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Staminali, l’affondo di Obama

Il presidente americano revoca i limiti ai finanziamenti federali alla ricerca sulle staminali embrionali. Vescovi e Vaticano all'attacco

di Franco Bomprezzi

Le scelte sulla ricerca scientifica devono essere basate sui fatti, non sull’ideologia», ha detto Obama, precisando che, «come persona di fede penso che siamo chiamati a lavorare per alleviare le sofferenze umane». Ma per i vescovi si tratta di «una triste vittoria della politica sulla scienza e l’etica». Sui giornali si riapre il dibattito sui temi etici, con opinioni a confronto.

La rassegna stampa oggi si occupa anche di:

“Staminali, Obama cambia tutto”, è il titolo di apertura del CORRIERE DELLA SERA  di oggi. Spiega il quotidiano nel catenaccio sotto al titolo: «…Il presidente Barack Obama ha firmato ieri un nuovo ordine esecutivo che revoca i limiti ai finanziamenti federali alla ricerca sulle staminali embrionali, decisi dal suo predecessore Bush e in vigore da otto anni. «Le scelte sulla ricerca scientifica devono essere basate sui fatti, non sull’ideologia», ha detto Obama, precisando che, «come persona di fede penso che siamo chiamati a lavorare per alleviare le sofferenze umane». I servizi sono alle pag 2 e 3. Obama nel suo intervento ha ribadito il suo «no» alla clonazione per fini riproduttivi: «Il nostro governo non aprirà mai la porta all’uso della riproduzione umana. È pericoloso e profondamente sbagliato e non ha posto nella nostra società e in nessuna società». Dura però la reazione del Vaticano. L’Osservatore romano ha ribadito che l’embrione «è un soggetto nel suo significato ontologico» e che «è sul rispetto della dignità personale estesa a tutte le fasi dell’esistenza» che si basa «una reale democrazia». I vescovi con il cardinale di Filadelfia Justin Rigali, hanno definito la scelta «una triste vittoria della politica sulla scienza e l’etica». Massimo Franco firma il Dietro le quinte sotto il titolo “Il Vaticano non vuole un «caso Zapatero» anche Oltreoceano”: «La tesi di partenza (della Santa sede) è che Obama ha vinto le elezioni soprattutto in quanto avversario di George W.Bush; ma non perché la maggioranza del Paese condivida l’agenda liberal del suo partito». Malgrado questa analisi però in Vaticano, sostiene Franco, nessuno vuole la rottura con la nuova amministrazione Usa. Il CORRIERE per rafforzare la contrapposizione sente in un’intervista anche il direttore dell’Osservatore Romano Vian: «Un errore ergersi a Buon Samaritano – Dal presidente parole ideologiche». E ancora: «Sugli embrioni cito il teologo di Boston Imbelli: preghiamo affinché non vengano trascurati gli angeli dei bambini concepiti, ma non ancora nati». Il controcanto in un piccolo box è appaltato alla “solita” Rita Levi Montalcini, che plaude a Obama: «Una scelta decisiva per il nostro futuro».

“Staminali, scontro Obama-vescovi”: va diretta al nocciolo LA REPUBBLICA aprendo la prima pagina sulla legge firmata ieri dal presidente statunitense (cancella i limiti imposti alla ricerca da Bush). Lo aveva annunciato la settimana scorsa e ieri ha firmato l’ordine esecutivo. In appoggio interviste a Renato Dulbecco (“Un’ottima notizia per tutti con questo presidente la scienza torna a vivere” è il titolo; nel pezzo il premio Nobel dice. «le staminali rappresentano un enorme passo avanti per la medicina, ma c’è ancora bisogno di molta ricerca prima che diventino una soluzione efficace per  l’uomo») e a James Thompson (che parla di «fine dei pregiudizi… Ora bisogna recuperare il tempo perduto»).

“Obama toglie i limiti alla ricerca”  è il titolo de IL GIORNALE. Dalla prima il fondo di Michele Brambilla che titola “Morire è bello. Gli spot giulivi per l’eutanasia”. Brambilla si riferisce alle due pagine di Repubblica  di sabato scorso e del Times che hanno raccontato,  «in toni giulivi e entusiastici», la morte in una clinica di Zurigo di due coniugi inglesi.  «è un linguaggio così leggero tanto da ricordare la cena di gala  organizzata nei dintorni di Udine dall’avvocato della famiglia Englaro quando Eluana era ancora all’obitorio. Un linguaggio che ci apapre inadatto per un non lieto evento come la morte. Ma ripetiamo è in atto una campagna  e  marketing  e pubblicità hanno le loro regole di comunicazione: quando si deve vendere un prodotto , bisogna farlo desiderare».

