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Stati Uniti: “effetto Bush” sulle elezioni di domani

Grazie all'appoggio del Presidente, secondo gli ultimi sondaggi, i repubblicani hanno 6 punti di vantaggio sui democratici

di Redazione

Nel ”rush finale” la campagna elettorale americana si trasforma in un ”referendum su Bush”, facendo risalire il partito repubblicano nei sondaggi. E’ questo lo scenario alla vigilia delle elezioni con cui domani negli Stati Uniti verra’ rinnovata tutta la Camera dei rappresentanti, un terzo del Senato e saranno eletti 36 governatori. Secondo gli ultimi sondaggi infatti, il Grand Old Party e’ in vantaggio alla Camera dei rappresentanti, dove potrebbe cosi’ conservare, se non addirittura ampliare, l’attuale esigua maggioranza di 223 seggi su 435. Secondo un sondaggio Usa Today/Cnn/Gallup, le ultime settimane di campagna elettorale ha fatto rovesciare i pronostici: ora i repubblicani hanno il 51 per cento, con i democratici al 45, mentre due settimane la situazione era inversa, con i democratici in testa di tre punti. All’origine di questa inversione di tendenza, sottolineano gli analisti, c’e’ sicuramente la ”discesa in campo” di George Bush, che gode di un tasso di popolarita’ del 63 per cento ed in questi ultimi giorni e’ impegnato in una vera maratona elettorale, battendo tutti gli stati dove si trovano candidati impegnati in difficili sfide. Un coinvolgimento diretto del presidente, che ha trasformato le elezioni del Congresso in una sorta di referendum su Bush.


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