Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Vite cambiate

Giustiniano, il manager che insegna a imparare dal dolore

di Alessio Nisi

Creare uno spazio di comunicazione e di creazione di contenuti dei ragazzi per i ragazzi. Far capire che si può imparare dalla difficoltà, dalla crisi, dalla fatica, a volte dalla sofferenza. Giustiniano La Vecchia, manager, lo sa, perché ci è passato, avendo perso un figlio. Per questo ha creato Hubrains e Fondazione Cariplo lo sostiene

Da spazio virtuale per una community che si è creata a distanza grazie ad una serie di attività, durante la pandemia. A progetto fisico per la creazione di un dialogo speciale, quello in grado di unire le generazioni e di realizzare iniziative fatte dai giovani per i giovani. Concretamente? La web radio (in partenza a settembre), gli spazi per studiare insieme all’interno delle aziende, i caffè creativi.

Non insomma un fare fine a se stesso, ma percorsi che danno lavoro a persone a giovani con fragilità. Una dimensione in cui si muovono attività di mentorship, in cui si dà spazio alle idee dei ragazzi (e in cui i giovani costruiscono contenuti per i coetanei) e in cui si creano occasioni per studiare insieme e di inserimento lavorativo.

Il progetto, realizzato in collaborazione con Fondazione Cariplo, si chiama Hubrains, che poi è il nome dell’associazione che nasce dal dolore del fondatore Giustiniano La Vecchia, manager e consulente con un passato anche negli Stati Uniti e collaborazioni con importanti aziende, ma soprattutto un padre che ha messo la sua forza e la sua esperienza a disposizione dei ragazzi. Lo ha fatto, costruendo un team di adulti, professionisti e nomadi creativi che mettono il loro tempo e la loro esperienza al servizio dei giovani. 

Giustiniano La Vecchia

Dal dolore una missione di speranza

«Ho attraversato il dolore per la tragica perdita di un figlio. Ho scelto di trasformare il dolore in una missione di speranza. Sono convinto che le difficoltà, gli errori e i fallimenti siano opportunità di crescita», spiega proprio Giustiniano La Vecchia. 

Le aziende, il dialogo e la responsabilità sociale

Ma come sta in piedi Hubrains? «Ho sempre cercato di trasformare il dolore in forza, e la sofferenza in qualcosa che genera beneficio per qualcun altro», dice  La Vecchia. Un percorso di beneficio per i ragazzi che si alimenta generando relazioni con aziende, che sono alla ricerca di talenti, che spesso non trovano, o con imprese che sviluppano progetti di responsabilità sociale di imprese, con una particolare attenzione alle nuove generazioni. 

Le aziende possono fare molto. «Con altri adulti», precisa il manager, «vogliamo fare qualcosa per i giovani, provando a infondere il coraggio di non arrendersi mai. Le aziende possono fare molto, anche piccole iniziative di responsabilità sociale, che servono ai ragazzi per tornare a sentirsi considerati. Pensiamo in grande, ma il tesoro sta nelle piccole cose. Riceviamo lettere dai ragazzi che ci raccontano la solitudine e le loro fatiche. A volte cercano solo qualcuno che li ascolti».

Incontro dei ragazzi di Hubrains con l’Its Biotecnologie del Piemonte

Hubrains funziona così

Gli spazi delle imprese. Hubrains utilizza gli spazi delle aziende. Spesso le imprese hanno locali liberi, inutilizzati. Perché non metterli a disposizione di chi un luogo non ce l’ha? L’idea è semplice e poggia sulla sensibilità e la disponibilità degli imprenditori. Come Giuseppe Miretti, che ha consentito al primo Creative hub di nascere ad Alpignano, in provincia di Torino. La sua azienda, la Mect, ha messo a disposizione gli spazi che i giovani possono usare. Perché a volte non c’è spazio in casa, e il coworking può avere un costo per i ragazzi. Qui invece no. Ed è una prima occasione anche di incontro informale tra i giovani e un luogo di lavoro. 

L’inserimento lavorativo. A Pieve Emanuele in provincia di Milano poi è già operativo uno spazio per l’inserimento lavorativo. È il primo dei Caffè creativi ed è stato inserito tra le attività del Bar come te, cooperativa sociale che crea posti di lavoro e di occupazione per le persone fragili con particolare attenzione alle persone con disabilità psichica che vivono spesso una maggiore condizione di isolamento e di emarginazione sociale. 

Creatori di contenuti. La web radio dei ragazzi per i ragazzi parte il 1 settembre. L’iniziativa promuoverà l’inclusione e la diversità culturale, trasmetterà programmi in diverse lingue.

Hubrainers in viaggio per il Winter Camp di Gressoney (Ao)

Tra le rubriche già in palinsesto, a cui la giovane redazione sta lavorando per andare on air, ci sono anche: Lavori del futuro (professioni emergenti per prepararsi al lavoro di domani), Startup e innovazione sociale (storie di successo e idee che stanno cambiando il mondo), Benessere e organizzazione (equilibrio per migliorare la vita quotidiana), Intelligenza emotiva e sociale (benessere mentale e relazioni interpersonali), Libri, letteratura e film (recensioni, interviste con autori e consigli di lettura), Sport ed eventi (gli ultimi avvenimenti sportivi e gli eventi più cool), Scuola e pensieri creativi (uno spazio dedicato alle idee innovative e alla creatività degli studenti), Dr. Emotion risponde (uno spazio quotidiano dove Dr. Emotion risponde alle lettere scritte dai giovani e dai loro genitori), musica (tanta, tanta musica per tutti).

In apertura, le immagini di La Vecchia sono dell’ufficio stampa di Hubrains. Le foto di gruppo, sono tratte dal profilo Instagram del progetto.


La rivista dell’innovazione sociale.

Abbònati a VITA per leggere il magazine e accedere a contenuti
e funzionalità esclusive