Famiglia

Stanziamento record di 40 mld

Destinati dalle Nazioni Unite per la salute di donne e bambini. Con un dubbio...

di Joshua Massarenti

Si temeva un flop clamoroso dovuto alla crisi economica, e invece qualche bella sorpresa il Summit sugli Obiettivi del Millennio è riuscito a regalarla. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, le Nazioni Unite ha anticipato ieri uno stanziamento record pari a 40 miliardi di dollari a favore della salute delle donne e dei bambini. Secondo Ban, il provvedimento – che verrà ufficializzatom oggi nella giornata di chiusura del Summit di New York – permetterà di salvare 16 milioni di vite da qui al 2015.

“Conosciamo ciò che serve per salvare la vita delle donne e dei bambini – ha detto il segretario generale – e sappiamo che le donne e i bambini sono un elemento determinante per raggiungere gli obiettivi del millennio per lo sviluppo”.

Oltre a proteggere120 milioni di bambini contro la pneumonia, l’iniziativa dovrebbe inoltre permettere di evitare 33 milioni di gravidanze indesiderate e salvare 740mila donne da complicazioni legate alla gravidanza e alla maternità.

Degli otto obiettivi fissati nel 2000, quelli sulle mortalità materna e infantile hanno sinora fornito i risultati peggiori. Oltre a dover recuperare il terreno perso, l’ONU ha giustificato la sua scelta con il fatto che spendere per le donne e i bambini consente di ridurre la povertà, stimolare la crescita economica e difendere un diritto dell’uomo fondamentale.

Australia, Gran Bretagna, Francia, Cina, Germania, India, Giappone, Russia e Stati Uniti figurano nella lista dei paesi donatori che, a sorpresa, include anche l’Afghanistan e lo Zambia. Non solo. Nella nuova sfida lanciata dalle Nazioni Unite si sono buttati a capofitto le fondazioni degli uomini tra i più ricchi del pianeta, Bill Gates e Carlos Slim in testa. Oppure Ong come Amnesty International, o ancora multinazionali quali The Body Shop, LG Electronics e Pfizer.

“E’ la prima volta che troviamo un accordo generale sul modo di affrontare questo problema” ha dichiarato Robert Orr, consigliere di Ban Ki Moon, “e mai così tante persone e organizzazioni si erano riunite per salvare le vite di donne e di bambini”.

Ma dalle parole si dovrà passare ai fatti. Non è la prima volta che i leader mondiali annunciano promesse mirobolanti per sconfiggere la povertà. Come sottolinea il New York Times “alla luce del contesto economico attuale, molti esperti indipendenti hanno espresso dubbi sui fondi realmente disponibili”. Di sicuro il nuovo piano annunciato da Ban necessita soldi freschi. A New York, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel (tanto per citarne due) non hanno dato nessun segnale positivo quanto alla possibilità di aumentare gli aiuti pubblici allo sviluppo dei loro rispettivi paesi. Anzi, entrambi hanno tutt’al più promesso di “non diminuire” i fondi attuali.

Ma c’è una speranza, che per ora rimane un sogno proibito: la proposta rilanciata da Sarkò all’assemblea dell’Onu di tassare le transazioni finanziarie per finanziare la lotta alla fame nel mondo. Un’iniziativa che non piace agli Stati Uniti, ma che potrebbe fare strada…

 

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