L’immagine di Superman Christopher Reeve (a cui Obama ha dedicato la legge) campeggia sulla prima pagina de IL MANIFESTO che dedica al via libera ai finanziamenti pubblici per la ricerca sulle cellule staminali la prima pagina e il titolo principale “Alla ricerca”. Al tema viene dedicata la pagina 9 che si apre su una fotografia del presidente Usa tra gli applausi dopo la firma che sblocca i fondi per la ricerca. “Cade a pezzi l’America di W. Bush” è il titolo dell’articolo di Matteo Bosco Bortolaso. «Sottolineando che i “miracoli medici non accadono per caso”, Obama ha detto che è fondamentale promuovere la ricerca scientifica, “fatta di anni di solitarie prove ed errori, che spesso portano frutti”, ma che devono essere finanziati dallo Stato. “Quando un governo si rifiuta di fare questi investimenti – ha attaccato Obama – queste opportunità vanno perdute”». In un articolo viene intervistata Elena Cattaneo, ricercatrice italiana che si dice molto penalizzata «La legge 40, quella sulla fecondazione assistita, vietava la produzione di embrioni a scopo di ricerca, ma io ho sempre continuato a lavorare sulle cellule embrionali importate dall’estero. Il nuovo bando per la ricerca emanato dal ministero del Welfare supera addirittura i limiti della legge stessa. Impedirà, cioè, di utilizzare finanziamenti per continuare a studiare anche le cellule embrionali importate». La Cattaneo spera nell’Unione europea per il futuro della ricerca.

“Le embrionali per i ricchi. Le «rigenerate» per tutti”. Così AVVENIRE titola l’editoriale di Michele Armini, che entra a gamba tesa sul tema delle staminali embrionali. La sua tesi è che la decisione del presidente Usa sia alquanto «anacronistica», tanto dal punto di vista scientifico quanto etico: le scoperte del giapponese Shinya Yamanaka (quello che ha inventato le cosiddette Ips) e del collega americano James Thompson «hanno reso da più di un anno sostanzialmente sorpassati gli studi sulle cellule staminali embrionali. Dopo Ian Wilmut, il “padre” della pecora clonata Dolly, che aveva rinunciato a lavorare con gli embrioni, persino i media più legati alle multinazionali farmaceutiche , dopo un silenzio imbarazzato, hanno dovuto annunciare a denti stretti i successi ottenuti nella riprogrammazione delle cellule adulte per farle diventare “pluripotenti” e, perciò, assai simili a quelle embrionali». Senza contare i successi della medicina rigenerativa, ottenuti solo da cellule staminali adulte. Perché allora insistere con le embrionali? La risposta di Armini è: i protocolli terapeutici della medicina rigenerativa utilizzano staminali adulte autologhe, cioè, appartenenti al paziente stesso, quindi, oltre a non dare rigetto non devono neppure essere pagate. Certo si pagheranno i costi delle   procedure mediche, ma non si deve comprare la materia prima e saranno sempre più disponibili anche ai meno abbienti. Al contrario delle staminali che, se mai produrranno qualche terapia ad uso clinico, «andranno invece pagate a carissimo prezzo». Tutto a vantaggio delle aziende biotech (un po’ come i farmaci contro l’Hiv, sostiene lui)». Manco a dirlo, ieri i titoli delle industrie biotech a Wall Street sono schizzati alle stelle dopo la conferenza di Obama, con grande soddisfazione di tutti. E Della Geron Corp (azienda che utilizza stambinali embrionali per la crescita del tessuto nervoso), in particolare, poco dopo le 18 italiane registrava già un +16%, mentre StemCells segnava un +40%, Advanced Cell Technology del 36%. Questi numeri, tuttavia, non spiegherebbero ancora gli interessi che secondo Avvenire muovono la linea della Casa Bianca, se non incrociati con i dati «dell’osservatorio indipendente Center for responsive politics i conti della campagna elettorale di Obama, secondo cui la California – irriducibile della ricerca sugli embrioni – figura la primo posto della classifica degli stati Usa che hanno finanziato l’ex senatore dell’Illinois con 75,91 milioni di dollari, contro i 25 milioni di dollari raccolti nello stato di provenienza di Obama».

