Cultura
Stop a tutte le discriminazioni
Due direttive e un programma lungo sei anni per lottare contro le discriminazioni.
di Redazione
Due direttive e un programma lungo sei anni per lottare contro le discriminazioni.
Nella maggior parte dei paesi dell’Unione esistono leggi, regolamenti e contratti collettivi che proibiscono una serie di discriminazioni nel mondo del lavoro: per lo più si tratta di discriminazioni in base a razza, origine etnica, religiosa o delle convinzioni personali. È questo il caso di Germania e Italia, Belgio, Spagna, Irlanda e Finlandia si aggiungono le discriminazioni secondo l’età; Danimarca, Irlanda, Francia, Olanda, Finlandia, Svezia e Regno Unito combattono anche le discriminazioni basate sugli handicap. In Italia, Olanda e Regno Unito la lotta alle discriminazioni si estende anche alla fornitura di servizi pubblici e all’ammissione nei luoghi pubblici. Ed è su questo campo che si inseriscono le nuove direttive proposte dalla Commissione. La prima mira a garantire parità di trattamento tra persone, indipendentemente da razza, origine etnica, religione, convinzioni personali, eventuali handicap e propensioni sessuali. Verrebbero vietate discriminazioni nell’accesso a un lavoro, a una professione, a una promozione, alla formazione professionale e le differenze di trattamento nelle condizioni di lavoro. I poteri nazionali verrebbero obbligati a prevedere delle sanzioni. La seconda direttiva punta alla lotta delle discriminazioni basate sulla razza e l’origine etnica in tutta una serie di settori diversi dal lavoro in senso stretto. La proposta vieta le discriminazioni dirette o indiretto, come pure le molestie. Nel presentarla la Commissione intende combattere nello stesso tempo il razzismo e l’esclusione sociale che il razzismo aggrava. la direttiva permetterebbe alle vittime di rivolgersi alla giustizia e autorizzerebbe delle organizzazioni a ricorrere in nome della vittima. Il programma d’azione proposto in contemporanea alle direttive si svolgerebbe nel periodo 2001/2006 le completerebbe favorendo gli scambi di informazioni ed esperienze tra paesi Ue.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.