Energia

Luca Mercalli e il raggio elettrico

di Lorenzo Maria Alvaro

Via dal petrolio e dal fossile. Così le rinnovabili stanno cambiando il mondo e la vita di ogni giorno. Luca Mercalli, meteorologo, divulgatore scientifico e climatologo italiano ci ha raccontato il suo vivere sostenibile e il futuro dell’energia

«Ci sono due grandi motivi per cui dobbiamo impostare una transizione energetica dal fossile, che ha alimentato tutta la rivoluzione industriale, al rinnovabile, che è l’energia di domani». A parlare è Luca Mercalli, meteorologo, divulgatore scientifico e climatologo italiano, celebre volto televisivo e membro della piccola tribù del papillon, protagonista della storia illustrata sul numero di VITA bookazine “Energia, il futuro è già qui”. «Il primo motivo è che le energie di matrice fossile alterano l’ambiente. Alterano il clima, generando il riscaldamento globale, ma fanno anche male alla nostra salute. I residui di combustione son quasi sempre tossici. Nelle nostre città per noi ma anche a lungo termine per gli oceani e per la vita in generale. Il secondo grande motivo è che comunque i combustibili fossili non sono eterni, infiniti. Prima o poi finiranno. E questo “poi” si sta molto avvicinando. Per esempio abbiamo già raggiunto il picco del petrolio facile. Quel petrolio che costava poco e che si estraeva facilmente da zone della terra in cui si trovava a basse profondità vicino a zone di consumo. Oggi si va ad estrarre un petrolio sempre più lontano e difficile da raggiungere, basta pensare alle piattaforme off shore. Con danni ambientali e costi crescenti».

Mercalli dunque ne fa una questione di convenienza: «Se non vogliamo trovarci fra qualche decennio con i danni e le beffe, i danni del cambiamento climatico e le beffe di avere anche esaurito le fonti fossili senza aver investito sul futuro, dobbiamo cominciare adesso». «La grande conferenza sul clima di Parigi», spiega, «nel dicembre del 2015 lo ha detto: se vogliamo mantenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi centigradi, che è considerata la soglia di sicurezza, da qui al 2100 dobbiamo drasticamente ridurre il consumo di petrolio, carbone e gas e passare alle rinnovabili. Al solare, all’eolico, alle biomasse, all’idroelettrico e investire sulle energie che ancora oggi non sono ottimali ma che con la ricerca e l’ingegno potremmo sperare un domani di usare».

Il presente
Il climatologo non ha dubbi: «Si può già fare molto con le energie rinnovabili così come sono sfruttabili adesso. È vero che non si può ancora fare tutto ma si può già utilizzare una buona parte delle energie solare, eolica e a biomasse per integrare il parco energetico tradizionale».

La casa mia casa sostenibile
«Occupandomi di studi sul clima e sull’ambiente è chiaro che ho maturato l’esigenza di fare qualcosa in pratica. Non basta fare le prediche» sottolinea il metereologo. «Circa 15 anni fa ho iniziato ad informarmi sulle possibilità di usare a casa propria almeno una parte delle energie rinnovabili. Ho cominciato così ha installare per primo i pannelli solari termici. Niente di trascendentale, forse la forma più matura di utilizzo del solare. Sono dei collettori per scldare l’acqua. Un tubo di rame con un vetro sopra dipinto di nero che si riscalda al sole e produce acqua per uso sanitario e integrazione del riscaldamento».

«Con questi pannelli sul tetto ho cominciato a divertirmi ad avere l’acqua calda che magicamente compare da marzo a novembre», continua il racconto Mercalli. «Nel pieno dell’inverno invece l’energia solare non può soddisfare l’uso di una famiglia ma lo integra. Per esempio scalda l’acqua dalla temperatura dell’acquedotto, che è intorno ai 10 gradi, e la porta fino ai 30 gradi. Un bel salto. Poi uno aggiunge l’energia per arrivare alla temperatura gradevole di uso domestico. È molto più comodo e meno dispendioso».

Dopo l’energia termica nel 2006 il climatologo passa al fotovoltaico. «Grazie alle nuove leggi sul Conto Energia e con gli incentivi ho voluto essere tra i primi in Italia ad aver voluto installare i pannelli fotovoltaici. E poi ho continuato ad aggiungere via via che le leggi si evolvevano». La sua casa oggi ha circa 8kw di pannelli installati sul tetto. Tutta l’energia elettrica che necessaria è prodotta ormai dai pannelli solari. «Ma così sono cambiate le nostre abitudini», sottolinea Mercalli, «perché oggi lavastoviglie e lavatrice si fanno funzionare nelle ore di sole in modo da sfruttare subito l’energia prodotta direttamente e non più a caso. Grazie alle previsioni del tempo questo permette di pianificare. Il giorno di pioggia si evita di consumare e si aspetta il momento migliore per consumare. Si pianifica senza problemi, Diventa persino divertente».

