Disabilità

Caserta, l’agricoltura sociale che trasforma il territorio

di Anna Spena

In un terreno di undici ettari confiscato alla camorra la cooperativa Eureka ha fondato la Cantina Sociale ViteMatta dove persone con disabilità psichiche producono "l'Asprino", il vino più buono di tutto l'Agro aversano...

L’hanno chiamata ViteMatta, la cantina sociale diventata un vero e proprio marchio, che nasce in un terreno tra Casal di Principe e Santa Maria la Fossa, provincia di Caserta, gestito dalla cooperativa sociale Eureka.
Qui “matta” ovviamente non si riferisce alle persone che ci lavorano, soggetti svantaggiato con diverse disabilità psichiche, ma al progetto ambizioso che ha attecchito e messo le radici in un luogo di “guerra”, dove i clan si facevano la lotta.

In un contesto così delicato e con un equilibrio instabile, potrebbe sembrare una “cosa da pazzi” mettere in piedi una vera e propria azienda – in un bene confiscato alla camorra – che produce vino, lo commercializza, ci guadagna e poi reinveste quegli stessi guadagni per dare lavoro a tante altre persone ancora. Un circolo virtuoso che prepotentemente poco alla volta sostituisce quello vizioso a cui la gente si era abituata.

«Eureka onlus», racconta Vincenzo Letizia tra i referenti della cooperativa, «è nata nel giugno del 2005. L’obiettivo era contribuire all’emancipazione sociale e lavorativa del territorio attraverso la cura e l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati nel settore dell’agricoltura e della vinificazione».

Nel 2009 la cooperativa ha ricevuto in affidamento due terreni confiscati ed è in quel momento che decide di fondare il Centro di Agricoltura Sociale “Antonio di Bova”, agricoltore di Casal di Principe, vittima innocente di camorra.

Ad oggi la cooperativa gestisce 11 ettari di terreni confiscati dedicati alla produzione di frutta biologica ed ovviamente il vino. «Noi», continua Vincenzo, «producevamo questo vino ma lo rivendevamo – per pochi euro – alle cantine della zona; non riuscivano neanche a coprire i costi di produzione. Eppure il nostro è davvero un vino eccellente».

Vitematta, infatti, valorizza la storia e le tradizioni del territorio casertano. Il Cuore della produzione è rappresentato dal Vino Asprinio che nasce da uve chiare ed aspre, prodotto tipico di Casal di Principe e dell’Agro Aversano.

«Oltre all’Asprinio nelle varianti Fermo, Spumante, IGT e DOC, produciamo anche San Giovese, Aglianico e Montepulciano. La Cantina Vitematta nello specifico si estende su circa 1400 mq di un antico cortile, situato nel cuore della città di Casal di Principe. Il nostro vino viene trasformato ed affinato in grotte secolari scavate nel tufo tipiche dell’Agro Aversano, che presentano l’umidita, la luce e la temperatura ottimale per una corretta conservazione del vino»

«La Cantina, dotata delle più moderne attrezzature per la vinificazione dell’uva e l’imbottigliamento del vino, si contraddistingue per la possibilità di poter degustare i vini, insieme ai prodotti della cucina tipica del territorio. Nello stabile che ospita la cantina, infatti, è stato pensato anche un locale dedicato alla degustazione di vini ed eccellenze grastronomiche locali, quanto alla condivisione di saperi e di esperienze».

Ogni anno Vitematta “sforna” 13mila bottiglie di vino. Ed un bel po’ di farmaci rimango chiusi nelle scatole: «Abbiamo appurato», sottolinea Vincenzo, «che far lavorare le persone, tutte tra i 18 ed i 50 anni, a contatto con la natura ci permette di uscire dall’assistenzialismo. C’è stata, in tutti, un utilizzo minore di farmacia. La natura è la nostra medicina migliore».

Caserta, l’agricoltura sociale che trasforma il territorio

Testi a cura di Anna Spena
Foto di Mauro Pagnano/Etiket comunicazione

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