Innovazione

Una start-up sociale per non lasciar svalutare il capitale umano

Nasce Refresh Academy: spin-off dell’Università di Bologna per la formazione digitale di persone a rischio esclusione. Cooperativa sociale di tipo A, è stata selezionata tra i progetti vincitori finali del premio Coopstartup Change Makers 2024

di Daria Capitani

Una moltitudine di talenti e abilità, titoli di studio ed esperienze resta oggi in Italia inespressa, fuori da un mondo del lavoro in continua evoluzione, trasformato da cambiamenti sociali che ridefiniscono la mappa dell’occupabilità. Servono idee innovative e una pluralità di competenze per connettere i due mondi: da un lato le persone in cerca di collocazione o ricollocazione, dall’altro le aziende che non riescono a reperire personale qualificato, soprattutto in ambito informatico. Si chiama skill-mismatch e consiste nella mancata corrispondenza tra le competenze richieste dalle imprese e quelle in possesso dei lavoratori o dei candidati. Il Dipartimento di Scienze aziendali dell’Università di Bologna da tempo incrocia dati e contesti, domande e bisogni, con uno sguardo che coniuga inclusione e innovazione. Per far atterrare la ricerca, ha promosso la creazione di una cooperativa sociale di tipo A, la più vicina al concetto di “social business” nel sistema italiano: un modello sostenibile in grado di mettere i valori e i bisogni delle persone al di sopra dell’interesse esclusivamente economico. Una scelta efficace, tanto da risultare tra i cinque progetti vincitori del Premio Coopstartup Change Makers 2024. L’unico nato in seno a un’università.

Spin-off: dalla ricerca all’impresa

Secondo i dati Istat, il tasso di disoccupazione per i cittadini stranieri è del 12 per cento rispetto al 7,6 degli italiani. Nel mondo del lavoro, le specialiste Ict – Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione sono ancora troppo poche, il 16 per cento del totale (fonte Openpolis). I numeri della disuguaglianza in ambito lavorativo sono la prima faccia di una medaglia che, dall’altro lato, presenta il conto di un’imprenditoria alle prese con la carenza di personale qualificato per rispondere ai bisogni generati dalla digitalizzazione. Mancano sviluppatori software, data engineer e specialisti in cyber security. Un fenomeno che secondo UnionCamere genera una perdita per il Pil italiano pari a 43,9 miliardi di euro, il 3,4 per cento del valore aggiunto potenziale del Paese.

È in questa distanza apparentemente incolmabile che nasce Refresh Academy. «Ci siamo chiesti come far sbocciare in chiave imprenditoriale i risultati di una ricerca sugli scenari di esclusione dal mondo del lavoro», spiega il professore associato Matteo Vignoli. In ambito accademico si chiamano spin-off le imprese nate dalla ricerca per sviluppare prodotti o servizi di carattere innovativo: tra le tante declinazioni possibili, l’Università di Bologna ha scelto di favorire la creazione di una cooperativa sociale di tipo A, una delle prime approvate dal Senato accademico. «Volevamo produrre un impatto, abbiamo trovato nell’iniziativa Coopstartup Change Makers un percorso molto utile di accelerazione e incubazione per realizzare in forma di cooperativa la nostra idea imprenditoriale. Tutti i partner hanno visto un grande potenziale nella dimensione valoriale connessa al social business».

Lo spin-off si basa sulla ricerca del professor Vignoli che ha applicato il design thinking ai sistemi educativi e allo sviluppo di curricula per l’innovazione. Utilizzando il metodo di valutazione Beast (Be aware student), la Academy aiuta le persone a comprendere meglio le proprie attitudini e interessi, sviluppando carriere allineate alle proprie aspirazioni. «Questo modello formativo già utilizzato con successo per oltre 5mila studenti universitari, ha un grande potenziale per le categorie a rischio di esclusione sociale – aggiunge Vignoli -. I corsi puntano a creare competenze digitali in linea con quelle richieste dalle aziende e sono rivolti principalmente a persone con disabilità, migranti, donne e minoranze di genere, disoccupati in cerca di riqualificazione, ex-detenuti e persone inattive (che non studiano né lavorano), offrendo formazione di alta qualità, interattiva e con esperienze pratiche, preparando i partecipanti a una prima esperienza lavorativa».

