Uno dei migliori posti al mondo per fare impresa e finanza di impatto. E anche una vacanza sostenibile. Siamo in Piemonte, Città metropolitana di Torino, un luogo in cui il turismo cresce sì, ma con una visione consapevole. Merito di un lavoro di squadra che dura da oltre vent’anni, cucito su misura dalla Camera di commercio, e sfociato in un programma formativo dedicato alle imprese ricettive e del settore mice (meetings, incentive, congress, events) per apprendere, condividere approcci e ispirare nuovi modelli strategici e organizzativi orientati alla sostenibilità e alla generazione di impatto positivo.
Ideata con il Cottino Social Impact Campus e la Istud Business School, Tourism for Positive Impact è una sperimentazione unica a livello nazionale che punta a sensibilizzare gli operatori della filiera turistica in ambito Esg e a supportare la competitività delle singole imprese e della destinazione turistica nel suo insieme.

Una lunga semina
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio turistico Visit Piemonte, nel 2024 il turismo nella regione ha superato 6,2 milioni di arrivi e 16,8 milioni di presenze. Si tratta rispettivamente di un +3,6% e un +4,1 rispetto all’anno precedente. In particolare, la quota di pernottamenti dall’estero è aumentata di un punto ed è arrivata al 53% con ottimi incrementi anche dai Paesi asiatici. Si può rendere sostenibile tutto questo? E soprattutto, i numeri in crescita possono essere compatibili con le nuove normative e le richieste di un mercato sempre più attento alle scelte ambientali e sociali di un luogo? Rispondere con un sì pieno è l’obiettivo di una rete torinese, solida, che sta catalizzando le competenze e le eccellenze del territorio.
Per raggiungere il primo innesto di questa lunga semina, bisogna tornare al 2004, quando la Camera di commercio, insieme alle strutture ricettive dell’area di riferimento, crea il marchio Yes! Torino Quality for travellers: «Un lavoro che fino alla pandemia ha coinvolto 90 aziende tra hotel, 5 stelle, lusso e rifugi alpini», spiega Michela Garis, responsabile coordinamento progetti sul turismo in Camera di commercio. «Attribuiva una certificazione alle strutture che rispondevano a ben 500 requisiti di qualità attraverso mistery client che testavano tutti i servizi e si identificavano al mattino. Gli ambiti, già vent’anni fa, riguardavano, oltre alla struttura e all’accoglienza, l’ambiente. Sensibilizzando le aziende e camminando con loro, abbiamo garantito una formazione trasversale».
Una destinazione turistica che cresce insieme
Dopo la pandemia, si spegne il marchio («era stato superato dalle evoluzioni del settore, in particolare dal sistema delle recensioni»), ma non si allenta la rete. Tanto che, dal confronto con Federalberghi, Assohotel Confesercenti, Unione Industriali gruppo Turismo e Cultura, Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, arriva una richiesta di formazione in ambito Esg. «Le associazioni di categoria sono sempre più consapevoli che i grandi organizzatori di eventi si basano su principi di sostenibilità», commenta Guido Bolatto, segretario generale della Camera di commercio. «Senza un orientamento di valore in questa direzione, il timore degli operatori è di restare tagliati fuori. E così siamo partiti, nel 2023, individuando da subito come partner ideali il Cottino Social Impact Campus e la Istud Business School».

Il primo passo, nel 2024, è stata una vera e propria alfabetizzazione che ha coinvolto non soltanto gli operatori ma lo stesso staff degli enti promotori. Poi, arriva una forte accelerazione, dettata dalla direttiva Ue sul greenwashing, «ma anche da grandi realtà come Booking.com che ha inserito il filtro “struttura certificata/non certificata” o il Comitato olimpico con le organizzazioni collegate che hanno iniziato a integrare i criteri Esg nei processi di selezione dei fornitori. Grandi catene come Best Western a Torino si sono date come importante obiettivo quello di ottenere la certificazione entro il 2026».
Learning Day
Come rispondere alle esigenze del settore e dare forza al sistema? «Facendo affidamento su ciò che qui abbiamo, il Cottino Social Impact Campus e la Istud Business School, e andando a vedere quello che altrove già funziona». Di grande ispirazione per il team piemontese è stato il format romagnolo da migliaia di presenze dell’Hospitality Day, un punto di riferimento nazionale per chi si occupa di turismo: «Abbiamo pensato non di importarlo, ma di costruire una giornata declinata sui nostri bisogni, con uno sguardo multistakeholder e poliedrico».

