Welfare

Stampa Usa: al vaglio poteri di polizia ai militari

Da più parti, anche nel partito democratico, si avanza l'ipotesi di abrogare la legge che dal 1878 vieta all'esercito americano d'esercitare poteri di polizia all'interno del paese

di Paolo Manzo

Raccoglie consensi anche fra i democratici l’ipotesi di dare poteri di polizia, fra i quali quello di arrestare civili americani, ai militari nell’ambito della guerra al terrorismo negli Stati Uniti. In un’intervista televisiva il senatore democratico, Joseph Biden, ha appoggiato l’idea, avanzata in un’intervista al New York Times dal generale dell’Air Force Ralph Eberhardt, scelto da George Bush per guidare il nuovo comando settentrionale. Biden ha poi ricordato che per procedere in questa direzione si dovrà abrogare il Posse comitatus act, la legge che dal 1878 vieta all’esercito americano di esercitare poteri di polizia all’interno del paese. Un emendamento, ha aggiunto il senatore membro della commissione Giustizia del Senato, che potrebbe essere presto approvato. L’entusiasmo che è stato però ridimensionato da Tom Ridge, a capo dell’Ufficio per la sicurezza del territorio nazionale che, in diversi interventi televisivi, ha dichiarato che la proposta verrà messa al vaglio ma che ritiene molto improbabile un’abrogazione dell’act. Fino ad arrivare a dire che i militari americani non avranno mai il potere di arrestare civili. Posizioni, scrive oggi il ”Washington Times”, che potrebbero rispondere ad una precisa strategia coordinata per saggiare la reazione dell’opinione pubblica all’eventuale riforma della legge la cui approvazione segnò di fatto la fine della ”ricostruzione” dopo la fine della Guerra Civile, durante la quale l’esercito ebbe un grande ruolo nella repressione degli ultimi focolai di rivolta negli 11 stati confederati. Spiegando la sua posizione, Biden ha detto che naturalmente non intende dare ai militari ”generali poteri di polizia”, rendendo la guardia nazionale equivalente alle polizie locali. Ma ha definito ”non realistico” il fatto che, sotto l’attuale legge, soldati in possesso di informazioni su eventuali depositi di armi di distruzione di massa, non ”sarebbero in grado di esercitare lo stesso potere di un agente di polizia nel gestire la situazione”.


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