Volontariato

Stop alle armi in Somalia, oggi decisione Onu

Oggi il Palazzo di vetro discute su come rinforzare l'embargo del traffico di armi verso la Somalia

di Emanuela Citterio

Fermare il traffico di armi verso la Somalia. E` l’obiettivo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che oggi discuterà su come rinforzare l’embargo sulle armi destinate al “Paese che non c’e`”, dove lo scontro fra gruppi armati e signori della guerra ha preso il sopravvento. Il presidente di turno del consiglio di sicurezza, l’ambasciatore bulgaro Stefa Tafrov, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa che tale embargo “non è ancora stato applicato”, e per questo “è necessario agire fermamente” per farlo rispettare. “Le numerose armi destinate a questo Paese non aiutino il processo di pace in corso” ha aggiunto, facendo riferimento alla conferenza di riconciliazione somala che si trascina da mesi in Kenya. L’embargo totale sulle armi da fuoco destinate alla Somalia era stato imposto dal Consiglio di Sicurezza nel 1992, quando nel Paese imperversavano i combattimenti tra i miliziani delle varie fazioni in lotta. Da allora – sottolinea in una nota l’agenzia Misna – al Palazzo di Vetro si susseguono rapporti e dichiarazioni su come da allora, fucili, pistole, bombe, missili siano stati regolarmente venduti, non solo da mercanti di armi senza scrupoli e poco attenti alle disposizioni Onu, ma anche da governi membri dell’Onu e del suo Consiglio di sicurezza. Il principale fornitore di armi alla Somalia e` l’Etiopia, all’interno della lista ufficiale compaiono anche Eritrea, Yemen, Gibuti, Iran, Libia, Lituania, Polonia e Stati Uniti.


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