Politica
Stop ai salvavita. Perché?
Un consigliere regionale di A.N. riivolge un interrogazione parlamentare alla giunta regionale dell' Emilia Romagna per il blocco della distribuzione dei farmaci salvavita
di Alba Arcuri
Regione Emilia Romagna. Interrogazione parlamentare contro il blocco della distribuzione dei farmaci salvavita a Modena (13 marzo 1998).
Il consigliere regionale di An, Pietro Vincenzo Tassi, ha rivolto una interrogazione alla Giunta regionale a proposito del provvedimento preso dalla Asl di Modena di interrompere l?erogazione diretta dei farmaci salvavita nei centri anti diabete (Cad) dell?Ospedale Estense e del Policlinico, presso i quali, fino all?anno scorso, si rivolgevano i 18 mila diabetici del Comune. Secondo il consigliere di An, la decisione sta creando evidenti disagi ai pazienti, avrebbe determinato una perdita di denaro per i malati e un notevole aggravio di spesa per l?Asl di Modena, che rinuncia a consistenti sconti delle case farmaceutiche sull?acquisto diretto dovendo ora rimborsare a prezzo pieno i farmaci alle farmacie. A seguito della disposizione dell?Asl, in base alla quale con l?anno nuovo si deve procedere attraverso prescrizione con ricetta, spiega infatti il consigliere, i diabetici sono costretti a rivolgersi al medico di base, acquistare i farmaci in farmacia e pagare la quota fissa per ricetta. Il consigliere Tassi ha infine enunciato i calcoli fatti dall?Associazione diabetici modenesi, in base ai quali, soltanto sul servizio erogato dall?Ospedale Estense la spesa per l?Ausl aumenterebbe del 206 per cento.
Regione Emilia Romagna. Istituzione del Dipartimento di salute mentale a livello aziendale. Illustrato in commissione, 11 marzo 1998.
Presto ogni azienda della regione potrebbe avere il suo servizio di salute mentale. Infatti sono state illustrate alla Commissione sicurezza sociale, presieduta da Mariangela Bastico, le linee generali per l?organizzazione di un dipartimento di salute mentale a livello aziendale. Il documento redatto prevede infatti l?istituzione di un dipartimento di salute mentale per ogni azienda con una direzione unica, non limitato alla psichiatria, ma che aggreghi le discipline affini, integrando settori di intervento attualmente separati. Le discipline affini elencate sono neuropsichiatria infantile, psicologia clinica, Sert, geriatria, ecc. Il modello previsto è quello di una organizzazione a rete, ma in grado di definire un percorso unico e agevole, nella quale il servizio pubblico deve integrarsi con il privato, con le organizzazioni non profit e le cooperative sociali. Lo schema di documento è già stato sottoposto alle organizzazioni sindacali, alle associazioni dei familiari e professionali e a tutti i responsabili dei servizi di salute mentale della Regione, e verrà a breve presentato alla Conferenza sanitaria Regione-Città metropolitana di Bologna, per la raccolta di suggerimenti e osservazioni in vista della stesura definitiva del documento: Seguirà poi la presentazione all?assessore, con la discussione consiliare e infine l?approvazione con delibera della Giunta regionale. Per quanto riguarda la direzione e gestione del dipartimento, il modello prevede un punto di equilibrio fra ruoli e compiti del responsabile del dipartimento stesso, del direttore di distretto e del coordinatore di presidio ospedaliero, in un?ottica di rafforzamento delle rispettive autonomie, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale. Un altro aspetto è la previsione di percorsi formativi specifici rivolti ai responsabili dei dipartimenti, che dovranno possedere un?alta capacità manageriale. La presidente della Commissione, vista l?importanza della tematica, ha promosso un incontro-dibattito per confrontare le diverse proposte nel settore.
Regione Abruzzo. Promulgata la Legge regionale n. 11 del 26 febbraio 1998. Norme in materia di politiche internazionali. 12 marzo 1998.
Il presidente della giunta, Antonio Falconio, ha promulgato una legge regionale a favore delle iniziative di cooperazione internazionale. La legge, in particolare, istituisce il servizio per le politiche internazionali al fine di perseguire obiettivi di sviluppo nel settore della cooperazione internazionale e nel quadro degli interventi comunitari. È prevista inoltre l?organizzazione di un ufficio per i rapporti con l?Unione europea con sede a Bruxelles.
Regione Umbria. Proposta di legge sugli asili nido, presentata in Consiglio. 13 marzo 1998.
Non piace ai consiglieri di Rifondazione la nuova legge regionale presentata in commissione consiliare sulla riorganizzazione del settore infanzia, che, pur affidando alle Regioni e ai Comuni l?organizzazione dei servizi, ne affida la gestione anche a strutture miste o private. La proposta di legge, infatti, prendendo atto che accanto al tradizionale nido è cresciuta la richiesta di nuovi servizi a orario ridotto, gestiti in collaborazione con le famiglie, ha previsto la creazione di Centri per l?infanzia a gestione privata.
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