://gofund.me/0ae54307 in favore di "Disability Pride Network", rete nazionale divenuta anche internazionale, il cui obiettivo é migliorare la società e renderla inclusiva a 360 gradi. Grazie a loro, in soli 13 giorni, sono stati raccolti 3500 euro sui 5mila previsti.

"Sicily Coast to Coast” è il titolo dell’avventura che ha avuto inizio il 21 maggio da Cittanova, in Calabria, loro terra natale, e che li ha visti percorrere 1119 chilometri lungo quasi tutta la Sicilia. Un viaggio che si è appena concluso, lasciando a entrambi la voglia di condividere con quante più persone possibile un’esperienza più umana che sportiva, dal momento che in soli 13 giorni avere deciso di pedalare attraversando piccoli comuni, fermarsi ad ammirare i monumenti, fare sosta in un ostello o sotto il cielo stellato a guardare tramontare o sorgere il sole, ha dato loro modo di incontrare e conoscere l’umanità dei siciliani e di questa terra.

«Un viaggio che continuiamo a portare dentro – afferma Daniele, 32 anni, più giovane di pochi mesi del cugino – e che abbiamo raccontato tappa dopo tappa, incontro dopo incontro sulle nostre pagine Facebook e Instagram. Chi vuole può cercarci come dnndlg e sorre001, potendo così conoscere maggiori dettagli di questo singolare viaggio. Ogni persona che abbiamo incontrato ci ha regalato un piccolo pezzo del suo cuore che noi custodiremo per sempre».

Ventitre in tutto le tappe di questo viaggio alla scoperta della Sicilia. Una volta varcato lo Stretto, infatti, è cominciata la scoperta dei luoghi più suggestivi della Sicilia. A ogni sosta, un’accoglienza pari a quella che si riserva a dei reali, così come dettano le regole che fanno parte del Dna dei siciliani. Messina, Taormina, Acireale, Catania, Siracusa, Noto, Marzamemi, Ispica, Gela, Licata, Agrigento, Sciacca, Mazara del Vallo, Marsala, Trapani, Erice, Scopello, Palermo, Cefalù, Capo d’Orlando, Patti, Milazzo, infine Messina per fare nuovamente ritorno a Cittanova, con quella febbre che ti pervade quando non vedi l’ora di raccontare a chiunque ciò che ti è accaduto.

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In ogni luogo avrete lasciato un pezzo del vostro cuore, ma qual è stato quello che vi ha conquistato più di tutti?

«Veramente difficile fare una classifica ma, se volessimo citarne un paio, dovremmo dire Mazara del Vallo con il suo delizioso centro storico. E poi Palermo, una città affascinante da tanti punti di vista. Ci siamo fermati per tre notti, invece della due previste, ma torneremo».

Invece, rispetto agli incontri speciali?

«Una storia che ci ha colpito è stata quella di Maria Grammatico. Ha una pasticceria a Erice, in provincia di Trapani, che ha aperto a 23 anni dopo aver vissuto in collegio con le monache. I suoi dolci, infatti, sono ispirati alle antiche ricette “rubate” alle sorelle. Tutto fatto a mano, partendo dalle sostanze naturali, dal latte alle zucche, dalle mandorle ai pistacchi. Si è sposata nel 1940, ma è rimasta vedova dopo poco tempo.”Ci si sposa solo una volta nella vita” ci disse. Lei è il classico esempio di tenacia e determinazione perchè ha mandato avanti questa azienda da sola, nonostante avesse tutti contro. Ci ha fatto assaggiare ogni bontà, aprendoci il suo cuore. Non ci ha chiesto neanche un euro, anzi, quando stavamo andando via, ci ha anche dato dei soldi per l'associazione e ci ha regalato il suo libro, scritto insieme a una giornalista statunitense. Riteniamo, questo incontro, in un certo senso mistico perchè abbiamo scoperto che il padre della sua dipendente ha lavorato per 10 anni a Cittanova, il comune da dove veniamo noi. L’ennesima persona di cuore conosciuta in questa Sicilia che ci ha riempito l’anima di gioia».

Un’esperienza, “Sicily Coast to Coast”, veramente difficile da dimenticare. Due cuori, i loro, un’anima sola, uniti dalla voglia di rendere produttivo e utile alla comunità la passione che li accomuna e cioè la bicicletta. Certo ognuno partiva anche da un desiderio molto personale, ma condiviso con l'altro..

«Sentivo il bisogno di fare qualcosa per me – racconta il più piccolo dei cugini – per riprendermi dalla perdita di diverse persone a me care durante la pandemia. Liberato dai pesi del lockdown, ho trovato energia e nuove motivazioni nel pedalare per qualcuno e per qualcosa».

Il Daniele di pochi mesi più grande, è tornato in Calabria dopo diversi anni trascorsi tra Milano e Amsterdam.

«Negli ultimi 2 anni ho riscoperto l’amore puro per la mia terra. I rimpianti di non averla potuta vivere in pieno da adolescente sono stati davvero tanti, anche perché sono sempre stato orgoglioso delle mie origini».

Partiti gridando al mondo la loro gioia di vivere, i loro battiti sono stati sino alla fine in perenne sintonia.

«Siamo arrivati abbracciandoci, senza scendere dalla bici – dicono all’unisono – ricordando ogni singolo attimo del percorso insieme. Rifaremmo tutto esattamente allo stesso modo».

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