I corsi puntano a creare competenze digitali in linea con le richieste delle aziende e sono rivolti a persone con disabilità, migranti, donne, ex-detenuti e disoccupati

L’intuizione vincente è quella di erogare gratuitamente la formazione grazie al sostegno dalle imprese del network: training tecnici della durata di 6 mesi, in classi da 20 a 30 studenti, dove si svolgono attività mirate a valorizzare la diversità e creare inclusione. Le lezioni, principalmente in presenza, sono tenute da formatori selezionati tra professionisti del settore, formati sul modello pedagogico e sull’apprendimento attivo. I partecipanti acquisiranno esperienza tramite esercitazioni basate su problemi concreti, fino ad affrontare sfide aziendali o a ottenere certificazioni tecniche.

Università in uscita e un tessuto sociale
che risponde


Refresh Academy nasce da una rete che connette l’Università di Bologna e figure in grado di dare al progetto la forza di generare un impatto a forte potenziale di sviluppo. Andrea Scavolini, presidente della cooperativa sociale e dirigente con 20 anni di esperienza nella consulenza Information Technology la descrive come «un ponte tra le esigenze delle aziende e le persone in cerca di lavoro». Il vicepresidente è Ilias Bartolini, che ha collaborato nella progettazione ed erogazione di percorsi formativi con realtà analoghe come la spagnola Factoría F5 e la tedesca ReDI School.

Il primo corso bolognese sarà dedicato a donne e ragazze che vogliono apprendere competenze nello sviluppo e nella programmazione web, offrendo loro un accesso al lavoro nei reparti IT delle aziende partner, che a loro volta potranno accogliere nuove idee e competenze, beneficiando di una prospettiva innovatrice. Lo sottolinea Emilia Motta, imprenditrice nell’ambito delle risorse umane, si occupa di sviluppare il potenziale delle persone: «Le ricerche dimostrano che le aziende attente alla diversità ottengono migliori performance».

Tra i 5 migliori Change Makers 2024

In occasione dello Startup Day dell’Università di Bologna, il 31 maggio scorso, Refresh Academy è stata selezionata e annunciata tra i progetti vincitori finali del premio Coopstartup Change Makers 2024. Il programma di formazione, accompagnamento e accelerazione di nuove imprese cooperative promosso da Legacoop Bologna, Legacoop Imola e Coopfond punta a favorire lo sviluppo di idee d’impresa che comportino l’introduzione di innovazioni tecnologiche, organizzative o sociali in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il premio prevede un contributo a fondo perduto di 10mila euro, finalizzato a coprire le spese di avviamento della nuova impresa e la possibilità di attivare gli altri prodotti finanziari di Coopfond, tra cui finanziamenti specifici a favore delle startup e finanziamenti ordinari a sostegno della promozione e sviluppo della cooperazione. «A ottobre partirà il primo corso per sviluppatore front end e back end rivolto a 25 donne. Stiamo costruendo la rete di imprese che finanzierà le borse di studio che accompagneranno le iscritte fino all’inserimento in azienda», conclude Vignoli.

I precursori francesi e spagnoli

Ci sono alcuni modelli a cui la Academy si è ispirata nella costruzione delle fondamenta. Progetti di grande ispirazione che sono oggi un riferimento nel creare match tra persone a rischio esclusione sociale con le esigenze delle imprese per affrontare le sfide del digitale.

Factorìa F5 è stata fondata a Barcellona nel 2019: in cinque anni ha formato 1001 persone, di cui il 54 per cento è donna. Il 74 per cento dei percorsi di inserimento lavorativo ha avuto esito positivo. Simplon si occupa di formare professionisti del digitale in Francia e non solo: in poco più di dieci anni ha attivato 106 scuole, la metà francesi, l’altra metà nel resto del mondo, e ha formato 2786 lavoratori, con un tasso del 75 per cento di successo, ovvero sbocchi positivi verso l’occupazione o la formazione a livello internazionale. Entrambi hanno supportato Refresh Academy nel gettare le fondamenta.

Foto, da sinistra: Ilias Bartolini e Andrea Scavolini, rispettivamente vicepresidente e presidente della cooperativa sociale Refresh Academy, e il professore associato dell’Università degli Studi di Bologna Matteo Vignoli.

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