Formazione
Storico successo per la messa al bando delle cluster bombs
Concordata una dichiarazione dintenti che impegna entro il 2008 gli Stati a concludere un nuovo trattato che proibisca le munizioni cluster
di Paolo Manzo
Uno storico processo per la messa al bando delle cluster bombs, ha avuto inizio a Oslo durante la conferenza internazionale promossa dal Governo norvegese alla quale hanno partecipato 49 Stati.
I paesi che hanno preso parte alla conferenza hanno concordato una dichiarazione d?intenti che impegna entro il 2008 gli Stati a concludere un nuovo trattato che proibisca le munizioni cluster che causano danni innaccettabili ai civili. Tra gli Stati riuniti a Oslo, solo Giappone, Romania e Polonia non hanno sottoscritto questa dichiarazione.
Secondo Thomas Nash, coordinatore della Coalizione per la messa al bando delle cluster bombs, ?la Comunità internazionale ha compiuto oggi uno storico passo per mettere fine una volta per tutte alle cluster bombs. Gli intenti comuni e il senso di urgenza della conferenza ci fanno sperare che entro il 2008 ci sarà un nuovo trattato sulle munizioni cluster?.
Gli Stati coinvolti hanno anche stabilito il calendario dei prossimi appuntamenti per portare avanti questo processo: Lima a Maggio, Vienna a Novembre e Dublino all?inizio del 2008.
Il gruppo dei 46 stati che hanno sottoscritto la dichiarazione comprende produttori, utilizzatori e paesi che detengono stock di munizioni cluster. Tra questi anche paesi colpiti da cluster bombs come Afghanistan, Libano e Siria.
Secondo Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana contro le Mine, “visto questo incoraggiante risultato sarebbe adesso auspicabile che i singoli paesi procedessero con la rapida approvazione delle leggi nazionali di messa al bando oppure con una moratoria delle munizioni cluster, come fatto dall’Austria. E in attesa di questa definizione del trattato si potrebbe optare per una moratoria multilaterale come auspicato dall?Italia?
Durante la Conferenza governativa si è tenuto inoltre il Forum della società civile con la presenza di circa 100 partecipanti provenienti da Ong di tutto il mondo. Ciò sottolinea la crescente determinazione da parte della società civile, affinché si arrivi alla conclusione di un nuovo trattato.
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