Welfare

Stoppati 11 milioni di dosi

Utilizzati il 4% dei vaccini ordinati. Fazio: «Un terremoto leggero»

di Sara De Carli

Delle 24 milioni di dosi di vaccino contro l’influenza A ordinate dall’Italia, ne abbiamo usate solo 1 milione. Avendo il ministro Fazio dichiarato che il contratto per i 24 milioni di dosi di vaccino ammontava a 184 milioni di euro (pari a 7,66 euro a dose) ad oggi, invece, per ogni vaccino realmente utilizzato dagli italiani lo Stato ha sborsato 184 euro. I conti potrebbero presto ridimensionarsi, visto che il Governo, il 17 marzo, ha bloccato l’acquisto di un certo quantitativo di vaccini (leggi qui l’articolo di Vita), che Fazio la scorsa settimana ha quantificato in 11 milioni di dosi: si tratta di una ritrattazione del contratto per una cifra di circa 84 milioni di euro, per cui la Novartis «intende ottenere un indennizzo» (leggi lo stenografico del question time).

Di fatto la situazione, in sintesi, è questa: dei 24 milioni di vaccini ordinati, gli italiani ne hanno usati solo 1 (pari al 4% dell’ordine), essendosi vaccinati contro l’influenza A solo 869.486 persone (dati Influnet al 4 aprile 2010, di cui 52.518 hanno fatto anche la seconda dose di vaccino, portando quindi l’utilizzo di dosi a 921.944). 2,5 milioni di dosi sono state donate ai paesi poveri, 8 milioni giacciono in magazzino, come scorta per un eventuale nuovo picco autunnale («il 90% di tali dosi, ha detto il ministro, è valida fino a settembre-ottobre di quest’anno, quindi può essere utilizzata»), ma delle rimanenti 11 milioni di dosi l’Italia proprio non sa che farsene.

Il 7 aprile l’assemblea del Senato, alla ripresa dei lavori, ha dedicato la prima parte della seduta allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time) al ministro Ferruccio Fazio sui vaccini contro l’influenza A. I sen. Gramazio (PdL), Cosentino (PD), Mura (LNP), Lannutti (IdV) e Bianchi (UDC-SVP-IS- Aut) hanno chiesto informazioni sulla reale incidenza del virus e sull’acquisto di vaccini.

Ecco la risposta di Fazio: «I 24 milioni di dosi di vaccino contro l’influenza A, che rappresentano peraltro un numero assai inferiore a quello acquistato dagli altri Paesi occidentali, sono stati prenotati dal Governo, a seguito dell’allarme lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità, all’industria farmaceutica Novartis che gode di accertate credenziali e con cui era già in corso un’opzione di forniture di vaccini in situazioni pandemiche, promossa dal precedente Governo. La Corte dei conti ha preso atto che la stipula del contratto era necessitata sia per quanto riguarda la scelta del contraente, sia per la definizione delle modalità e delle clausole contrattuali. L’epidemia è stata più leggera del previsto: i soggetti deceduti sono stati 250 e sono stati vaccinati un milione di persone. Quanto alle rimanenti dosi di vaccino, 8 milioni si trovano presso le Regioni e potranno essere utilizzate per la prossima campagna vaccinale ad ottobre e 2,5 milioni sono state destinate ai Paesi in via di sviluppo; quanto alle rimanenti 11 milioni di dosi, il Governo ha comunicato all’impresa farmaceutica di non procedere alla produzione ed è attualmente in corso una trattativa con l’azienda, la quale intende ottenere un indennizzo».

Ma attenzione ministro Fazio, i conti non tornano! La sottrazione, che si può fare anche a mente, porta a un resto di 12,5 milioni di dosi, non di 11. Interrogati sul punto, dall’ufficio stampa del Ministero fanno solo sapere che «è già tutto nella trascrizione del question time».

Un terremoto leggero
D’effetto l’immagine che Fazio ha usato per descrivere il reale andamento della pandemia, per cui l’OMS giusto un anno fa ha lanciato l’emergenza (è di aprile la notiza del contagio da uomo a uomo e innalzato l’allarme dal grado 4 al 5. «Diciamo come sono andate le cose: l’epidemia è stata più leggera del previsto. Il terremoto è stato più leggero del previsto e naturalmente ci si lamenta che è stato leggero e che sono cadute poche case nonostante noi le abbiamo costruite secondo criteri antisismici. Credo che questa sia stata una fortuna per tutto il mondo».

Andando a spulciare l’ultimo rapporto Influnet si vede che si è vaccinato il 4,1% della popolazione, contro il 40% che il Ministero si era dato come obiettivo. La copertura aumenta per le categorie a rischio: 15% tra il personale sanitario e sociosanitario, 12% delle donne in gravidanza, 13% tra chi ha una condizione di rischio, 11% per i minori che vivono in comunità, ma si ferma allo 0,85% per i donatori di sangue periodici.


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