Obama, ricorda IL SOLE 24 ORE, mantiene la promessa elettorale e con un ordine esecutivo rovescia la decisione del suo predecessore che 8 anni fa aveva posto un freno sullo studio delle cellule staminali utilizzando fondi governativi. Dal punto di vita operativo, specifica il Sole24, l’ordine esecutivo affida al National Institutes of Health il compito di studiare, nei prossimi 120 giorni,  le modalità di gestione della ricerca. E lascia la parola al Congresso sulla creazione ad hoc di embrioni destinati alla sperimentazione. I repubblicani hanno attaccato Obama accusandolo di dividere il paese e di distrarlo dalle priorità del paese. Voce fuori dal coro quella di Nancy Reagan:« Sono molto grata ad Obama. Con queste misure gli scienziati potranno andare avanti e tante persone beneficeranno delle risposte che può portare la ricerca sulle staminali» ha detto la moglie dell’ex presidente Ronald Reagan morto nel 2004 per il morbo di Alzheimer.
 
LA STAMPA pubblica nel Primo piano dedicato alla “Svolta scientifica negli Usa”, un’utile inforgrafica che spiega anche quali sono gli approcci nel resto del mondo sulle staminali. Una cartina dell’Europa mostra i Paesi che hanno un approccio permissivo (tra cui Svezia, Spagna, Inghilterra), quelle con approccio intermedio (per es. Francia, Irlanda, Portogallo), quelle con approccio restrittivo (Italia, Austria, Danimarca e diversi Paesi dell’Est) e quelli che non hanno nessuna legislazione in materia (per es. Turchia, Islanda, Lettonia). “Obama tra scienza e crisi” è il titolo di un editoriale a firma Maurizio Molinari in prima pagina. Il vaticanista Galeazzi raccoglie in modo informale anche le reazioni all’interno della Segreteria di Stato Vaticana: «La Santa Sede non ha motivo di creare tensione con Obama perciò cerca di mantenere il proprio dissenso nell’ambito dei principi, senza intaccare le relazioni con la Casa Bianca. È importante che proseguano i contatti, la collaborazione e i buoni rapporti».

 

E inoltre sui giornali di oggi:

PIANO CASA

CORRIERE DELLA SERA – Bossi frena sul piano casa ideato da Berlusconi: «Non vorrei che facessimo le case per darle agli extracomunitari, non vorrei che l’errore fosse quello». Per il senatur è anche necessario che sul lavoro si privilegino gli italiani e non gli stranieri: «Almeno che uno abbia un posto al mondo, dove sa che pensano di più a lui che altrove». Parole che hanno subito scatenato dall’opposizione (Prc e Pd) accuse di razzismo.

LA STAMPA – “Su case e lavoro frenata di Bossi” titola oggi il quotidiano di Torino, che mette in prima pagina le posizioni del leader leghista e la notizia che non ci sarà un decreto legge sull’edilizia, ma un normale disegno di legge. «Nei posti di lavoro meglio preferire gli italiani agli stranieri, anche se regolari» ha detto Bossi. E sul piano case: «Non vorrei che facessero le case per sistemarci gli extracomunitari».

 

TIBET

LA REPUBBLICA –  Nel 50emo anniversario della rivolta pacifica del popolo tibetano molte le proteste (la polizia cinese ha arrestato 100 monaci ed espulso molti stranieri, testimoni scomodi). Il giornale diretto da Ezio Mauro pubblica una lettera del Dalai Lama: “Mezzo secolo di distruzioni e sofferenze”. Il Lama si dice deluso dal fatto che le autorità cinesi non abbiano risposto in maniera appropriata agli sforzi dei tibetani per migliorare l’autonomia regionale ed esprime «un forte desiderio affinché i nostri fratelli e sorelle cinesi non siano influenzati da questa propaganda, ma invece comprendano gli accadimenti in Tibet in modo imparziale… I tibetani dovrebbero anche continuare a lavorare per l’amicizia con il popolo cinese».

