La campagna
Stop ai leoni da tastiera
Al via l’iniziativa “Il costo della bellezza” per proteggere i ragazzi dai dai messaggi dannosi sui social. Quasi 100mila studenti tra gli 11 e i 17 anni rischiano una dipendenza dai social. Cittadinanzattiva ha aperto uno sportello dedicato a famiglie e ragazzi. Madrina, Aurora Ramazzotti
Il volto e le parole di Aurora Ramazzotti aiutano a inquadrare subito il problema: «Ogni giorno, ognuno di noi, sui social ha a che fare con modelli di bellezza, messaggi sbagliati, commenti semplicemente non più tollerabili. So cosa significa, ho dovuto fare, mio malgrado, un grande lavoro su me stessa di consapevolezza, un lavoro che non finisce mai e che è fatto di tanti piccoli passi. E non è una cosa che riguarda solo me. Mi ha sempre colpito quante persone hanno condiviso con me questo stesso disagio».
I dati, purtroppo, parlano chiaro. Secondo una recente ricerca condotta in Italia e commissionata dalla Presidenza del consiglio, quasi 100mila studenti tra gli 11 e i 17 anni presentano caratteristiche compatibili con una dipendenza dai social media con maggior probabilità di sviluppare ansia sociale, che può diventare fattore di rischio per bassa autostima, depressione o aggravamento di disturbi alimentari quali anoressia. Si stima che la salute mentale di un giovane su due sia a rischio. Ad aggravare il problema, è inoltre il tempo passato dai giovani sui social media (da due a quattro ore al giorno nel 44% dei casi, illimitatamente per il 40%) e la mancanza di controlli: per il 65,5% dei casi, non esistono regole di utilizzo. Al lungo tempo passato sui social media, si associano spesso messaggi sbagliati veicolati attraverso questi canali. Infatti, la maggior parte dei giovani di età compresa tra i 10 e i 17 anni è stata esposta a consigli di bellezza tossici su queste piattaforme: ben 5 su 10 a contenuti che incoraggiano la perdita di peso e 6 su 10 a corpi perfetti e irrealistici.
La campagna
In questo contesto prende il via la campagna di sensibilizzazione “Il costo della bellezza” che propone alle scuole un percorso formativo sull’uso consapevole dei social media, rendendo le piattaforme social un ambiente più sicuro per le future generazioni. I promotori, Dove, marchio del gruppo Unilever con il supporto delle associazioni Cittadinanzattiva e Social warning, hanno un obiettivo concreto: chiedere con forza al sistema scolastico e alle istituzioni che, all’interno dei Piani di offerta formativa delle scuole primarie e secondarie, si preveda un percorso educativo specifico e approfondito sull’uso consapevole dei social media. In questo modo, spiegano le tre realtà, si darà piena attuazione alla legge 92/2019 sull’educazione civica nelle scuole, in particolare nella parte sull’educazione alla cittadinanza digitale. Un impegno che dovrà essere accompagnato necessariamente da un’adeguata formazione dei docenti deputati e delle famiglie, perché gli obiettivi di educazione digitale trovino coerenza tra casa e scuola.
Diritti e doveri
«Siamo consapevoli che i giovani passano sui canali social una media che va da 2 a 4 ore al giorno, nel 40% dei casi, mentre per il 44% il tempo è illimitato. Non ci si può esimere, quindi, dall’avere una partecipazione attiva su questi temi, che rappresentano un aspetto culturale fondamentale nella vita dei cittadini digitali di oggi e di domani. Ciascuno di noi è responsabile dei comportamenti che ha sul web e dell’impatto che questi possono generare sugli altri, diventa quindi importante regolamentare l’insieme di diritti e doveri del mondo digitale, ed educare i giovani, a cominciare dall’ambiente scolastico. Questo anno, insieme a Dove, metteremo a punto degli incontri nelle scuole, dedicati ad alunni, insegnanti e genitori, dove si parlerà di autostima e consapevolezza di sé e del proprio corpo, partendo dalle possibili insidie (e risorse) del mondo virtuale e dagli strumenti guida per farne un uso consapevole. L’obiettivo è, grazie alla nostra rete di giovani-volontari, che i messaggi siano passati da chi davvero usa la rete e ha sperimentato in prima persona rischi, così come opportunità. Quindi una comunicazione diretta, impattante e usando lo stesso linguaggio dei giovani», ha spiegato Davide Dal Maso, fondatore di Social warning – movimento etico digitale.
Come funziona
Convinti di essere portavoce di un bisogno sociale condiviso, i promotori lanciano dunque una petizione rivolta a tutti, che è possibile firmare da oggi online, su Change.org, oppure nei diversi corner organizzati appositamente nelle piazze delle principali città italiane: Roma (19 settembre), Napoli (23-24 settembre), Bari (30 settembre e 1° ottobre), Torino (7-8 ottobre) e Milano (14-15 ottobre). La campagna, il cui fulcro è rappresentato proprio dalla petizione e dalla raccolta firme, prende vita grazie ad un video che, sulle note di You Are So Beautiful, offre uno sguardo sulle vite dei giovani che hanno subito le conseguenze reali di contenuti di bellezza dannosi proposti sui social media, e a un Manifesto che sintetizza l’impegno a supporto della petizione. La protagonista del Manifesto, Viola, è una ragazza italiana di 15 anni che racconta una storia di crescita, trasformazione e di felicità ritrovata anche nella bellezza e nell’unicità dell’imperfezione. Altro elemento simbolico che identifica la campagna è il Bracciale dell’Autostima, ispirato a quello che indossano molti giovani in ospedale, ricoverati per disturbi alimentari o legati alla salute mentale, spesso purtroppo aggravati da esempi di bellezza irreale. Il bracciale rappresenta simbolicamente quella condizione, ma è diverso e vuole avere solo un valore positivo, di rinascita, di forza, riportando messaggi positivi in grado di sostenere l’autostima e il rispetto per la propria unicità.
Cittadinanzattiva ha attivato anche uno sportello di consulenza, informazione e tutela per i ragazzi e le loro famiglie è attivo da oggi. È possibile contattarlo scrivendo a tutela@cittadinanzattiva.it, oppure sul numero Whatsapp 379 2974705 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, o ancora parlare direttamente con un operatore il martedì dalle 14 alle 17, al numero di telefono 06 36718040.
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