Ucraina, la guerra dimenticata

Oksana, il violino in prestito e l’incertezza del ritorno

di Ilaria Dioguardi

Oksana Tiutiunyk è una violinista ucraina, da un anno e mezzo vive a Roma, nella precarietà di una vita da profuga, ora con la nuova sensazione di un disinteresse generale nei confronti della sua terra

Allo scoppio della guerra, Oksana Tiutiunyk viveva a Kropyvnytskyj, nell’Ucraina centrale. Il 15 marzo 2022 lei e sua figlia sono scappate verso la Romania, «era troppo pericoloso restare, cominciavano a sparare per strada. Ad aprile siamo riuscite a raggiungere in aereo l’Italia. Vivere a Roma da profuga, già da un anno e mezzo, dopo esserci venuta tante volte da turista, è molto dura». Tiutiunyk ha 51 anni, lavora come primo violino nel teatro di Kropyvnytskyj, primo teatro stabile ucraino. È arrivata in Italia con sua figlia di 32 anni. In Ucraina ha lasciato i genitori e il marito, che non può lasciare il paese «come tutti gli uomini che hanno meno di 61 anni».

Tiutiunyk, quali sono le difficoltà della vita da profuga a Roma?

Dal 2013 fino a prima della guerra sono venuta, con la mia famiglia, tutti gli anni in vacanza in Italia, ora da un anno e mezzo sono profuga. La sensazione è totalmente diversa. Da turista ti godi la bellezza della città in totale serenità. Ora è una situazione troppo dura da spiegare, di incertezza totale. Non so il giorno dopo cosa succederà, se e quando potrò tornare in Ucraina, dove ho lasciato gran parte della mia famiglia. Il problema qui a Roma è stato, prima di tutto, l’alloggio. Io e mia figlia abbiamo preso un affitto una stanza: chi vuole dare una casa in affitto a dei profughi? Un altro problema è la lingua. Apprendere l’italiano per me è molto difficile, ma sto studiando. Un anno fa ho avuto un incidente qui a Roma. Ho ancora problemi di mal di testa e di memoria, ma sto recuperando con tutte le mie forze. Il terzo problema è il lavoro, ma saltuariamente sto facendo dei concerti.

La musica in qualche modo la aiuta a combattere il pensiero della guerra?

La musica, l’arte in generale, è un’arma per combattere l’ignoranza nel mondo, che distrugge la vita umana e permette di far crescere quel male che si chiama guerra. Credo che suonare la musica dei compositori ucraini, mostrando quanto sia bello e grande il nostro patrimonio artistico, riveli l’essenza e la bellezza dell’anima del mio paese.

Ha potuto portare con sé il violino?

Purtroppo no. Dopo il nostro arrivo a Roma, le persone che ci hanno gentilmente ospitato, Giancarlo e Laura, hanno pubblicato un annuncio su Facebook, chiedendo se qualcuno poteva prestarmi un violino per poter lavorare. Un signore, Augusto, ha risposto alla richiesta e me lo ha prestato. Per me è stata una grande gioia. Grazie a lui, posso lavorare. La generosità degli italiani, che mi hanno dimostrato affetto e vicinanza in tante occasioni, mi fa sentire meno sola, un po’ più a casa. Voglio ringraziarli tutti.

Da un mese e mezzo, un altro grande conflitto sta sconvolgendo il mondo

Mi fa molto male sapere che c’è un’altra grande guerra, con ostaggi, bambini e donne che soffrono e muoiono. Si parla molto poco della guerra in Ucraina, dall’inizio del conflitto in Medio Oriente, questo mi dispiace. Ma la guerra è guerra, non si può dire che una guerra sia più importante di un’altra, io soffro per entrambe le guerre. Noto che c’è un grande disinteresse da parte dell’opinione pubblica, nei confronti del conflitto in Ucraina, ma non bisogna distogliere l’attenzione. La guerra tra Ucraina e Russia si svolge in Europa ed è pericolosa per gli altri paesi europei. Se l’Ucraina non dovesse farcela, il conflitto potrebbe allargarsi ad altri paesi. Questo mi preoccupa molto. Se i russi facessero saltare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, le radiazioni arriverebbero in tutto il continente. Bisogna pensare a questo.

Si parla molto poco della guerra in Ucraina, dall’inizio del conflitto in Medio Oriente, questo mi dispiace. Ma la guerra è guerra, non si può dire che una guerra sia più importante di un’altra, io soffro per entrambe le guerre.

Oksana Tiutiunyk

Riesce a passare del tempo insieme alla sua comunità?

Sì, l’associazione Ucraina CreAttiva di Roma, di cui sono socia, organizza attività culturali (di musica, poesia, arte e altro) e permette a noi ucraini di socializzare e condividere. Grazie all’associazione ho fatto dei concerti, partecipo a laboratori di disegno, di pittura delle pysanka (le tradizionali uova pasquali ucraine decorate a mano, ndr), a visite guidate, ad esempio al Parco Archeologico del Colosseo. L’associazione è un punto di riferimento importante, mi aiuta molto, mi dà supporto, mi permette di suonare, di stare insieme ai miei connazionali e di condividere con loro esperienze ed emozioni: molti, come me, hanno parenti e amici rimasti in Ucraina.

Oksana Tiutiunyk al Parco Archeologico del Colosseo, mentre partecipa a un laboratorio di disegno organizzato dall’associazione Ucraina CreAttiva

L’Associazione Ucraina CreAttiva ha organizzato il progetto L’arte dell’inclusione, che ha permesso la partecipazione di 40 rifugiati ucraini a corsi di arte e pittura ed è stato realizzato con il supporto del programma PartecipAzione di Unhcr e Intersos).
Un ringraziamento a Viktoriya Shevchenko, presidentessa dell’associazione Ucraina CreAttiva, per il supporto nella traduzione di quest’intervista a Oksana Tiutiunyk.

Le foto sono dell’intervistata e dell’ufficio stampa Intersos.

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