«Crediamo che l’intelligenza artificiale possa fornirci nuovi modi di affrontare i problemi e di migliorare la vita delle persone in maniera significativa». A parlare è Brigitte Hoyer Gosselink, Head of Product Impact a Google.org e responsabile di AI Impact Challenge, «un invito aperto alle organizzazioni non profit, alle imprese sociali e agli istituti di ricerca di tutto il mondo a presentare le loro idee per usare l’intelligenza artificiale per affrontare le sfide sociali». Annunciata da Google.org a ottobre 2018, AI Impact Challenge finanzierà i migliori progetti, che potranno accedere a un fondo di 25 milioni di dollari. Il bando scade il 22 gennaio e i vincitori saranno proclamati nel corso della prossima primavera. Brigitte Hoyer Gosselink ha parlato a Vita di questa iniziativa su scala globale.
Come funziona Google AI Impact Challenge e qual è il suo scopo?
Abbiamo lanciato AI Impact Challenge per ispirare più innovatori sociali e permettere loro di applicare l’intelligenza artificiale nel loro lavoro. AI Impact Challenge è un invito aperto alle organizzazioni non profit, alle imprese sociali e agli istituti di ricerca di tutto il mondo a presentare le loro idee per usare l’intelligenza artificiale per affrontare le sfide sociali. Le iscrizioni chiudono il 22 gennaio e saranno esaminate da Googlers e dall’organizzazione non profit DataKind, che sfrutta il potere del data science. Le decisioni finali saranno prese dal nostro panel internazionale di esperti revisori che lavorano a Google e fuori da Google, e le organizzazioni vincitrici saranno annunciate questa primavera durante il Google I/O.
Pensa che il settore non profit italiano proporrà idee innovative nel campo dell’intelligenza artificiale a fini sociali?
Sicuramente! Una delle ragioni per cui abbiamo lanciato AI Impact Challenge è perchè sappiamo che le organizzazioni, in tutto il mondo, avranno idee innovative che si basano sulle sfide che vedono nelle loro comunità locali. Per esempio, gli studenti universitari di Los Angeles hanno recentemente sviluppato un modello che usa il TensorFlow di Google per identificare buche, crepe nelle strade e altri problemi relativi alle strade, e dire ai funzionari pubblici dove siano necessarie le riparazioni. Abbiamo anche visto l’intelligenza artificiale usata sul lavoro all’interno e all’esterno di Google per aiutare in situazioni di crisi – la previsione delle inondazioni nel nord dell’India dove i monsoni causano numerose vittime ogni anno, la previsione di incendi boschivi utilizzando misurazioni della biomassa, e anche una migliore previsione probabilistica delle repliche dei sismi. Da questioni locali a questioni nazionali o globali, sono sicura che le organizzazioni non profit in Italia avranno idee interessanti basate sulla loro esperienza personale. Google.org ha già lavorato con le organizzazioni non profit italiane per fornire competenze digitali e promuovere la sicurezza di Internet, quindi abbiamo visto in prima persona il grande lavoro che sta accadendo nel settore.
Che cosa riceveranno i vincitori del Google AI Impact Challenge?
Cerchiamo di portare il meglio delle risorse di Google alle organizzazioni che supportiamo. I vincitori riceverannno finanziamenti da Google.org da un fondo di 25 milioni di dollari, expertise da parte di Google AI, e potranno usufruire di crediti e consulenza da parte di Google Cloud. I vincitori parteciperanno anche al programma Launchpad Accelerator, per ricevere coaching e mentorship sul campo da parte di esperti di Google e non solo.
Come possono le organizzazioni non profit implementare l’intelligenza artificiale nel loro lavoro?
Vediamo applicazioni dell’intelligenza artificiale in una grande varietà di ambiti e settori. La ricerca alla quale abbiamo lavorato con McKinsey ha mostrato che l’intelligenza artificiale potrebbe contribuire a tutti gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Onu. Per le organizzazioni che sono interessate a implementare l’IA ma non sanno come iniziare abbiamo lanciato una guida sul nostro sito (https://ai.google/education/social-good-guide/) che aiuta a spiegare l’IA e i tipi di problemi che è adatta ad affrontare. Non crediamo che l’intelligenza artificiale sia una bacchetta magica, quindi è importante che le organizzazioni partano dal problema e poi valutino se l’IA possa essere parte della soluzione.
