Cultura

Stili: nascono gli eno-viandanti

Un turismo enogastronomico che si ispira al modo di viaggiare degli antichi pellegrini

di Redazione

Camminare a piedi attraverso vigne secolari, paesaggi incontaminati e territori enologici tra i piu’ famosi del vecchio continente: nascono gli ”eno-viandanti”, protagonisti di una nuova e originale tipologia di turismo enogastronomico, che si ispira al modo di viaggiare degli antichi pellegrini, per riscoprire l’identita’ europea nella sua unicita’ e incredibile varieta’, attraverso il vino, la natura, la cultura e la storia, che caratterizzano i territori a piu’ alta vocazione vitivinicola del continente europeo. E’ questo il principio fondamentale alla base del progetto Les Chemins de la vigne en Europe, promosso dall’Associazione internazionale Iter Vitis, di cui fanno parte le Citta’ del Vino di tutta Europa.

Non piu’ il turismo enogastronomico alla ”maniera moderna”, con le oltre 200 Strade del Vino in tutta Europa, ma un itinerario culturale inteso come un vero e proprio ”cammino” di un tempo, dove il vino e’ il messaggio che oltrepassa i confini e invita a viaggiare alla scoperta dei suoi paesaggi affascinanti e variegati. Iter Vitis e’ un’associazione internazionale, con sede a Sambuca di Sicilia, che riunisce i piu’ importanti territori vitivinicoli, le Citta’ del Vino e le strade del vino di numerosi Paesi europei – dall’Italia alla Spagna, dal Portogallo alla Francia, Germania, Slovenia, Austria e Ungheria fino alla Croazia, alla Grecia, all’ex Repubblica Yugoslava della Macedonia e all’Azerbaidjan – la cui mission e’ quella di creare e dar vita ad un itinerario culturale tra i grandi vigneti del vecchio continente.”Itinerari culturali europei” e’ un programma promosso dal Consiglio d’Europa, di cui fanno parte, per citare alcuni esempi tra i piu’ famosi e conosciuti, Il Cammino di Santiago di Compostela, La Via Francigena e la Rotta dei Fenici, e tra i quali Iter Vitis si augura possa essere ufficialmente riconosciuto e inserito Les Chemins de la Vigne en Europe.

«Lo scopo del progetto -sottolinea il Presidente delle Citta’ del Vino italiane Valentino Valentini- e’ quello di mettere in evidenza come la produzione vitivinicola rappresenti un simbolo dell’identita’ europea per il resto del mondo, e come le conoscenze tecniche e tradizionali, alla base della sua produzione, abbiano contribuito nel corso dei secoli, al formarsi della cittadinanza europea attraverso le regioni, i popoli e le identita’ nazionali».

Il valore aggiunto e immateriale del paesaggio dei vigneti europei e’ al centro del progetto Les Chemins de la vigne en Europe, come elemento fortemente caratterizzante il paesaggio rurale e per la sua storia piu’ che millenaria, a partire dai Greci, dai Romani e dai Galli fino ai grandi movimenti legati al pellegrinaggio, prima fra tutti la Via Francigena, dalla quale il progetto prende la sua ispirazione. Dall’Atlantico al Baltico, dal Mediterraneo al Caucaso il paesaggio culturale e rurale legato alla produzione enologica rappresenta l’identita’ della popolazione europea, nella sua unita’ e incredibile varieta’ etno-antropologica.La creazione di un patrimonio di conoscenze e informazioni sui vigneti storici europei, e’ di fondamentale importanza non solo per un itinerario originale e alternativo per viaggiare in Europa, ma per far conoscere ed apprezzare la loro storia antica e moderna, punto di partenza fondamentale per una politica di tutela della qualita’ del patrimonio enologico europeo, che definisca le ”buone regole e pratiche” per la loro conservazione, valorizzazione e per mantenere intatte le antiche tradizioni tecnologie. Con l’entrata in vigore della nuova Ocm vino, i vigneti europei rischiano l’estirpazione, non solo a causa di un surplus produttivo, ma soprattutto per la loro localizzazione in terreni particolarmente incidentati (terrazzamenti di montagna, isole, alti pendii), soccombendo cosi’ alle logiche della liberalizzazione del mercato, mentre proprio per la loro particolare natura, dovrebbero essere protetti e tutelati. La viticoltura, e in particolare il lavoro nelle campagne, e’ da sempre alla base dei grandi movimenti migratori, e il vino e’ mezzo e fonte di dialogo tra i Paesi europei e non solo: tra l’est e l’ovest, tra la Sicilia e il Maghreb, tra la Spagna e il Marocco. I ”cammini” tra i vigneti, rappresentano una nuova prospettiva di viaggio in Europa, al fine di rinnovare e migliorare l’offerta enoturistica, promuovendo la grande varieta’ dei terroir enologi, dei paesaggi, della cultura europea e della conoscenza del suo incredibile patrimonio, attraverso attivita’ ed iniziative realizzate in collaborazione dalle Citta’ del Vino e dai diversi Paesi europei. Un team di esperti e studiosi provenienti da tutto il mondo, contribuisce allo sviluppo del progetto a 360°: dal professore di archeologia melecolare dell’Universita’ della Pennsylvania Patrick Mc Govern, all’architetto israeliano David Palterer, specializzato in architettura del paesaggio e nella costruzione di cantine; dal francese Jacques Fanet, membro dell’Oiv (Organisation Internationale de la Vigne e du Vin), specializzato in enologia e terroir vitivinicoli, fino agli italiani Fabio Taiti, Presidente del Censis Servizi ed esperto di enoturismo, e al professore di viticoltura ed enologia dell’Universita’ di Milano Attilio Scienza.

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