Ma non è tutto. C’è spazio anche per la mobilità in casa Mercalli. «Recentemente Grazie all’energia fotovoltaica ho potuto perfino integrare a casa l’uso dell’auto elettrica. Ho decido di acquistare una delle poco auto elettriche in vendita in Italia ad uso privato, una Peugeot Ion, che carico con i pannelli. Una macchina veramente a emissioni zero».

Mercalli confida con un sorriso: «Quando mi muovo con l’energia del sole è anche una bella soddisfazione oltre che un risparmio effettivo». Sempre con il fotovoltaico fa funzionare anche la pompa di calore. «È questo dispositivo che permette il riscaldamento a pavimento, quindi senza combustione, e mi fa avere una temperatura gradevole in casa».

«Questo è il mio approccio», conclude il climatologo, «il tutto animato anche da una forte consapevolezza dei dati. In modo di essere consapevoli delle unità di misura: i kWh. Quanto si consuma, come si consuma, se si può migliorare. Questo monitoraggio ha portato all’isolamento termico della casa, a installare i doppi vetri e ad interventi di isolamento del tetto. In modo da abbassare il più possibile le esigenze. Questo perché gli obbiettivi del futuro devono essere sì il passaggio alle rinnovabili ma anche riduzione delle necessità, le due cose devono andare in parallelo». Insomma usare il sole come alimentazione non basta, bisogna anche diminuire nettamente i consumi, con l’efficienza e sobrietà. «Per essere sobri le abitudini e la tecnologia aiutano. Tutto il mio sistema è monitorato, sul computer posso sapere cosa succede, quanto consumo e come e posso pianificare e spostare i carichi di utilizzo dell’energia per essere sempre bilanciati con la disponibilità».

Mercalli ha abbattuto il consumo per il riscaldamento dell’80% rispetto a prima delle ristrutturazioni. Sempre per scaldare casa spende circa 250 euro l’anno contro i 2mila di prima. Dal punto di vista dell’energia solare è in esubero, produco cioè più di quello che consuma e quindi cede energia alla rete.

Il punto debole delle rinnovanili
È l’impossibilità di affrontare l’intermittenza della fonte il grande tallone d’Achille delle rinnovabili. «Ci sono quando vogliono loro e non quando vogliamo noi», spiega Mercalli, «Il gasolio è sempre lì nella sua tanica, il sole c’è quando vuole. E soprattutto c’è in estate, quando è in esubero mentre io lo avrei bisogno d’inverno, quando manca. La rinnovabile non si può mettere da parte, per ora è solo un’integrazione di quella fossile».

Il futuro
«Il sogno è questo, arrivare alla capacità di immagazzinare energia». Mercalli ha le idee chiare anche sul come fare. «Da una parte con le batterie. Batterie che già montiamo sulle macchine, quelle al litio. Oggi sono molto costose e non durano abbastanza. Nel futuro forse potrebbero essere meno costose e più capienti. In questo caso una parte di energia potrei stoccarla nelle batterie. Ma è ancora un’energia a breve termine. In una batteria non posso mettere l’energia di una stagione, dell’inverno. Posso mettere quella di qualche girono.

E allora quale potrebbe essere la vera frontiera? «L’idrogeno. Potrebbe essere veramente il granaio energetico del futuro», sottolinea il metereologo, «Se riuscissimo a sfruttare l’idrogeno in maniera sicura, poco costosa, senza rischio di esplosioni, con costi accettabili e una tecnologia domestica sarebbe come dire “metto d’estate il grano nel granaio e lo uso in inverno”». «Per il momento questo è ancora un miraggio», conclude Mercalli, «ma la ricerca va avanti e sono fiducioso che ci si possa arrivare. Già funziona oggi è solo questione di renderlo sicuro e fruibile da tutti. Per il resto tutto si basa sulla nostra partecipazione. Bisogna partecipare. L’uso delle rinnovabili in una casa non si può fare in maniera distratta e inconsapevole. Bisogna impegnarsi. E avere attenzione perché l’energia è una cosa preziosa».


Mercalli e il raggio elettrico

Illustrazioni a cura di Chiara Dattola
Testi e immagini e video a cura di Lorenzo Maria Alvaro



Questa storia nasce come storyboard del fumetto che trovate sul numero di Vita in edicola. Cliccate qui sotto per scoprire di più

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