Strategica, nella riuscita di questa formula, la partnership con il Cottino. «Qui ci troviamo di fronte a un progetto di formazione specifico che fornisce strumenti concreti per affrontare le sfide contemporanee e che posiziona Torino tra le prime città a sperimentare esperienze di questo genere, con l’auspicio che altri territori traggano ispirazione», spiega Cristina Di Bari, ceo del Cottino Social Impact Campus e presidente della Fondazione Cottino. «Il nostro approccio alla sostenibilità», aggiunge Caterina Soldi, Development&Program manager, «guarda costantemente all’intersezione di tre dimensioni, sociale, di governance e ambientale, in una logica di compartecipazione».
È nato così il Learning Day, un grande hub di apprendimento collettivo che si è svolto a Torino il 20 marzo scorso: 18 panel in parallelo suddivisi in tre track con sei panel ciascuno. 200 partecipanti (tra questi anche le studentesse e gli studenti dell’Its Academy Turismo Piemonte), 28 relatori provenienti dal mondo del turismo locale e nazionale e i rappresentanti di alcune realtà locali, nazionali e internazionali, da Copenhagen alla Svizzera, fino a Convention Bureau Italia, che sono già al lavoro su progetti di sostenibilità.

Case history
Tra le case history su cui il Learning Day ha posto l’attenzione, c’è anche qualche chicca made in Piemonte. Il Museo Egizio rappresenta un’eccellenza nazionale e internazionale per tanti motivi: uno di questi è il progetto di accessibilità per rimuovere barriere fisiche e cognitive e per promuovere un’esperienza museale davvero inclusiva. La Consulta per le persone in difficoltà, che lavora da molti anni su questo tema, ha raccontato il progetto Turismabile, un progetto finanziato dalla Regione Piemonte volto a promuovere il Piemonte come destinazione for all: è stata una delle prime iniziative in Italia a considerare il turismo accessibile in una nuova accezione, non soltanto un albergo privo di barriere architettoniche ma un intero territorio che consideri la buona fruibilità delle proprie risorse come elemento fondante e imprescindibile della qualità della propria offerta.

Club Silencio, invece, ha raccontato i passi compiuti per il percorso di certificazione Iso 20121, ottenuta nell’ottobre 2022, per rispondere alla crescente necessità di gestire gli eventi culturali in modo sostenibile e responsabile. Si tratta di una fondazione culturale torinese impegnata in progetti esperienziali volti a stimolare la partecipazione attiva dei giovani under35 alla vita culturale, sociale e democratica del territorio. Molte delle sue progettualità prevedono l’organizzazione di eventi complessi, a cadenza settimanale e alta partecipazione, in particolare il progetto “Una Notte al Museo”, format di eventi serali all’interno di musei ed edifici storici che settimanalmente portano una media di 1.500 giovani alla scoperta del patrimonio culturale locale. La certificazione, per una realtà come Club Silencio, è un impegno concreto verso la partecipazione attiva dei giovani, ma nel rispetto dell’ambiente, delle risorse e delle comunità locali.

Questo articolo fa parte di una serie intitolata Viaggio nell’impatto sociale. Leggi anche:
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La fotografia in apertura è di Turismo Torino e Provincia. Le immagini nel testo sono di Turismo Torino e Provincia, Camera di commercio di Torino e Cottino Social Impact
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