Accompagnare le persone verso l’integrazione sociale aiutandole a uscire dalla situazione di povertà in cui si trovano. È questa la mission di Fondazione Progetto Arca fin dalla sua nascita, quasi trent’anni fa, a opera di alcuni amici e volontari legati all’esperienza di Fratel Ettore che assisteva i senza dimora della Stazione centrale di Milano. Nei decenni le attività sono cresciute e si sono diversificate per rispondere alle tante povertà: dai senza dimora ai migranti, dalle famiglie fragili ai rifugiati. Le risposte hanno dovuto evolvere per accompagnare povertà sempre nuove: «Sette anni fa abbiamo creato un’impresa sociale che si occupa di formazione e inserimento lavorativo», spiega per esempio il presidente della fondazione, Alberto Sinigallia. È proprio lui a sottolineare che per uscire da una situazione di fragilità serve certamente un primo aiuto come un letto, un piatto caldo e un tetto ma poi occorre accompagnare le persone all’autonomia. Nel 2022 Progetto Arca lo ha fatto con 150 persone, che si sono reintegrate nella società.
Negli anni anche il territorio d’azione della Fondazione si è ampliato ben oltre Milano: oggi è presente in altre città italiane come Roma, Padova, Bari, Napoli… Per non parlare degli interventi all’estero: in Ucraina fin dalle prime settimane successive allo scoppio del conflitto o in Turchia dopo il sisma di febbraio 2023.
Lo scorso anno Progetto Arca ha distribuito 3 milioni e 660mila pasti e accolto 53mila persone, con mille uomini e donne che ogni notte trovano un letto nei dormitori e nelle case della Fondazione. Per fare tutto ciò e per poter rispondere a tanti bisogni occorre poter contare su un sostegno concreto e certo. Va in questa direzione il 5 per mille a Fondazione Progetto Arca: nel 2021 – ultimi dati disponibili – sono quasi 10mila gli italiani che ci hanno messo la firma. «In generale grazie ai nostri volontari, oltre 400, noi riusciamo a triplicare il valore delle donazioni», osserva ancora il presidente. Guardando al futuro c’è un progetto in particolare che sta a cuore alla Fondazione e che con il 5 per mille potrà avere grande impulso: è quello legato al sostegno alimentare, di cui le cucine mobili sono lo strumento più visibile. Tutto è nato nel 2020, durante il lockdown per la pandemia: anche le mense per i poveri erano chiuse per le restrizioni anti-Covid e così Progetto Arca a Milano ha letteralmente “messo le ruote” alle cucine, girando per la città con un food truck attrezzato. La Cucina Mobile è diventata nel tempo un servizio strutturale dell’aiuto di Progetto Arca alle persone più fragili, offrendo la possibilità di essere vicini a chi ha bisogno. Oggi le cucine mobili della Fondazione sono sette: a Milano (dove da gennaio 2023 il servizio è H24 e va a rispondere ai bisogni anche di altre fasce di popolazione), Varese, Torino, Roma, Napoli, Bari e Padova.
«Implementare l’aiuto alimentare non solo attraverso le cucine mobili ma anche con i pacchi alimentari alle famiglie e i market solidali è il progetto a cui verrà destinato il 5 per mille di quest’anno», spiega Alice Giannitrapani, responsabile dell’area volontari di Progetto Arca. «Questa modalità valorizza molto il lavoro di rete e non uscendo più solo la sera ma lungo tutta la giornata, fin dal mattino, si avvicinano alla cucina mobile non solo i senza dimora ma anche persone che non immaginavamo. In questo modo siamo riusciti ad aiutare dei padri di famiglia che hanno chiesto dei pasti caldi da portare a casa», racconta Giannitrapani. Il food truck di Progetto Arca diventa quindi «un primo aggancio con persone che non sanno ancora dichiarare la propria difficoltà. E grazie alla presenza dei volontari la cucina mobile diventa non solo un punto in cui ritirare del cibo di buona qualità, ma anche un luogo di orientamento per chi è entrato in uno stato di fragilità e non si è ancora rivolto ai servizi sociali».
Alla Cucina Mobile, non uscendo più solo la sera ma lungo tutta la giornata, si avvicinano non solo i senza dimora ma anche persone che non immaginavamo. In questo modo siamo riusciti ad aiutare dei padri di famiglia che hanno chiesto dei pasti caldi da portare a casa
Alice Giannitrapani, responsabile area volontari
Su Milano, per esempio, il food truck di Progetto Arca si muove nelle varie zone della città secondo un calendario di uscite programmate sui giorni della settimana e così facendo traccia una vera e propria mappa dei bisogni: se in zona Stazione Centrale, in Buenos Aires o in San Babila prevalgono i senza dimora, in Porta Venezia ad avvicinarsi sono soprattutto migranti disorientati, mentre in zona Lambrate a rivolgersi alla cucina mobile sono giovani con dipendenze o persone che hanno una casa ma vivono gli effetti pesanti della crisi economica.
Anche i cesti alimentari sono tornati ad essere uno strumento importante. «Nel 2022 abbiamo distribuito una media di 1.700 pacchi al mese, che vengono preparati alla Casa del Volontariato in via Sammartini», spiega Giannitrapani. «Ora vorremmo riuscire a passare dai “pacchi standard” a veri e propri market solidali in cui si possano fare valutazioni più precise dei bisogni di ciascuno. Nei prossimi mesi ci siamo dati l’obiettivo di aprire sei nuovi market solidali».
Il market solidale “storico” di Progetto Arca è a Rozzano, nell’hinterland milanese: vi fanno riferimento 350 famiglie con circa 60 bambini da 0 a 3 anni. «Qui distribuiamo prodotti per l’infanzia, cibo, prodotti per l’igiene. La visita mensile delle famiglie con i bambini è anche un’occasione per fare attività di sportello e di ascolto», continua Giannitrapani. In via Sammartini a Milano, invece, il market solidale di Progetto Arca è il punto di riferimento per circa 150 famiglie: «Qui riusciamo a distribuire anche prodotti freschi». Sempre a Milano c’è un punto di distribuzione nel quartiere Baggio, che aiuta 50 nuclei e «siamo al lavoro per aprire in via Bodio un nuovo market solidale per 150 famiglie che abbiamo agganciato attraverso la parrocchia», continua Giannitrapani. Per accedere ai servizi dei market solidali occorre avere un Isee inferiore ai 6mila euro. Al momento Progetto Arca sostiene 750 famiglie dal punto di vista alimentare ma «il nostro obiettivo è quello di ampliare il bacino e arrivare su Milano ad almeno mille famiglie. Quello del market solidale è un progetto in cui crediamo non solo per Milano, ma anche per le altre grandi città in cui siamo presenti per riuscire a portare il nostro aiuto dove c’è bisogno».
Per destinare il 5 per mille a Fondazione Progetto Arca, metti la tua firma nel riquadro "sostegno degli Enti del Terzo Settore" e inserisci il codice fiscale 11183570156.
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