Lasciare la cosmopolita Londra per eleggere come propria residenza un piccolo comune in provincia di Caltanissetta. Se si cerca la tranquillità è senza dubbio la scelta migliore, ma per Danny McCubbin, originario di Brisbane in Australia, la decisione di andare a vivere in questa comunità dell’entroterra siciliano è stata dettata dalla voglia di mettersi veramente a disposizione degli altri. Desiderio guidato dalla passione per la cucina, catalizzatrice di armoniche sinergie.
Il cibo utilizzato anche come occasione di riscatto, come quando lavorava con Jamie Oliver, famoso chef londinese, fondatore del ristorante Fifteen, ma anche di tanti altri locali che coniugano il cibo e la responsabilità sociale. Parliamo degli anni a cavallo tra il 2003 e il 2020.
La capacità di coinvolgere attraverso il cibo, Oliver la mette in pratica insegnando la sua professione a ragazzi provenienti da situazioni di disagio, tra cui anche quei con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti. Fu proprio in occasione della manifestazione enogastronomica “Squisito!”, alla quale partecipava anche il Fifteen, che Danny conosce la realtà “San Patrignano”, decidendo di costituire l’associazione “San Patrignano UK”, grazie alla quale riesce ad aiutare 13 giovani del Regno Unito a entrare in comunità. Ora, che si trova in Sicilia, sono i genitori dei ragazzi a gestirla.
Mussomeli diventa, così, un’altra tappa della vita di Danny. È bastato sentire il primo cittadino parlare di “Good Kitchen”, progetto di rigenerazione urbana lanciato a metà del 2007 dalla locale amministrazione per dare a oltre 260 stranieri di 18 nazionalità diverse l’opportunità di acquistare a 1 euro le case del Comune. McCubbin non ci ha pensato neanche un minuto e, fatti i bagagli, è volato nell’isola. Era il dicembre 2020.
«Grazie a “The Good Kitchen” – afferma lo chef australiano – non stiamo solo salvando il cibo in eccesso, che diversamente verrebbe mandato al macero, ma forniamo pasti alle persone vulnerabili. Contemporaneamente stiamo creando uno spazio sicuro per i giovani di Mussomeli, che possono in tal modo impegnare il loro tempo libero in un’attività di volontariato che li ripaga col sorriso delle persone. Sono 5 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 10 e i 12 anni, insieme a quattro ragazze tra i 18 e i 24 anni. Si è creata una squadra che non vede l’ora di incontrarsi per darsi da fare per gli altri».
Un’attività che ha ormai dei ritmi serrati.
«Grazie al fatto che c’è gente che dona i prodotti delle loro campagne, ogni venerdì raccolgo la frutta e la verdura del mercato di Caltanisetta. Ogni giorno si distribuisce la spesa a chi ha bisogno, mentre il mercoledì e la domenica si dà da mangiare complessivamente a 65 persone.
«Ora siamo in ripresa – prosegue Danny – perché, quando 5 settimane fa il Covid da queste parti è aumentato, ho pubblicato un messaggio su Facebook dicendo che avrei cucinato per chiunque fosse isolato. L’appello è stato raccolto immediatamente e in un mese ho consegnato 260 pasti a 11 famiglie. La cosa bella è che il progetto sta crescendo e sono certo che, man mano che sempre più persone capiranno cosa stiamo facendo, ci daranno quell’aiuto necessario a fornire più pasti. Qui, come in molti contesti urbani più piccoli, la gente è riluttante a dire che avere bisogno. Una forma di orgoglio comprensibile che cerchiamo di combattere. Quando andiamo a portare loro la spesa, ci fermiamo per dare modo di parlare e sfogarsi, prendendo sempre più confidenza e fidandosi».
Attività che si trasforma e crea ancora più comunità. Come in estate, quando sono stati organizzati corsi di cucina e dei picnic per 50 bambini del paese.
«Ora teniamo lezioni anche per un ente di beneficenza che csi chiama "Casa Vanessa", dove ci sono 12 bambini abbandonati dai genitori. Vivono tutti in una casa e, insieme ai miei giovani volontari, cucino per loro ogni domenica. I ragazzi vengono con me a consegnare il pranzo e questo è un bel momento per tutti. Cucino anche per i sacerdoti francescani della chiesa di fronte alla cucina e con loro sto anche lavorando per fornire cibo gratuito alle persone vulnerabili di Caltanissetta. Questo vale anche per i rifugiati».
Sembra che tu stia vivendo un momento di grande pace e armonia. Che cosa vorresti ancora realizzare? Il tuo sogno?
«Mi piacerebbe che questo progetto creasse posti di lavoro per i giovani, visto che in Sicilia c'è il 50% di disoccupazione giovanile. Dato probabilmente più alto proprio a Mussomeli. Vorrei anche creare una fattoria sociale nella quale allevare animali, produrre le nostre verdure, insegnare ai bambini ma anche agli adulti ad amare e rispettare la natura. Fare insomma modo che il cibo possa creare dinamiche solidali e diventare il frutto di un percorso comune».
C’è, dunque, chi sogna di vincere la lotteria per potere acquistare un attico a New York o passare la vita a viaggiare saltellando da un atollo della Polinesia all’altro. C’è, invece, chi, come Danny sogna qualcosa che sembra più un obiettivo da raggiungere, ragion per cui un giorno potrebbe rendersi conto che il traguardo è molto vicino. Nel frattempo lavora creando connessioni e sinergie. Un lavoro quotidiano che si può seguire attraverso il suo blog www.goodforgood.com o il suo account Instagram @dannyforgood. Se, poi, lo si vuole contattare per aiutarlo a fare ancora di più, basta scrivergli alla mail danny.mccubbin@gmail.com. Sarà solo un piacere per lui raccontare della sua storia e delle belle persone che sta incontrando e che gli stanno vicino perché la sua è un’energia che travolge.
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