Il CDA RAI rinvia alla Commissione di Vigilanza la decisione sulla rimessa in onda dei talk show informativi. E Federconsumatori, Adusbef e Altroconsumo pensano alla class action contro la Rai.
Federconsumatori, Adusbef fanno sapere che ricorreranno al consiglio di Stato contro la decisione e che valuteranno l’opportunità, dandone comunicazione al CDA RAI, di mettere in campo tutte le pratiche per avviare una Class Action per la restituzione di un dodicesimo del canone RAI versato dagli utenti del servizio pubblico.
«Tale rivendicazione emerge in ragione dei doveri previsti dal Contratto di Servizio della RAI per cui si paga il canone e della “difformità”, nell’intero mese di Marzo, rispetto ai programmi diffusi. A maggior ragione a ridosso di un momento delicato ed importante quale è, appunto, l’appuntamento elettorale», si legge in una nota.
Anche Altroconsumo ha annunciato una class action: «Gli utenti pagano il canone per poter fruire del servizio d’informazione. Servizio che è stato sospeso arbitrariamente per decisione del CdA Rai e che invece può essere fornito da Mediaste, Sky e La7, dopo che il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalle emittenti private contro il provvedimento del Garante (Agcom)».
Con la class action Altroconsumo chiede il risarcimento del danno subìto dagli utenti, che pur pagando il canone non possono fruire del servizio pubblico d’informazione. «Gli utenti devono veder ripristinate le regole-base per poter essere informati in modo completo, obiettivo, imparziale e corretto dal servizio pubblico radiotelevisivo», si legge nella nota di Altroconsumo.
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