Si sono laureati i primi dentisti burundesi all’università della città di Ngozi con un corso triennale realizzato da 30 odontoiatri volontari dell’associazione italiana SMOM ONLUS. Il Burundi è uno dei paesi più poveri dell’Africa, dove ancora si muore per affezioni del cavo orale, aggravate da malnutrizione e patologie immunodepressive.
«Un paese con oltre 11 milioni di persone, solo 10 dentisti laureati all’estero che operano nella capitale dove vive l’8% della popolazione», sottolinea Pino La Corte, dentista presidente di SMOM ONLUS, «Nel resto del paese, nelle zone rurali fuori dalla capitale Bujumbura, l’offerta di assistenza è assente o praticata da improvvisati cavadenti».
In questa drammatica realtà sanitaria nazionale, l’associazione SMOM ONLUS sta realizzando un programma di interventi sostenibili con l’obiettivo finale di strutturare un “sistema sanitario nazionale” capace di qualificare personale specialistico e assistere la popolazione con programmi preventivi e terapeutici per la salute orale.
Perché? «Sarò sincero è natot tutto dalla richiesta di una collega che, affetta da un tutmore in fase terminale ci ha chiesto di fare qualcosa per questo Paese», sottolinea La Corte, «e l’assenza sul territorio di personale specialistico ha reso necessario iniziare le attività di cooperazione allo sviluppo in Burundi, organizzando un corso universitario per qualificare i futuri dentisti burundesi».
Le cure dentistiche sono una questione di vita e di morte. «Nessuno sa che a causa della povertà, della malnutrizione e di una infezione batterica del cavo orale, bambini dai 2 ai 6 anni subiscono devastanti necrosi dei tessuti orali e periorali. Il nome di questa patologia è Noma: conosciuta anche come stomatite cancrenosa, secondo l'Oms conta ogni anno circa 140.000 nuovi casi, con un rischio di mortalità del 90%», spiega il presidente.
Colpisce bambini intrappolati in un circolo vizioso di estrema povertà e malnutrizione cronica. Sopravvivere a questa malattia vuol dire comunque essere gravemente s gurato ed emarginato dalla società.
Il Noma è una patologia scomparsa dall'Europa dalla chiusura dei campi di concentramento di Auschwitz e Bergen-Belsen. È causata da un'infezione, l'esordio è un'ulcera gengivale. «Nel giro di pochi giorni, il gonfiore aumenta coinvolgendo le guance o le labbra. È una malattia estremamente dolorosa, le condizioni generali si deteriorano e il processo di cancrena inizia con grave distruzione del viso. La compromissione dei tessuti faringei comporta il rischio mortale di inalazione di alimenti solidi», aggiunge.
Si è così individuata la sede istituzionale nell’Université de Ngozi e la sede operativa nell’ Hopital Autonome de Ngozi. Dopo le fasi negoziali nel gennaio del 2016, sei volontari dell’associazione: medici, odontoiatri e un chirurgo maxillo facciale, hanno ristrutturato un reparto dell’ospedale, costruito l’impiantistica, assemblato le attrezzature inviate, realizzando un centro odontoiatrico qualificato con aule per la didattica, un laboratorio odontotecnico e 6 unità operative per la formazione degli studenti e l’assistenza preventiva e terapeutica. Normalmente gli interventi di cooperazione allo sviluppo progettano il “rafforzamento di un sistema sanitario nazionale” di un paese, in questo caso, lo crea. Il centro universitario ospedaliero di Ngozi è solo il primo nucleo del sistema sanitario che l’associazione italiana sta realizzando su tutto il territorio burundese.
In pochi anni il centro universitario dell’ospedale di Ngozi è divenuto centro di riferimento nazionale per la cura delle patologie orali. Da tutte le province del paese giungono pazienti con manifestazioni parossistiche di patologie infiammatorie o tumorali che mettono a dura prova la preparazione dei volontari SMOM. In questo centro odontoiatrico, dedicato al Professor “Giorgio Vogel”, si realizzano i corsi triennali per la qualificazione dei “Terapisti Dentali” burundesi.
«L’organizzazione mondiale della sanità, in questi contesti socio economici, raccomanda di qualificare personale specialistico con un ciclo universitario breve, terapisti che possano soccorrere la popolazione con programmi preventivi e terapeutici», continua La Corte, «Questa figura professionale è presente in molti paesi, non solo a basso reddito, come la Gran Bretagna, Canada, Nuova Zelanda e molti altri ancora. I Terapisti possono divenire Odontoiatri con un successivo Master biennale».
Il 3 e 4 gennaio alla presenza dei più importanti mezzi d’informazione burundesi, la commissione d’esame composta, oltre che da Pino La Corte, dalla dottoressa Anésie Manirakiza, presidente dei 10 odontoiatri burundesi e dalla dottoressa Elena Corsi responsabile dei corsi si è tenuta la lettura e discussione delle tesi. Dei tredici studenti laureati, tre hanno ottenuto il 110 e lode burundese e buona parte di essi già opera presso ospedali del nord del paese nella rete degli 8 ambulatori SMOM distribuiti negli ospedali rurali.
La loro presenza sul territorio ha consentito di salvare la vita a bambini affetti dal NOMA. L’obiettivo sanitario è annullare i decessi conseguenti a patologie orali aprendo servizi preventivo assistenziali in tutte le province del paese. Nel corso del 2019 presso gli ospedali provinciali di Kirundo e Muyinga.
«L’obiettivo formativo prevede di laureare, entro il 2019 altri 11 Thérapeute Dentaire, altri ancora nel 2021 e rendere pienamente autonomo il progetto formativo all’Université de Ngozi entro il 2024 con insegnanti Burundesi», conclude La Corte.
Il programma d’intervento è ambizioso e ancora in buona parte da realizzare, mancano ancora molte province del paese ed è reso possibile non solo dalla generosità di tutti gli odontoiatri coinvolti ma anche grazie alle Vostre donazioni del 5 x 1000 a SMOM onlus C.F. 97372180154. Oltre alle donazioni di aziende del Dentale.
Il Burundi e la carica dei dentisti
Testi a cura di Lorenzo Maria Alvaro
Foto gentilmente concesse da Smom Onlus
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