LA STAMPA – “Mitra puntati nei monasteri”: Due reportage, uno da Pechino e un altro da Dharamsala raccontano la morsa nella quale la Cina sta stringendo il Tibet. Militari e poliziotti cinesi presidiano Lasha alla viglia del 50esimo anniversario della rivolta anticinese in Tibet, che ricorre il 17 marzo. I templi, luoghi dove la polizia in passato non entrava, sono sorvegliati anche dall’interno. A Dharamsala Valeria Fraschetti è riuscita a intervistare un monaco incarcerato e torturato durante le proteste del marzo scorso, ma in questi giorni due reporte italiani sono stati fermati al confine della regione autonoma e interrogati per tre ore.

 

RAI

ITALIA OGGI – “De Bortoli li beffa tutti” è il titolo d’apertura del quotidiano, che all’inizio dell’articolo di Franco Bechis (che prosegue a pag. 5) riporta le parole del direttore del Sole 24 ore: «Onorato, ma declino. Voglio fare il giornalista». Un colpo da ko per Pd e Pdl, spiega l’autore dell’articolo, soprattutto per Franceschini, rimasto completamente spiazzato dal rifiuto di De Bortoli. “Ora sotto a chi tocca”, conclude Bechis, “a meno che Tremonti non decida di togliere il veto su Petruccioli. In fondo a Berlusconi (e Confalonieri) la riconferma non dispiace. Si può sempre fare un favore a Napolitano”.

 

SCUOLA

ITALIA OGGI – Due interessanti spunti nello speciale “Azienda scuola”: a pag. 13 si parla della riforma scolastica in atto, con il titolo significativo “Tagli, la Gelmini chiede lo sconto”. Il ministro dell’Istruzione ha chiesto infatti un ridimensionamento dei tagli per guadagnare almeno 5mila cattedre da destinare alla scuola elmentare, per “non far scontare alle elementari il taglio che non è stato inferto alle superiori, causa rinvio della riforma di un anno”. Alla pagina successiva (pag. 14) si parla invece di precariato: “La scuola è più precaria del 120%”, titola ITALIA OGGI. Sono infatti più che raddoppiati, negli ultimi 10 anni, i prof a tempo: gli iniziali 64mila docenti con contratto a termine sono diventati più di 141mila, ovvero più 120%, appunto, con un picco alle medie del 200%.

 

TESTAMENTO BIOLOGICO

LA REPUBBLICA – Si avvicina la prima intesa. Oggi forse voto bipartisan sull’articolo 1 (con una modifica che subordina gli atti medici al consenso del malato). Resta però il nodo idratazione-alimentazione. In appoggio la notizia che domani Peppino Englaro, in Senato, presenterà l’associazione Per Eluana, di cui è presidente onorario e che ha come numero uno del comitato scientifico il professor Gian Domenico Borasio, consulente della chiesa cattolica tedesca in materia di bioetica. L’idea è presentare una sorta di manifesto del consenso informato, nel quale il paziente ha l’ultima parola. Annuncia che se passa la legge con l’idea che nutrizione e idratazione siano obbligatorie, farà un referendum.

 

OSPEDALI
IL GIORNALE – «Pronta la classifica dei migliori ospedali» è il titolo di apertura che spiega «Il ministero prepara la prima lista ufficiale». Il sottosegretario Ferruccio Fazio in un’intervista dice che «è ora di selezionare le eccellenze». A pagina 9 la rassegna di ospedali di eccellenza.

 

DROGA

IL SOLE24 ORE – Mercoledì si riunisce a Vienna la Commission on Narcotic Drugs delle Nazioni Unite. Il summit, avviene mentre il dramma della droga ha assunto proporzioni di sicurezza nazionale per Washington, dal Messico all’Afghanistan. Si tratta del primo appuntamento internazionale dell’amministrazione Obama. IL SOLE 24 ORE afferma che l’incontro è di alto profilo per il team Obama: si tratta di un raro appuntamento ai massimi livelli, con un alta partecipazione di ministri o altri funzionari di oltre 150 delegazioni.  DI che cosa si parlerà?  Al centro del dibattito ci saranno le responsabilità della cooperazione, i problemi del mercato nero, dei diritti civili, della prevenzione e del trattamento. Un piano d’azione dovrebbe emergere il 12. A generare aspettative sono state le prese di posizioni di Obama da candidato presidenziale quando aveva criticato l’esclusiva enfasi sulla guerra alla droga a discapito della cooperazione internazionale.

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