Non profit
Stanchi di essere presi in giro
Imbroglio del governo sul 5 per mille. Presentato un emendamento che lo riduce a uno strimizito 1 per mille. In discussione al Senato la prossima settimana. Ora però basta: scrivi ai Senatori anche tu
di Redazione
Settimana cruciale per il 5 per mille. Si discuterà infatti all’inizio della prossima settimana presso la Commissione Bilancio del Senato un emendamento presentato dallo stesso governo che ridurrà il tetto previsto a 100 milioni di euro, pari all’1 per mille.
Occhi puntati quindi sulla Commissione Bilancio presieduta dall’ulivista Enrico Morando.
Il governo aveva dato tutte le garanzie del caso per la reintroduzione del 5 per mille e per il conseguente innalzamento del tetto a 400 milioni euro. Il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, si era spinto a dire che non ci sarebbero stati problemi. Tutto falso. E’ bastato spulciare fra gli oltre 1500 emendamenti presentati alla Finannziaria per scoprire che proprio il Governo intende mortificare per l’ennesima volta l’impegno di milioni di volontari, operatori sociali, cooperanti e quello di centinaia di migliaia di associazioni non profit. Per questo motivo VITA ritorna in campo per sostenere lo sforzo di milioni di persone e di organizzazioni. Scrivi anche tu ai Senatori membri della Commissione Bilancio del Senato che la prossima settimana discuteranno del destino del Terzo settore. Aderisci anche tu alla campagna ‘Alziamo il tetto!‘. Di seguito la lettera che potrai spedire semplicemente aderendo alla campagna: Onorevole. Romano Prodi Onorevole Prof. Tommaso Padoa Schioppa Senatore Enrico Morando e p. c. Onorevole dott. Enrico Letta |
L’approfondimento L’antipolitica? Sta nel Palazzo Il sorriso del ministro e il 5 per mille 5 per mille, tutti gli emendamenti presentati in Commissione per mille: il Forum, dopo il le beffe, il danno? Aderisci anche tu! |
Signor Presidente,
Signor Ministro,
malgrado annunci e promesse, ancora una volta il Governo non riesce a mantenere gli impegni presi con i contribuenti e con le realtà del non profit.
Non solo non sono state ascoltate le proteste delle rappresentanze del Terzo settore, ma si sono ignorate le migliaia di e mail inviate dai cittadini e le petizioni ancora in corso.
Riteniamo offensivo e vergognoso l?emendamento presentato dal Governo all?art. 84 del Ddl 1817 (legge Finanziaria 2008) che stabilisce al comma 2 ? quinques ?Per le finalità di cui al comma 2 bis e seguenti del presente articolo è autorizzata la spesa nel limite massimo di 100 milioni di euro?.
Vergognoso e offensivo anche perché l?emendamento contraddisce e smentisce le pubbliche e ufficiali dichiarazioni del ministro Paolo Ferrero e del sotto segretario Enrico Letta che avevano rassicurato sulla decisione di fissare il tetto di spesa in 400 milioni di euro.
Il vostro Governo, in questo modo si mette contro la volontà espressa dai cittadini italiani, giacché, come vi è noto, secondo il rendiconto fornito dall’Agenzia delle Entrate, in occasione della denuncia dei redditi 2006 oltre 15.800.000 cittadini hanno scelto di devolvere in favore di enti con finalita’ non profit, nei diversi settori nei quali operano, il 5 per mille del proprio gettito fiscale, secondo il disposto della Legge Finanziaria 2006, al comma 337.
Questo fatto, assolutamente eccezionale per il nostro Paese, dimostra in modo inequivocabile quanto i cittadini italiani siano sensibili all’impegno di contribuire in maniera sostanziale alle multiformi esigenze della solidarieta’ sociale, e quanta fiducia essi ripongano nelle diverse organizzazioni, piccole o grandi, che quotidianamente contribuiscono al miglioramento della nostra convivenza civile. Riscoprendo, crediamo, anche attraverso un gesto di concreta e chiara sussidiarieta’ fiscale il senso della comune partecipazione all’edificazione dello Stato.
Questo fatto ci da’ anche titolo per esprimere nella maniera piu’ ferma la nostra contrarieta’ a che, per le devoluzioni della quota del 5 per mille delle imposte derivanti dalle dichiarazioni dei redditi 2007, venga predefinito un ‘tetto’ di 100 milioni di euro, cosi’ come stabilito dalla Legge Finanziaria ora in discussione.
Riteniamo che ricorrano infatti elementi significativi a giustificare, anche costituzionalmente, la rimozione di questo tetto:
– sulla base della raccolta 2006, e’ legittimo credere che, con l’apposizione del tetto, la devoluzione effettiva sara’ commisurata attorno all?1 per mille del gettito, in evidente contrasto con l’impegno assunto nei confronti del contribuente, oltre che con grave pregiudizio dei contributi alle organizzazioni destinatarie;
– la modulistica predisposta dalla Agenzia delle Entrare per la raccolta del 5 per mille non fa alcun riferimento alla apposizione del limite, configurando con cio’ una palese mancanza di trasparenza;
– non e’ stabilito alcun limite per le raccolte originate dalla devoluzione dell’8 per mille, a favore delle confessioni religiose, e anzi in questo caso – in cui scelgono solo 4 cittadini su 10 – anche i cittadini che non danno alcuna indicazione partecipano al conseguimento della somma complessiva; con ciò si prefigura una evidente disparità di trattamento tra i cittadini.
Pertanto, chiediamo formalmente la rimozione del tetto di 100 milioni di euro alla devoluzione del 5 per mille, come previsto dall?art. 84 del Ddl Legge Finanziaria 2008. Chiediamo inoltre che, la norma del 5 per mille diventi contenuto stabile nella nostra legislazione e per la sua copertura nella stesura della Legge Finanziaria per il 2008 non vengano previsti tetti.
La preghiamo infine di prendere visione di quanti cittadini hanno finora aderito alla campagna: www.alziamoiltetto.it
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