Nel numero di VITA di giugno, “Un’Africa mai vista”, abbiamo provato a fare un viaggio fuori dai luoghi comuni per provare a cambiare la narrazione di questo continente straordinario, troppo spesso raccontato solo attraverso la lente dell’emergenza umanitaria. Abbiamo chiesto a Cleophas Adrien Dioma, presidente esecutivo del forum economico e commerciale Italia Africa Business Week e dell’associazione Le Réseau, originario del Burkina Faso, di tracciarci il nuovo profilo dell’Africa.
Innovazione sociale, culturale, imprenditoriale e tecnologica: dall’agricoltura sostenibile alle fonti di energia rinnovabili fino alla sanità. Che progressi ha fatto il continente?
L’Africa ha compiuto importanti progressi in vari settori grazie all’innovazione sociale, culturale, imprenditoriale e tecnologica. Nell’agricoltura sostenibile, osserviamo un aumento dell’adozione di pratiche agricole rispettose dell’ambiente, come l’agroecologia e le tecniche di conservazione del suolo, contribuendo così ad aumentare la produzione alimentare e la resilienza delle comunità agricole di fronte alle sfide climatiche. Nel campo delle fonti di energia rinnovabile, molti Paesi africani hanno investito in progetti di energia solare, eolica e idroelettrica, riducendo così la dipendenza dai combustibili fossili e migliorando l’accesso all’elettricità nelle zone rurali e periurbane. Nel settore della sanità, sono stati compiuti progressi significativi nella lotta contro le malattie infettive come l’Hiv/Aids, la malaria e la tubercolosi, grazie a programmi di prevenzione, screening e trattamenti efficaci, oltre a campagne di vaccinazione e educazione sanitaria. Inoltre, numerose iniziative innovative sono state avviate per migliorare l’accesso ai servizi sanitari primari, anche attraverso tecnologie mobili e telemedicina.
Che ruolo sta avendo nella crescita economica l’African Continental Free Trade Area?
La Zona di Libero Scambio Continentale Africana (Zlecaf) si presenta come una potenziale spinta per il commercio intra-africano e la crescita economica del continente. Con l’obiettivo di creare un mercato unico africano, la Zlecaf cerca di agevolare la libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone tra i suoi paesi membri. In primo luogo, la Zlecaf sta spingendo per rivitalizzare il commercio intra-africano, eliminando ostacoli come dazi e contingenti. Questo potrebbe aprire nuove opportunità per le imprese del continente, consentendo loro di accedere più agevolmente ai mercati regionali. Inoltre, l’integrazione economica regionale è uno degli obiettivi chiave della Zlecaf. Promuovendo la creazione di catene del valore regionali e facilitando gli investimenti transfrontalieri, la Zlecaf vuole aumentare la competitività delle economie africane a livello globale. La diversificazione economica è un’altra potenziale conseguenza positiva. Espandendo i mercati e promuovendo gli scambi commerciali si vuole offrire ai paesi africani l’opportunità di ridurre la dipendenza dalle esportazioni di materie prime e di stimolare la crescita economica a lungo termine. Infine ha come obiettivo quello di rendere l’Africa più attrattiva per gli investimenti stranieri, creando un ambiente commerciale più trasparente e prevedibile. Questo potrebbe portare ad un aumento degli investimenti in progetti ad alto valore aggiunto e contribuire allo sviluppo economico e all’occupazione sul continente. Di fatto presenta un potenziale significativo per favorire la trasformazione economica dell’Africa attraverso il commercio, l’integrazione regionale, la diversificazione economica e l’attrazione degli investimenti. Tuttavia, la sua piena realizzazione richiederà un’efficace implementazione e la risoluzione di sfide logistiche, regolamentari e istituzionali.
L’Africa è attraversata da un fermento di innovazione in più campi. Secondo lei qual è quello dove l’innovazione è più evidente e cresce davvero in maniera veloce?
L’effervescenza dell’innovazione in Africa è tangibile in vari settori, ma è difficile individuare un singolo settore in cui l’innovazione è più evidente e si sviluppa più rapidamente, poiché dipende dai contesti nazionali e dai bisogni locali. Tuttavia, alcuni settori si distinguono per il loro dinamismo e il loro potenziale di crescita. Tra questi settori, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) svolgono un ruolo cruciale nell’innovazione in Africa. Con la diffusione dei telefoni cellulari e l’espansione dell’accesso a Internet, molte soluzioni innovative stanno emergendo nei settori della finanza mobile, della salute digitale, dell’istruzione online e dell’agricoltura intelligente. Le startup tecnologiche africane stanno crescendo rapidamente, offrendo soluzioni innovative per risolvere problemi locali e stimolare l’economia. Inoltre, il settore delle energie rinnovabili sta registrando una rapida crescita in Africa. Di fronte alle sfide legate all’accesso all’elettricità e alla lotta contro il cambiamento climatico, molte iniziative innovative stanno emergendo nel campo delle energie solare, eolica, idraulica e della biomassa. Queste soluzioni contribuiscono ad aumentare l’accesso a un’energia pulita ed economica, stimolando nel contempo lo sviluppo sostenibile. In sintesi, l’innovazione in Africa è diversificata e dinamica, e si manifesta in diversi settori, in particolare nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e nelle energie rinnovabili.
