Sostenibilità
Stop al carbone nel Parco del Delta
Ad Adria in programma una manifestazione, sabato 29 novembre, per dire no alla riconversione di Porto Tolle
di Redazione
Fermare il carbone nel Parco del Delta del Po: è questo l’obiettivo della manifestazione nazionale che si terrà ad Adria, in provincia di Rovigo, sabato 29 ottobre.
Gli organizzatori, tra cui WWF, Legambiente, Italia Nostra, Greenpeace, Slowfood, vogliono lanciare il loro chiaro messaggio contro il progetto di riconversione a carbone della centrale termoelettrica Enel di Porto Tolle, in un sito di importanza comunitaria tra i più rilevanti d’Europa. La centrale emetterà, secondo gli organizzatori, ben 10 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, cioè quattro volte quelle della città di Milano. Il WWF sottolinea: «Il carbone pulito non esiste, basti pensare che per ogni kWh di energia elettrica prodotto con questa fonte fossile si emettono oltre 770 g di CO2, contro i 365 di un ciclo combinato a gas».
Nell’appello «per un lavoro degno, per contrastare i cambiamenti climatici e tutelare la salute dando speranza al futuro», i promotori propongono invece il Polesine come un laboratorio nazionale dove «immaginare un’alternativa energetica e uscire dalle fonti fossili, rivendicando il diritto a essere coinvolti in scelte dettate dall’interesse di tutti e dal bene comune».
Dalla parte dei promotori della manifestazione, tra gli altri, c’è anche la Regione Emilia Romagna, mentre la Regione Veneto (dove si trova la centrale) vede nell’investimento di 2,5 miliardi di euro da parte di Enel un’occasione di rilancio dell’occupazione nel Polesine, da sempre considerato il fanalino di coda del ricco Nordest, tanto più in questo momento di crisi.
Del carbone a Porto Tolle si inizia a parlare nel 2005 e il progetto Enel riceve l’ok della commissione VIA del ministero dell’Ambiente nel 2009. Ma a maggio di quest’anno il Consiglio di Stato accoglie l’appello delle associazioni ambientaliste, del Comitato cittadini liberi di Porto Tolle e di alcuni operatori turistici e della pesca della vicina Rosolina e blocca i lavori. Ma presto cambiano le carte in tavola: il Governo inserisce in Finanziaria una modifica del decreto incentivi 2009, eliminando l’obbligo di paragonare gas e carbone nei progetti di riconversione energetica, e la Regione Veneto cambia nello stesso senso la legge istitutiva del Parco del Delta lo scorso 27 luglio.
Cadono così i motivi per cui il Consiglio di Stato ha negato la VIA e ora Enel è in attesa di un nuovo parere, senza l’obbligo di ricominciare l’iter da zero.
Ecco perché, all’indomani della votazione di luglio in Veneto, un folto gruppo di associazioni e comitati si riunisce a Rovigo e decide di organizzare la manifestazione di sabato prossimo. Intanto si annunciano nuovi ricorsi, perché, spiega l’avvocato Matteo Ceruti, legale delle associazioni: «Il progetto viola sia la direttiva europea Habitat, sia quella sulla valutazione dell’impatto ambientale».
Informazioni sulla mobilitazione qui
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