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Stop ai finanziamenti per produrre mine e cluster

La Campagna Italiana Contro le Mine presenta oggi a Roma un disegno di legge per contrastare le banche che finanziano i produttori

di Benedetta Verrini

Rappresenta la prima iniziativa legislativa nazionale sul tema dei finanziamenti da parte degli istituti bancari verso i produttori di armi: è il disegno di legge intitolato “Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e sub munizioni a grappolo”, promosso dalla Campagna Italiana Contro le Mine e la Fondazione Culturale Responsabilità Etica, e sostenuto dalla Rete Italiana per il Disarmo, su iniziativa parlamentare della Senatrice Silvana Amati (PD).

La conferenza stampa di presentazione del disegno di legge è in corso ora al Senato, a Roma.

“A pochi mesi dall’entrata in vigore della Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM) prevista per il 1 agosto 2010”, si legge in un comunicato della Campagna Mine, “e in attesa della ratifica da parte dell’Italia, in linea con altre iniziative legislative internazionali, viene proposto questo disegno di legge, che prende in esame la necessità di creare coerenza tra quanto sottoscritto con la firma di alcuni Trattati e la proibizione del sostegno indiretto garantito dalle banche anche nazionali ad aziende di Paesi, che non avendo aderito a tali Convenzioni, continuano a produrre mine antipersona o cluster bombs”.

“Se l’Italia vuole essere davvero coerente mentre appone la firma al Trattato dell’Onu che mette al bando le cluster bombs”, spiega Giorgio Beretta, caporedattore di Unimondo ed esperto del settore, “deve – come propone il Disegno di Legge – impedire il finanziamento e il sostegno alle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo (cluster) soprattutto da parte delle banche, delle società di intermediazione mobiliare (SIM), delle società di gestione del risparmio, delle società di investimento a capitale variabile (SICAV) e di ogni altra realtà finanziaria. E, ovvio, deve dotarle di una lista precisa di queste ditte”.

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