WELFARE

CavaRei, la cittadella della felicità

di Marina Moioli

È nato a Forlì per iniziativa di alcune cooperative un innovativo progetto di architettura sociale partecipata ed ecosostenibile. Dove i disabili si mettono al servizio della comunità fornendo prodotti e servizi di vario tipo. Una realtà in continuo divenire, aperta a tutta la cittadinanza, che rivoluziona il modo di fare cooperazione

Lo slogan è preso in prestito da Henry Ford: «Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo». Per il nome invece si sono ispirati al “Panta Rei” di Eraclito perché il CavaRei di Forlì è veramente un luogo dove “tutto scorre”, si evolve e si contamina. Un modello innovativo che si fonda sull’etica e la responsabilità sociale, sul valore delle relazioni, della cooperazione e della condivisione.

«Il nome racchiude la nostra essenza. Siamo un’esplosione di cose, una creatura in continuo movimento che vuole offrire risposte adatte alle persone», commenta Maurizia Squarzi, presidente del Consorzio Solidarietà Sociale di Forlì che ha contribuito alla nascita di questa cittadella eco-sostenibile del buon vivere realizzata nel quartiere Cava di Forlì (in via Bazzoli 12) dalle Cooperative sociali Tangram e Il Cammino.

Mettersi insieme è un INIZIO, rimanere insieme è un PROGRESSO, lavorare insieme un SUCCESSO

Henry Ford

«Tutto è cominciato con la concessione in comodato gratuito che abbiamo ottenuto per 99 anni dal Comune di un terreno abbandonato di oltre 7mila metri quadrati dove fino a qualche anno fa crescevano solo erbacce tra i resti dei cantieri edilizi», continua Maurizia Squarzi. «Oggi invece si può parlare di un’opera di rigenerazione urbana pienamente riuscita, visto che qui sorge un parco pubblico da 5.400 mq, con tanto di pista ciclo-didattica per bambini e lampioni “intelligenti” (fanno luce, trasmettono musica, registrano immagini per la videosorveglianza e consentono il Wi-Fi)».

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Ma il progetto non sì è fermato qui. Circa un anno fa, a CavaRei, veniva inaugurata la sede della Cooperativa Sociale Tangram, uno spazio di oltre 1.000 metri quadrati, capace di ospitare 49 persone affette da disabilità, insieme a 7 operatori e molti volontari. Qui tutti lavorano e tutti – disabili e non – si mettono al servizio della comunità. C’è chi crea bomboniere, articoli da regalo e cornici da vendere nel negozio; chi è impiegato al centro stampa, chi si occupa di etichettare riviste, contare oggetti, ordinare fogli per conto di aziende. E non mancano una sala polivalente con cucina messa a disposizione di tutti, il negozio Tocco d’Artista, il centro stampa Lapis, uffici, sale riunioni.

Nel mese di ottobre di quest’anno, invece, è toccato alla cooperativa sociale Il Cammino aprire le porte del suo nuovo spazio, un edificio di 600 metri quadri, ecosostenibile ed interamente in legno, con un piano terra adibito a centro diurno, e un secondo a centro residenziale. Qui trova spazio anche il prototipo di CavaReiLAB – L’Officina digitale, un progetto sostenuto da una campagna di crowdfunding in collaborazione con La BCC ravennate, forlivese e imolese sulla piattaforma Idea Ginger (questo il link per donare: http://www.ideaginger.it/progetti/cavarei-lab-officina-digitale.html). L’obiettivo è acquistare una stampante 3D per creare oggetti in grado di semplificare la vita a chi convive con difficoltà motorie.

«La caratteristica straordinaria di questi spazi sta nel fatto che sono aperti a tutti, a tutta la città», dice Michela Schiavi, presidente della Cooperativa sociale Il Cammino. «Questa struttura per noi non è una semplice sede, ma uno spazio da vivere in modo aperto e condiviso. CavaRei è un luogo stimolante e pieno di energia positiva. Un luogo dove si sta già realizzando quella contaminazione con la città, dove il welfare di comunità è diventato una realtà».

Il nuovo centro CavaRei de Il Cammino può ospitare 24 persone affette da disabilità e ha a disposizione laboratori informatici e per la ceramica, oltre che nuovi servizi per la riabilitazione motoria e cognitiva. Come la palestra attrezzata comprensiva della “pallestra” (piscina con palline di plastica) per la stimolazione plurisensoriale. La grande novità è la Stanza Snoezelen, un laboratorio progettato per la stimolazione multisensoriale dove vengono ricreate ambientazioni a livello visivo, olfattivo e tattile, utilizzando un letto ad acqua, proiezioni, essenze o fasci di fibra ottica. Il prossimo obiettivo, entro il 2018, è l’apertura anche di un centro notturno.

«La necessità di cambiare sede ci ha indotto a cambiare il nostro modo di fare cooperazione sociale», spiegano convinte le due responsabili delle cooperative Tangram e Il Cammino che tengono vivo il progetto CavaRei. «Ci siamo rese conto che non servivano soltanto spazi nuovi e più ampi; andava rivoluzionato l’approccio, la mentalità. Le persone svantaggiate hanno bisogno della città e la città ha bisogno di loro, per questo abbiamo creato un polo di servizi aperto a tutti, dalle famiglie con bambini che qui vengono per i laboratori e la pista ciclo-didattica alle giovani coppie di sposi che scelgono i prodotti di Tocco d’Artista, dall’imprenditore che decide di sostenerci usufruendo delle nostre lavorazioni ai convegnisti che ci affittano la sala. Vogliamo contaminare la città, non esserne un’appendice distaccata».

Le persone svantaggiate hanno bisogno della città e la città ha bisogno di loro

CavaRei, infine, è una struttura ecosostenibile a tutti gli effetti, con energia quasi zero (Nearly Zero Energy Building). Il progetto della struttura, curato dallo studio Clusterize di Bologna/Forlì e realizzato dall’azienda Maestrami di Bologna, non solo assicura un elevato risparmio energetico ma ha permesso di realizzare il cantiere con molta più velocità e meno inquinamento, compreso quello acustico.

La chiamano “architettura sociale” perché tiene dentro l’ecosostenibilità del progetto con gli edifici in legno e a basso impatto ambientale, la progettazione partecipata con il quartiere, l’aiuto alle fasce deboli. Per sostenere l’investimento da 2,8 milioni di euro è stato acceso un finanziamento Foncooper tramite Confcooperative Forlì-Cesena, al quale si sono aggiunte l’attività di fundraising tra aziende e istituzioni del territorio (a partire dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dai Rotary) e le iniziative di crowfunding per il sostentamento diffuso.

A Forlì il percorso di questo polo integrato di servizi in cui sperimentare la cultura dell’Unicità, dove le persone disabili e svantaggiate lavorano per la collettività e dove tutti possono trovare un’opportunità di benessere, è tutt’altro che finito. Anzi, come dice il titolo della sua ultima kermesse: CavaRei… to be continued!

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