Giusy Versace

La caduta di Draghi un’amarezza, ma il mio impegno non si ferma

di Antonietta Nembri

Si definisce un’inguaribile ottimista, anche se in questi giorni si sente «amareggiata e delusa», dopo aver lasciato il partito di Silvio Berlusconi non sa ancora se e come continuerà l’esperienza politica, ma una cosa l’ha ben chiara: «Continuerò a battermi come faccio dal 2011 per i temi che mi stanno a cuore: pari opportunità, disabilità e sport». L’abbiamo incontrata

«Mai avrei immaginato di terminare questa legislatura con tale amarezza e delusione, sentimenti che oggi mi portano a lasciare il gruppo e a dimettermi dagli incarichi che mi sono stati affidati ringraziando per la fiducia che mi è stata riposta». Così l’onorevole Giusy Versace ha annunciato il 25 luglio, il suo abbandono di Forza Italia per la scelta del partito di Berlusconi di non votare la fiducia al governo Draghi. Amarezza e delusione per un’esperienza, quella da parlamentare, che per l’ex atleta paralimpica (prima donna italiana con doppia amputazione a correre con protesi in fibra di carbonio, 11 titoli italiani e la partecipazione alle Paralimpiadi di Rio nel 2016) giudica comunque positiva «resto un’inguaribile ottimista e cerco sempre di tirare fuori il positivo da tutte le mie esperienze», premette.

Versace si definisce “un’inguaribile ottimista” e forse è proprio questo ottimismo, unito alla sua tenacia, che l’hanno portata a ricominciare tutto da capo dopo l’incidente che nel 2005 le ha portato via le gambe. Ora, da un punto di vista politico, ricomincerà tutto daccapo o la delusione e l’amarezza per i recenti avvenimenti metteranno fine alla sua esperienza da parlamentare? L’abbiamo incontrata per scoprirlo

Onorevole Versace se dovesse fare un bilancio di questi quattro anni da parlamentare…

È stata un’esperienza che mi ha provata e che mi ha fatto sacrificare alcune delle attività che svolgevo prima, ma il bilancio resta positivo e sono orgogliosa di quello che ho fatto con coerenza e determinazione per rendere trasversali alcune tematiche che fanno parte della vita di milioni di persone e per le quali mi sono sempre battuta: pari opportunità, disabilità e sport. Sono entrata in parlamento in punta di piedi – anche se di carbonio – perché non conoscevo le dinamiche, scoprendo anche quanto fosse difficile concretizzare le proposte. Ma questo non mi ha impedito di battermi per l’aggiornamento dei Lea e del nomenclatore anche per quanto riguarda le protesi più tecnologicamente avanzate, inoltre per dare pari opportunità agli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e Corpi dello Stato. A riguardo, la mia proposta del 2019 ha raccolto molte firme in modo trasversale, ha così potuto correre velocemente al punto che l’allora ministro Spadafora l’ha voluta inserire nella Riforma dello Sport (vedi news ). Per me è stata una grande soddisfazione, tanto che quando lo scorso febbraio i primi cinque atleti paralimpici che hanno firmato con le Fiamme Gialle mi hanno ringraziato per aver potuto beneficiare di questa legge, mi sono davvero emozionata.

Tuttavia oggi parla di un’esperienza, quella con Forza Italia, che si è chiusa con amarezza

Al di là dell’amarezza sono e sarò sempre grata al presidente Berlusconi e a Forza Italia per il supporto e la fiducia che mi hanno dato, ma negli ultimi giorni non mi sono più ritrovata nelle scelte che sono state fatte e non ultimo nelle modalità adottate, scadendo anche in attacchi di carattere personale che non condivido e che mi hanno creato non poco disagio. Per coerenza con me stessa non ho visto altra scelta. E poi, non parliamo dei toni dei termini, le offese anche personali che sono stati usati (qui la news ). Da qui la mia amarezza, anche se voglio sempre vedere il lato positivo del mio impegno. Penso, ad esempio, a quanto mi sono battuta anche durante la Pandemia per tutelare i più fragili, proteggere il mondo dello sport, per non parlare delle attività che ho promosso per contrastare quei tristi numeri in aumento sui femminicidi e il bullismo. Tornassi indietro rifarei tutto ma onestamente mi immaginavo una fine più responsabile per questa legislatura…

Ho iniziato a battermi per i diritti delle persone con disabilità nel 2011 anche grazie alle attività che promuovo con la mia onlus Disabili no limits. L’obiettivo era ed è promuovere lo sport come terapia e mezzo d’inclusione sociale, oltre che prezioso strumento educativo.

