Napoli

La casa editrice di Scampia: «Pubblichiamo Stephen King, alle armi rispondiamo con i libri»

di Anna Spena

Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiuolo nel 2010 rilevano la storica casa editrice napoletana Marotta&Cafiero e spostano la sede da Posilippo a Scampia. «Avevamo 19 anni», racconta Esposito La Rossa. «Pubblicheremo Guns di Stephen King, un libro sul tema della violenza armata. Vorremmo che finisse questa narrazione solo tossica di Scampia. La cultura vera si fa nelle periferie, qui avvertiamo davvero la necessità e l’utilità del nostro lavoro»

«Sono nato e cresciuto a Scampia. Giocavo a calcio e non me ne poteva fregar di meno di quello che succedeva attorno». A raccontarlo è Rosario Esposito La Rossa, 32 anni, oggi ceo della casa editrice napoletana Marotta&Cafiero. “Attorno” era Scampia, un quartiere a nord di Napoli. La conosciamo per le “vele” e per Gomorra. La chiamiamo “estrema periferia urbana”. “Territorio di frontiera”, “comunità dormitorio”. Nell’immaginario di tutti, napoletani e non, Scampia è il cuore della malavita, dello spaccio di droga nelle piazze desolate. Ma l’immaginario dei più non è aderente alla realtà di oggi. In questa periferia a nord della città, 40mila persone stanno costruendo il loro riscatto. «Non me ne fregava niente», continua Esposito La Rossa, «fino a quando nel 2004 Antonio Landieri, mio cugino, a 25 anni, è stato ucciso per errore durante una faida di camorra. Antonio era disabile».

Un regolamento di conti in cui Landieri non doveva essere coinvolto. «Dal suo omicidio qualcosa è cambiato. Avevo 17 anni, decisi di scrivere un libro “Al di là della neve”, la neve è droga, che è poi stato pubblicato nel 2007 dalla casa editrice napoletana Marotta&Cafiero Editori. 27 brevi racconti ambientati a Scampia, dove Esposito La Rossa è nato, cresciuto e tutt’ora vive, che hanno come protagonisti i ragazzi che qui abitano. Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiuolo, dell’associazione Vo.di.Sca. (Voci di Scampia), che oggi è sua moglie, decidono di rilevare il marchio della storica casa editrice napoletana dopo 50 anni sotto la guida della famiglia Marotta.

«L’impresa ci viene regalata, avevamo 19 anni. Nello scetticismo generale abbiamo spostato la sede della casa editrice da Posilippo a Scampia trasformandola in una casa editrice indipendente che si occupa di narrativa civile, letteratura stupefacente, editoria terrona. All’inizio non è stato facile, ma con il tempo abbiamo imparato e pubblicato più 120 libri, siamo entrati a far parte della rete distributiva di Mondadori, siamo cresciuti tanto ma volevamo un nome, un autore, per crescere ancora di più».

E l’autore è arrivato. «Il prossimo 4 maggio pubblicheremo Guns di Stephen King, uno degli scrittori più importanti e letti a livello mondiale. Guns è un libro sul tema della violenza armata. Non ci credevamo neanche noi. Abbiamo provato a mandare una mail pensando che sarebbe rimasta senza risposta. E invece… Stephen King ha voluto conoscere la nostra storia, quello che vogliamo fare come casa editrice. Quando mi chiedono “chi c’è dietro questo successo?” Io dico “nessuno” se non la voglia straordinaria di alcuni ragazzi di emergere senza accontentarsi, non abbiamo santi in paradiso. Proveremo a portare l’autore a Scampia. E non vogliamo che la nostra esperienza passi come una favola, come i bravi ragazzi che hanno avuto un colpo di fortuna. Pubblicheremo anche altri libri sul tema delle armi. Siamo “spacciatori di libri”, stampiamo letteratura stupefacente, narrativa civile, storie dei Sud del mondo. Libri completamente ecologici su carta riciclata certificata, con inchiostri non inquinanti e colle senza plastificanti, a Km 0, ad alta leggibilità. Siamo un’azienda Pizzo Free, un’impresa che non paga il pizzo».

La Marotta&Cafiero editori ha anche aperto la prima libreria di Scampia e Melito: La Scugnizzeria, la casa degli scugnizzi. «Vogliamo che finisca questa narrazione tossica di Scampia. La Scampia di Gomorra, la Scampia dove sono cresciuto io, quella di dieci anni fa, non esiste più. Negli ultimi 5 anni abbiamo portato nel quartiere 5mila ragazzi da tutte le scuole d’Italia per far vedere il cambiamento, per dire che è possibile. C’è un tessuto associativo qui che sta facendo la differenza».

Nei primi anni la casa editrice è stata gestita dall’associazione le Voci di Scampia. «Oggi è l’associazione che si occupa della realizzazione dei laboratori di radio, cinema, recitazione. La libreria si è allargata e riusciamo a gestire gli spazi dove lavoriamo con i ragazzi del quartiere tra cui “la palestra degli artisti”. Ne coinvolgiamo a decine. Noi non crediamo nei “superman”. Ma nel pensiero di Seneca: “la fortuna non esiste, esistono il talento e l’opportunità». Il cambiamento è un percorso sempre in atto: «Noi qui viviamo bene, ma non siamo i salvatori della Patria. E c’è ancora molto da fare. Non basta abbattere le vele, queste sono solo cattive abitazioni. I palazzi non sparano. C’è bisogno di portare qui l’Università per aprire degli sbocchi lavorativi per i ragazzi. Creare un hub di idee che sappia dare risposte concrete e lavoro. La cultura vera si fa nelle periferie. Nei luoghi di intrattenimento non si sente la sua vera necessità. In periferia c’è più bisogno, più senso di pubblicare i libri, qui avvertiamo davvero la necessità e l’utilità di quello che stiamo facendo».

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