La cerimonia di premiazione più attesa dagli ambientalisti di tutto il mondo? Il Wildscreen Festival. Ogni anno, naturalisti, ecologi, registi e appassionati si incontrano a Bristol durante l’Environment Film Week per gli Oscar “verdi”. È qui che si selezionano, si votano e si premiano i migliori film, programmi televisivi, documentari e opere teatrali naturalistici dell’anno.
Il premio più prestigioso, il «WWF Golden Panda Award», questo anno va al regista francese Patrick Rouxel per l’emozionante ritratto degli ultimi giorni di vita di una femmina di orango semiparalizzata, vittima della deforestazione. Il documentario, che si svolge nella foresta pluviale indonesiana, è stato girato e post prodotto interamente da Rouxel, in solitario e senza il supporto di una troupe. Si chiama Green, che è poi il nome della femmina di orango, e racconta, attraverso la sua storia, l’impatto devastante della distruzione delle foreste causato dalla creazione di terreni per le piantagioni di palme da olio in Borneo. Il film dura 48 minuti e si può vedere gratis online.
www.greenthefilm.com
Un avvocato per la terra
Anche gli alberi hanno diritti. È questo il mantra di Polly Higgins, avvocatessa scozzese che da più di cinque anni lotta per convincere l’Onu a stipulare una dichiarazione universale di “diritti planetari”. Oggi, con l’uscita del suo primo libro, Stop the Ecocide: the 5th crime against peace, lancia una nuova campagna: far riconoscere come crimine internazionale l’ecocidio.
Fino ad oggi quello che lei chiama “ecocidio”, ovvero la distruzione, il danneggiamento o la perdita di uno o più ecosistemi di un territorio, è stato considerato un crimine morale. Ma non basta. «Se distruggere o danneggiare un fiume, una foresta o una specie animale diventasse un crimine punibile dalla legge, allora sì che la gente – e le imprese – ci penserebbero due volte prima di agire», spiega Higgins.
www.treeshaverightstoo.com – www.vitaeurope.org
