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Storia di Luca, bambino nato due volte

di Redazione

Biro. Sono i giorni che a scuola si porta solo il diario. Magari con la biro. Neanche più i libri, che tanto gli insegnanti sono già impegnati negli scrutini. E, di colpo, sui giornali piovono notizie scolastiche. Proteste anti Gelmini, scioperi contro i tagli alla Finanziaria, cinque che diventano sei. Per non dire delle risse tra bulli o tra ragazze marocchine. Mai che si legga qualcosa di serio sulla valutazione della nostra classe docente. Sui criteri per cui dei ragazzi vengono o non vengono ammessi all’esame o promossi all’anno successivo. Per non parlare dei criteri per dare i crediti alla maturità. Ogni anno si irrigidiscono le regole (per terrore dei ricorsi) e la conseguenza è che vince sempre la mediocrità. La scuola italiana è fatta di 5, 5 e mezzo, 6, 6 e mezzo, massimo 7. Ci sono docenti che in tutta la loro carriera non hanno mai dato un 10. O uno zero. E allora viva chi vivacchia, chi studicchia, chi non dà mai nell’occhio.
Culla. L’incubo si è materializzato in un lunedì, perfetto perché è il giorno di Chi l’ha visto? su Raitre. Una donna ha rapito un bambino nato da tre ore, sottraendolo alle cure della madre. È accaduto in un ospedale di Nocera Inferiore. Per fortuna il rapimento è durato lo spazio di un pomeriggio-sera. Verso mezzanotte è arrivata la notizia tanto sperata. Il bambino è stato ritrovato e sta bene. Era a Napoli, in casa di una vera infermiera, che poi è stata arrestata. La rapitrice ha raccontato una storia pazzesca: di volere un maschio ma di avere abortito. La mamma l’ha perdonata. Lui, il bambino, che si chiama Luca, sarà ricordato per essere nato due volte.
Lettere. Un assessore del Comune di Milano, Paolo Massari, si è dimesso dopo le insistenze del sindaco Letizia Moratti. Il motivo? Il sindaco aveva ricevuto due lettere di altrettante donne che si lamentavano delle pesanti “avances” dello stesso assessore. Non c’è un’inchiesta penale, non ci sono denunce al di là della comunicazione alla Moratti. E tuttavia questa circostanza non ha impedito di accostare Massari al consigliere comunale arrestato per tangenti. Sono storie dove pregiudizialmente è giusto chiedere il massimo della chiarezza e anche della severità. Massari si è dimesso e bene ha comunque fatto. Resta però il sospetto di una trama, di un trappolone con finalità politiche. Anche se in questi casi è meglio che si ridimensioni (anche ingiustamente) un innocente, piuttosto che si lasci un incarico di responsabilità ad un molestatore.

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