Come può l’intelligenza artificiale fornire nuovi modi di affrontare le importanti sfide del nostro tempo e migliorare la vita delle persone?
Da Google crediamo che l’intelligenza artificiale possa fornirci nuovi modi di affrontare i problemi e di migliorare la vita delle persone in maniera significativa. Abbiamo già visto le potenzialità dell’intelligenza artificiale di trasformare i nostri prodotti. Stiamo applicando la nostra ricerca e la nostra expertise ingegneristica a progetti che beneficiano il mondo usando applicazioni come la previsione delle inondazioni, il monitoraggio delle specie di balene, e la previsione probabilistica delle repliche dei sismi. Da Google.org vogliamo dare la possibilità alle organizzazioni in prima linea di risolvere le sfide più grandi di oggi per applicare l’intelligenza artificiale ai problemi che conoscono meglio. Dal 2005, Google.org ha investito in organizzazioni innovative che usano la tecnologia per costruire un mondo migliore, e siamo entusiasti del potenziale dell’IA come parte del prossimo capitolo di questo lavoro.
L’anno scorso, Google ha lavorato con McKinsey per analizzare gli usi possibili dell’intelligenza artificiale per il terzo settore. Questa ricerca ha mostrato che l’IA potrebbe contribuire a tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu. Può spiegare?
Abbiamo lavorato con McKinsey per mappare il potenziale dell’intelligenza artificiale di avere un impatto sociale e siamo entusiasti di vedere questi risultati riguardo l’ampia applicabilità, in campi come la salute e la fame, l’educazione, la giustizia, l’uguaglianza e l’inclusione. Questa è solo la mappatura del potenziale, quindi il report nota anche che dobbiamo ancora superare una serie di barriere nell’accedere al talento e a dati rilevanti per aiutarci a raggiungere quel potenziale. AI Impact Challenge è il nostro primo passo nel fornire risorse per mettere le organizzazioni nelle condizioni di superare alcune di queste barriere riguardo l'uso dell'IA nel loro lavoro.
Può fare qualche esempio di organizzazioni non profit che stanno già implementando progetti di intelligenza artificiale che li aiutano a raggiungere i loro scopi?
Il reinsediamento e l’integrazione dei rifugiati e dei migranti è in questo momento una sfida difficile in molte parti del mondo. La scelta di dove aiutare i rifugiati a reinsediarsi può influenzare il loro successo nell’adattarsi a un nuovo posto. International Rescue Committee sta lavorando con l’Università di Stanford per testare un modello predittivo per il successo di un individuo in una data città basato su fattori come la demografia, le condizioni del mercato locale, le preferenze individuali e i risultati. Un altro esempio è Thorn, un’organizzazione fondata per arrestare il traffico sessuale dei bambini e gli abusi. Thorn usa l'intelligenza artificiale per analizzare il contenuto della pubblicità online per identificare cluster di attività sospetta. Con l'IA e risorse da parte di Google.org, Thorn è stato in grado di identificare alle forze dell’ordine quasi 9000 trafficanti e e 28.000 vittime. Abbiamo anche inserito un team di Googlers all’interno dell’organizzazione per sei mesi per supportare il lavoro di Thorn. Un ultimo esempio è l’uso dell'intelligenza artificiale all’interno dello ZSL (Zoological Society of London) per monitorare la biodiversità. Google ha supportato il lavoro dello ZSL per usare la tecnologia per migliorare il loro monitoraggio attraverso telecamere comandate a distanza sistemate in riserve naturali per filmare l’attività. Il team dello ZSL ha dovuto rivedere manualmente queste immagini per identificare le specie e trarre conclusioni, ma è ora in grado di usare l’intelligenza artificiale per identificare le specie e così lo staff può dedicare più tempo a focalizzarsi sull’interpretazione e agire sulla base di queste informazioni.
Foto di Brigitte Hoyer Gosselink: © Google
Foto di apertura: pixabay/Gerd Altmann
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