Energia

La lampada fai da te che si accende con il sole

di Zoe Vincenti

È stata progettata da un innovatore indiano, Govinda Upadhyay. Che non la produce, ma la fa produrre a chi ne farà uso. Come i rifugiati che ha incontrato a Milano. Una fotostoria, le immagini, il resto sul bookazine di giugno

La riprova che alcuni ventenni siano molto meglio dei tempi in cui vivono, l’ho avuta dopo due giorni trascorsi insieme al team di Led Safari. In un mondo che colleziona tanti presunti “guru”, Govinda Upadhyay, che ha ricevuto nel 2015 il premio Change dall’Eit (Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia) ed è tra i finalisti del “Forbes Change Award” 2015 e candidato nella lista Europe Forbes under 30 del 2016, si comporta e agisce come chi ha davvero a cuore il cambiamento d’impatto dell’uomo sull’uomo e sul pianeta, piuttosto che un immediato ritorno in termini di guadagni.

Govinda Upadhyay, 28 anni, indiano, è il Ceo e co-fondatore di Led Safari: una società elvetica che ha progettato una lampada solare innovativa, fatta di soli cinque componenti base: per scoprire come si costruisce leggi il bookazine di giugno qui

Il costo del kit è di soli dieci euro, e potrebbe essere utilizzato per sostituire molte delle lampade a cherosene, che consumano circa due dollari a settimana per il carburante: secondo Unep sarebbero 670 milioni le lampade a cherosene che illuminano i Paesi poveri del mondo, con un consumo medio di 25 miliardi di litri di cherosene e con una spesa annua per gli utilizzatori finali pari a 23 miliardi di dollari. Oppure per illuminare la vita di chi non ha ancora accesso all’elettricità, poiché secondo i dati raccolti sempre da Unep nel 2013, sono circa 1,3 miliardi le persone che non hanno accesso all’energia elettrica per l’illuminazione.

Questo workshop è il lancio di un progetto per i Rifugiati e richiedenti asilo in Europa e si chiamerà “Light Up your future in Europe”. Grazie alla collaborazione con l’associazione Sos Erm, che da ormai due anni si occupa dei migranti nell’Hub di Milano, nove ragazzi curdo-iracheni hanno avuto la possibilità di partecipare al corso. Sui tavoli, prendono forma le lampade realizzate per l’occasione con materiali che ci vengono donati: barattoli di vetro, vasi, fiori finti, perline colorate e pittura, in un atmosfera gioiosa e solidale che trasmette fiducia nel futuro.

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Il workshop tenutosi a Milano con un gruppo di nove rifugiati


Questo progetto non vuole solo aumentare la consapevolezza dei giovani e meno giovani dei Paesi in guerra e in via di sviluppo, ma anche avvicinarsi alle energie rinnovabili e all’ecologia.

Nella prima fase del progetto “Light Up your future in Europe”, Led Safari ha intenzione di fornire corsi di formazione in cinque campi profughi in Europa, in collaborazione con ong locali e volontari e che avranno il compito di trovare 20 giovani rifugiati che abbiano una mini- ma conoscenza dell’inglese e siano di- sposti a diventare “moltiplicatori” del progetto. Si uniranno al corso anche 10 giovani Neet (Not engaged in education, employment and training) della nazione che ospita il campo profughi, o volontari nel campo profughi. In totale, la prima fase dovrebbe formare un totale di 150 giovani, con 100 giovani rifugiati e migranti e 50 Neet.

Cristina Mancigotti (policy & comunication officer), Govinda Upadhyay, Naomi Savioz (co-founder)


Imparare a conoscere le energie rinnovabili e la sostenibilità non sarebbe solo un’attività divertente: rifugiati e migranti, sarebbero in grado di sapere tutto ciò che serve per creare un laboratorio all’interno della loro comunità locale o per i loro coetanei nei campi. E da conoscenza personale tutto questo potrebbe diventare anche una possibile occupazione nel campo dell’industria solare.

Il programma educativo prevede un corso di educazione alla sostenibilità energetica e alla creazione di lampade solari per studenti e bambini nelle scuole secondarie; “Train the trainers” invece è un corso che ha l’obiettivo di formare, insieme a partner locali, formatori e futuri imprenditori, e per ultimo il progetto di capacity building e per viaggiatori che, grazie al percorso “Travel & Train” hanno la possibilità di realizzare workshop in Paesi in via di sviluppo.


La lampada fai da te che si accende con il sole

Testi e immagini e video a cura di Zoe Vincenti


Questa storia fa parte del numero di Vita in edicola. Cliccate qui sotto per scoprire di più

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