Economia

Start-up, ecco il rapporto del Governo

Scarica in allegato la versione sintetica e quella integrale del documento presentato dal ministro Passera. Intanto però salta l'approvazione nel cdm di domani

di Redazione

 

Restartm Italia!. È questo il titolo scelto dal Governo per battezzare il rapporto della task force sulle startup istituita dallo Sviluppo economico, coordinato da Alessandro Fusacchia (in allegato le versione sinteca e quella integrale del documento).
 
Lo studio è stato presentato nell'incubatore tecnologico di H-Farm di Roncade in provincia di Treviso. Questa la definzione che il ministero dà di Star-up: «Un'azienda detenuta direttamente e almeno al 51% da persone fisiche che svolgono attività da non più di quattro anni, con un fatturato non superiore ai 5 milioni di euro, che non distribuisce utili, che sviluppa servizi ad alto valore aggiunto/tecnologico che si avvalgono di una contabilità trasparente che non prevede l'uso di una cassa contanti». L'obiettivo del ministro Corrado Passera è infatti quello di avviarsi sulla medesima strada che negli ultimi dieci anno negli Stati uniti ha creato 3 milioni di posti di lavoro. Il primo tassello saranno le cosiddette iSrl, secondo l'ex numero uno di Banca Intesa, «un modello clamoroso». L'obiettivo è «cambiare l'Italia nel senso della semplificazione. Eliminare quei gomitoli, quelle reti di norme, che ci bloccano».  Dobbiamo usare – ha detto – l'esperienza delle startup per avanzare in questo senso e per liberare energie". 
 
Intanto però slitta a data da destinarsi l'approvazione in consiglio dei ministri del decreto Crescita 2 (prevista per domani) che doveva prevedere l'Agenda Digitale, le startup più alcuni provvedimenti su attrazione degli investimenti e semplificazione)

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