Politica

Stilli: «Ora si superi il pregiudizio sulle ong»

Per la portavoce dell’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale chiunque governerà «riscopra il ruolo importante di strumento di contrasto ai conflitti, alle emergenze ambientali, alle tante povertà e disuguaglianze della cooperazione internazionale»

di Silvia Stilli

Mi auguro di non rilevare più nell’ascolto dei prossimi dibattiti parlamentari la difesa di misure restrittive delle libertà, quali i due recenti decreti sicurezza, basata sul presunto operato irresponsabile delle organizzazioni attive nel soccorso in mare, nell’accoglienza e nella difesa dei principi umanitari.

La gravità della crisi sociale e politica in atto non dipende dalle “ong”, come invece anche ieri è stato detto da alcuni senatori nella discussione sulla crisi di governo (si legga qui). Si continua a tenere separata la questione dell’emergenza sociale del nostro Paese dalla complessità della povertà come tema globale, che richiede un’altra idea di sviluppo e giustizia sociale e la cui sostenibilità è chiara e definita dall’Agenda 2030: peraltro sottoscritta dall’Italia.

A chi governerà prossimamente il Paese sollecitiamo un’attenzione seria e convinta alla definizione di priorità di programma che siano coerenti con gli obiettivi dell’Agenda. In questo quadro la cooperazione internazionale tornerebbe finalmente ad assumere il ruolo importante di strumento di contrasto ai conflitti, alle emergenze ambientali, alle tante povertà e disuguaglianze che negano i diritti e la vita alla stragrande maggioranza delle genti del pianeta, costringendole ad affrontare per terra e per mare i viaggi della disperazione.

Lo sviluppo sostenibile non è un’utopia, è l’investimento per il futuro delle attuali e prossime generazioni. Noi attori sociali della solidarietà e cooperazione internazionale possiamo dare un contributo importante basato su solidi partenariati e sull’esperienza quotidiana nelle comunità. La recente compagine di Governo, soprattutto per voce del Vice Premier Salvini, aveva stabilito la contrapposizione tra “accoglienza” e “aiuto a casa loro”.

Lo stesso Governo che ha tagliato i fondi alla cooperazione allo sviluppo e soprattutto, ai progetti del mondo non governativo. Mi auguro che venga accolto il nostro appello per un dialogo con Governo e Parlamento che escluda definitivamente le illazioni e accuse infondate sul nostro operato umanitario e si concentri sull’efficacia delle linee programmatiche e gli investimenti per la cooperazione allo sviluppo dell’Italia.


*Silvia Stilli portavoce AOI

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