Ristoro, riparo, ricovero. Semplicemente un rifugio. Sicuramente il migliore. È “Better Shelter”, il modulo abitativo montabile, portabile e riciclabile nato dall’idea di Johan Karlsson, finanziato da Ikea Foundation. Vincitore del premio internazionale Beazley Design of the Year Award, rivolto ai miglior progetti di design del mondo, il modulo “Better Shelter” è stato pensato per dare un’accoglienza dignitosa e immediata a chi vive situazioni di grave emergenza abitativa quali guerre, migrazioni, disastri ambientali. Prodotto a partire dal 2015 dalla collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), “Better Shelter” è ad oggi la più dignitosa risposta di accoglienza a chi ha perso tutto.
In Italia, a sposare l’idea – e la soluzione che offre – è Croce Rossa Italiana che con un investimento di circa 200mila euro ha acquistato i primi 210 moduli per i centri di accoglienza di Settimo Torinese, Bresso, Lecce, Lampedusa e Roma. Dopo una sperimentazione avviata nel corso dell’anno, l’idea è quella di procedere progressivamente alla sostituzione delle più storiche tende. I motivi sono tanti: in primis la modalità di accoglienza – seppur temporanea – che richiama l’idea di una casa e poi anche i costi contenuti, la facilità di montaggio/smontaggio e la versatilità del trasporto. Le città su indicate sono state scelte da Croce Rossa Italiana sulla base del numero di richiedenti asilo accolti: il numero è tale da poter avviare un percorso di superamento delle tende in un quadro generale di ottimizzazione degli interventi.
Il profilo di una “Better Shelter”
“Better Shelter” è infatti un modulo abitativo di circa 17 metri quadrati, facile da montare e smontare, trasportabile grazie al packing in due soli box di cartone, dotato di porta a chiavi e finestre, ma anche di pannelli solari utili per l’illuminazione interna o una semplice ricarica del cellulare. Dal telaio in acciaio e dal rivestimento in plastica riciclabile, “Better Shelter” è una vera e propria “casa pieghevole” e può ospitare fino a 8 persone (4 letti singoli o 4 letti a castello). Resistente al fuoco, ha una durata di circa 3 anni.
Rispetto alle tradizionali tende utilizzate per l’allestimento dell’accoglienza, questi moduli abitativi permettono di mantenere il caldo e il freddo, riparano da vento e neve, sono sostituibili nei singoli pezzi senza dover essere riparati nella loro interezza e consentono alle persone di ricreare un clima “casalingo”. Ci si sente obiettivamente in uno spazio riservato. Esclusivo. Riparato nella privacy. Domestico, se vogliamo.
Utilizzati in Nepal a seguito del terremoto, ma anche in moltissimi paesi dell’Africa e dell’Iraq, e in Grecia (nell'immagine di copertina un campo a Kara Tepe sull'isola di Lesbo) i moduli “Better Shelter” sono stati la risposta dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) a seguito dell’ondata migratoria del 2015 e oggi sono sbarcati anche in Italia grazie a Croce Rossa.
Dal costo contenuto pari a circa 1000 dollari per modulo, queste “case pieghevoli” possono obiettivamente rispondere a quelle emergenze che mettono gli individui nella peggior condizione di sempre, quella in cui si perde tutto.
«Croce Rossa Italia collabora», ha spiegato Flavio Ronzi, segretario generale, «con chi ha idee innovative su tutti i temi che ci riguardano. Better Shelter è un ottimo esempio.
Il limite per il loro utilizzo immediato è la tempistica del montaggio che, ad oggi, è superiore ovviamente a quello delle tende: un aspetto questo che va migliorato proprio per rispondere alle nostre esigenze in tutti i casi di emergenza in cui operiamo. In via straordinaria, infatti, Better Shelter sta rispondendo all’esigenza di ospitare le persone straniere transitanti, ma nasce allo scopo di accogliere persone e famiglie che hanno perso tutto».
«La sperimentazione – ha poi continuato – va in questa direzione. Vogliamo testare un prodotto che a noi sembra innovativo ed efficace, ma anche assicurarci di come possiamo essere utili in tempi brevi alle popolazioni in caso di condizioni metereologiche particolari».
«Il nostro scopo – ha chiosato Flavio Ronzi – non è trovare una modalità di accoglienza esclusivamente rivolta ai richiedenti asilo, per cui comunque questi moduli abitativi risultano funzionali data la temporaneità della loro permanenza nei centri di accoglienza di Croce Rossa Italiana, ma capire e valutare se possono essere funzionali alla mission della nostra associazione, ovvero aiutare concretamente e immediatamente quelle popolazioni colpite da emergenze».
Le case pieghevoli per l'accoglienza
Testi a cura di Erica Battaglia
Foto a cura di Erica Battaglia e gentilmente concesse da Better Shelter
Video a cura di Erica Battaglia
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