Giusy Versace

Dirimente il comportamento verso il governo Draghi?

Per far comprendere quanto io stessa ci ho creduto faccio un esempio tra tutti: un anno e mezzo fa, reduce da un intervento alla gamba ed ancora convalescente, dunque in sedia a rotelle, andai a Roma per votare la fiducia a Draghi, orgogliosa del fatto che proprio Forza Italia volle con responsabilità una figura così autorevole per un governo di unità nazionale.

Un errore quindi la chiusura anticipata della legislatura?

Quando Draghi ha dato le dimissioni la prima volta ero a New York per una serie di impegni legati anche alla mia onlus. Ero a una cena benefica di raccolta fondi ed ero basita dalle notizie che arrivavano dall’Italia, mentre un pubblico di Italoamericani continuava a chiedermi “What are you doing?”. Per me, e non solo per me, il governo stava lavorando bene, avremmo potuto differenziarci ancora una volta garantendo una fine della legislatura più composta, rispettando le importanti scadenze anche legate al Pnrr, in cui rientra l’importante legge delega sulla disabilità, e dando più stabilità al Paese soprattutto in questa delicata fase considerando l’inflazione, il caro energia, e i tanti problemi quotidiani che toccano le vite di milioni di famiglie, invece abbiamo contribuito ad innescare un’ulteriore crisi che a mio avviso si poteva evitare.

Il suo impegno civile nel mondo della disabilità e dello sport nasce prima di essere eletta, come lo continuerà? Dentro o fuori il parlamento?

Ho iniziato a battermi per i diritti delle persone con disabilità nel 2011 anche grazie alle attività che porto avanti con la mia onlus Disabili no limits. L’obiettivo era ed è promuovere lo sport come terapia e mezzo d’inclusione sociale, oltre che prezioso strumento educativo. Con l’associazione raccogliamo fondi per donare protesi ed ausili di tecnologia avanzata a chi non se li può permettere e dunque per sopperire a un vuoto normativo che porta a una vera e propria disparità, tra invalidi sul lavoro, giustamente tutelati dall’Inail, ed invalidi civili. Per garantire pari opportunità a tutti occorre necessariamente, e anche in fretta, aggiornare i Lea ed il nomenclatore nazionale. Serve che lo Stato guardi a queste voci non più come a una spesa ma come a un investimento.

…. se volevo fare una scelta opportunistica sarei rimasta dov’ero, visto che i sondaggi danno il centrodestra vincente. Voglio avere accanto a me persone che hanno i miei valori liberali, moderati e cattolici e che credono alle mie battaglie almeno tanto quanto me. Certo c’è chi mi spinge a rimanere in politica, ma d’altro canto posso fare molto anche fuori da questo ambiente …

Giusy Versace

Un rimpianto?

Avevamo ad esempio, l’opportunità di inserire lo sport in Costituzione, mancava solo l’ultimo passaggio di lettura alla Camera, facendolo diventare un reale diritto da tutelare e garantire e questo avrebbe garantito così anche le persone con disabilità dando a loro la possibilità di ottenere quegli ausili necessari per la pratica sportiva e che oggi, in molti casi, vengono negati … . Ora è tutto decaduto e alla prossima legislatura bisognerà ricominciare tutto daccapo…

Non mi ha ancora detto se continuerà l’avventura politica? Seguirà gli altri fuoriusciti da Forza Italia?

Questi sono giorni molto importanti, al momento non ho ancora deciso nulla. Mi sto confrontando con le persone più care e che hanno sempre camminato al mio fianco. Da oltre quindici anni affronto tante sfide, quando ho avuto l’incidente ho ricominciato tutto da capo. Ho anche fatto salti nel buio, mi sono messa in gioco dando tutta me stessa e ogni volta ho alzato l’asticella riuscendo a raggiungere traguardi che io stessa non avrei immaginato. Mi lasci dire che se volevo fare una scelta opportunistica sarei rimasta dov’ero, visto che i sondaggi danno il centrodestra vincente. Voglio avere accanto a me persone che hanno i miei valori liberali, moderati e cattolici e che credono alle mie battaglie almeno tanto quanto me. Per questo ancora una volta scommetto con me stessa restando coerente ai miei principi. Certo c’è chi mi spinge a rimanere in politica, ma d’altro canto posso fare molto anche fuori da questo ambiente … Sono giorni di profonda riflessione per capire ora quale strada imboccare. Accendere i riflettori su questi temi è una cosa che ho sempre fatto, devo solo decidere se continuare a farlo dentro o fuori le Istituzioni.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.