Quali sono le nuove imprese africane? Di cosa si occupano principalmente? A guidarle sono sempre di più i giovani?
Le nuove imprese africane coprono un’ampia gamma di settori, riflettendo la diversità delle esigenze e delle opportunità sul Continente. Tra i principali settori di attività delle imprese emergenti in Africa, troviamo in particolare:tecnologie dell’informazione e della comunicazione: numerose startup africane si concentrano sullo sviluppo di applicazioni mobili, piattaforme online e soluzioni software per rispondere alle esigenze locali in materia di finanza, commercio elettronico, istruzione, salute e altro ancora; agro-industria e agricoltura intelligente: di fronte alle sfide agricole in Africa, molte nuove imprese stanno cercando soluzioni innovative per migliorare la produttività agricola, la catena di approvvigionamento alimentare e l’accesso ai mercati. Iniziative come le tecnologie agricole di precisione, l’agricoltura verticale e le piattaforme di commercio agricolo online stanno diventando sempre più popolari; energie rinnovabili e ambiente: con la crescente domanda di energia e una maggiore consapevolezza delle sfide ambientali, molte startup africane si stanno concentrando sullo sviluppo di soluzioni energetiche pulite come energia solare, eolica e idroelettrica, oltre che sulla gestione dei rifiuti e sulla conservazione dell’ambiente; servizi finanziari inclusivi: le imprese emergenti in Africa cercano di colmare il divario nell’inclusione finanziaria offrendo soluzioni innovative come servizi di pagamento mobile, prestiti tra pari, assicurazioni basate sulla tecnologia blockchain e piattaforme di finanziamento partecipativo. Per quanto riguarda la direzione delle imprese africane, si osserva effettivamente una tendenza crescente verso il coinvolgimento dei giovani. Sempre più giovani imprenditori africani stanno lanciando e dirigendo imprese innovative, sfruttando la loro creatività, agilità e comprensione delle sfide locali. Questa nuova generazione di imprenditori sta portando un vento di novità nell’economia africana, contribuendo alla creazione di posti di lavoro, alla crescita economica e allo sviluppo sostenibile sul continente.
C’è qualche esempio particolarmente significativo su cui vuole soffermarsi?
Un esempio significativo è M-Pesa, il servizio di pagamento mobile lanciato in Kenya nel 2007, che ha rivoluzionato il settore finanziario consentendo agli utenti di inviare e ricevere denaro tramite il loro telefono cellulare. Questa iniziativa ha avuto un impatto importante sulla vita quotidiana delle persone, migliorando l’accesso ai servizi finanziari e promuovendo l’inclusione finanziaria.
Lei conosce bene il continente. Perché facciamo ancora così fatica a vederlo nella sua interezza e ci soffermiamo solo su un tipo di narrazione estremamente negativa?
La percezione negativa spesso associata all’Africa può essere attribuita a diversi fattori, tra cui stereotipi persistenti, una copertura mediatica distorta e narrazioni storiche dominanti che tendono a enfatizzare le sfide e le difficoltà del Continente. Tuttavia, questa visione unilaterale non rende giustizia alla realtà complessa e diversificata dell’Africa, che è in realtà un continente dinamico e in continua evoluzione. Una delle sfide principali è la diffusione di narrazioni semplicistiche e sensazionalistiche che non catturano la ricchezza culturale, la diversità geografica né i successi economici e sociali dell’Africa. Inoltre, i media tradizionali tendono spesso a concentrarsi sugli eventi negativi, come conflitti, povertà e crisi umanitarie, a discapito delle storie positive e dei successi. Questo crea uno squilibrio nella rappresentazione dell’Africa, occultando progressi compiuti, iniziative innovative e contributi positivi delle popolazioni africane. Alcune ong con le immagini che usano per le campagne di comunicazione e raccolta fondi contribuiscono anche loro ad una cattiva narrazione sul continente. Per superare queste sfide e promuovere un’immagine più equilibrata e autentica dell’Africa, è essenziale diversificare le narrazioni, valorizzare i successi e le innovazioni del continente e dare voce alle voci africane stesse. È inoltre cruciale favorire una comprensione più approfondita e sfaccettata dell’Africa, incoraggiando scambi interculturali, collaborazione e istruzione, al fine di superare stereotipi e pregiudizi e promuovere una visione più giusta e inclusiva del continente.
Cosa invece dell’Africa proprio non vediamo?
Spesso non vediamo la ricchezza culturale, la diversità linguistica, l’energia creativa e l’impegno per il cambiamento sociale che caratterizzano molte comunità africane. Non vediamo le iniziative locali di base che affrontano le sfide della comunità con risorse limitate e grande ingegnosità. Non vediamo le storie di successo delle persone che superano le avversità e contribuiscono al progresso del loro paese e del continente nel suo insieme.
Lei è originario del Burkina Faso giusto? Qual è la cosa più bella e positiva del Paese che da qui sarebbe impossibile conoscere?
Certamente, sono originario del Burkina Faso. Una delle caratteristiche più belle e positive di questo Paese è la sua ricca cultura di ospitalità e solidarietà. Nonostante le sfide economiche e sociali, le comunità burkinabé sono rinomate per la loro calorosa accoglienza e il loro spirito di condivisione. Questo senso di comunità e solidarietà può essere difficile da cogliere da lontano, ma costituisce il cuore pulsante del paese. Inoltre, il Burkina Faso è noto per il suo dinamismo culturale, ospitando eventi di rilevanza internazionale come il Festival Panafricano di Cinema di Ouagadougou (Fespaco), il Salone Internazionale dell’Artigianato di Ouagadougou (Siao) e la Settimana Nazionale della Cultura di Bobo Dioulasso, la seconda città del Paese.
Che ruolo hanno le diaspore nel cambiare punto di vista nel racconto?
Le diaspore africane giocano un ruolo fondamentale nel cambiare il punto di vista nel racconto sull’Africa. Attraverso le loro esperienze, le loro voci e le loro connessioni internazionali, le diaspore sono in grado di sfidare gli stereotipi e promuovere una narrazione più equilibrata e inclusiva sul continente. Inoltre, le diaspore possono svolgere un ruolo attivo nel supportare lo sviluppo economico e sociale delle loro terre d’origine attraverso investimenti, trasferimento di conoscenze e collaborazioni.
L’agenda 2063 porta avanti una visione precisa del continente: aumento della pace, rivoluzione informatica, la crescita economica (solo per citarne alcuni). Con lo scenario attuale li trova obiettivi raggiungibili? E come dovrebbero lavorare i governi e quindi la politica per andare verso questa direzione?
L’Agenda 2063 offre una visione ambiziosa per l’Africa, incentrata su obiettivi come il rafforzamento della pace, la rivoluzione delle tecnologie dell’informazione e la crescita economica. Anche se questi obiettivi sono ambiziosi, sono certamente realizzabili nel contesto attuale, ma ciò richiederà sforzi concertati e un approccio strategico da parte dei governi e degli attori interessati. Per rendere questi obiettivi realizzabili, i governi dovrebbero adottare diverse approcci. Innanzitutto, dovrebbero investire massicciamente nell’istruzione e nella formazione professionale al fine di sviluppare una forza lavoro qualificata e competente in grado di sfruttare le opportunità offerte dalla rivoluzione delle tecnologie dell’informazione. Ciò contribuirà anche a ridurre la disoccupazione e a promuovere una crescita economica inclusiva. Inoltre, i governi devono favorire un ambiente favorevole all’innovazione e all’imprenditorialità, istituendo politiche che incentivino gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo, oltre a incentivi fiscali per le startup e le imprese innovative. Ciò stimolerà la crescita economica e favorirà l’emergere di un’economia digitale dinamica. Parallelamente, è essenziale rafforzare la cooperazione regionale e internazionale per promuovere la pace e la sicurezza nel continente. Ciò richiede la risoluzione dei conflitti esistenti, la mediazione delle tensioni e la promozione del dialogo tra le nazioni africane. Inoltre, i governi dovrebbero investire in infrastrutture di comunicazione e trasporto per agevolare gli scambi commerciali e rafforzare l’integrazione regionale. Infine, è cruciale adottare politiche economiche e sociali inclusive che garantiscano che i benefici della crescita economica siano equamente distribuiti e benefici per tutti i cittadini, in particolare per i gruppi marginalizzati e vulnerabili. In sintesi, il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2063 richiederà un forte impegno politico, investimenti strategici e una stretta collaborazione tra governi, settore privato e società civile. Tuttavia, con una volontà politica e un leadership efficace, questi obiettivi sono realizzabili e possono aprire la strada a un futuro prospero e pacifico per l’Africa.
Il numero di Vita di Giugno è dedicato all’Africa. Se sei abbonata o abbonato a VITA leggi subito “Un’Africa mai vista” (e grazie per il supporto che ci dai). Se invece vuoi abbonarti, puoi farlo da qui.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.