Politica
Staminali da cordone: presto il via libera alle banche private?
Lordinanza che le vieta è in scadenza. E la Turco, sentiti gli esperti, potrebbe anche annullarla. E in Parlamento si lavora a una legge...
La data c?è: venerdì 20 aprile. Quel giorno la Commissione sulle staminali da cordone ombelicale presenterà il risultato dei suoi lavori, una sorta di ?ricognizione informativa? offerta al ministro Livia Turco perché lei possa decidere se dare o no il via libera a banche private italiane per la conservazione autologa di staminali da cordone ombelicale.
«È in corso una riflessione rapida e approfondita», spiega il coordinatore della Commissione, Giuliano Grazzini, direttore del neonato Centro nazionale sangue. Rapida perché l?ordinanza che vieta le banche private in Italia è scaduta il 13 aprile e c?è tempo fino al 9 maggio per decidere il da farsi. Approfondita perché nel 2006 il ministero ha concesso 1.800 autorizzazioni a esportare sangue cordonale all?estero per conservazione autologa: sintomo di un?esigenza reale. «Siamo una commissione tecnica», sottolinea Grazzini, «dobbiamo raccogliere tutti gli elementi scientifici ed etici. Le evidenze scientifiche a favore della conservazione autologa oggi sono scarse, quindi lo Stato deve ben riflettere prima di aprire a banche private. D?altra parte il politico deve tenere conto anche della spinta emotiva della popolazione». Di anticipazioni su quello che accadrà, Grazzini non ne vuole dare, ma dice: «C?è una grossa attenzione alla domanda che viene dal Paese. L?ordinanza non verrà reiterata sic et simpliciter: si cercherà di valorizzare le strutture pubbliche e di dare maggiori garanzie delle banche private straniere». Abbassa il tiro Gloria Pratavà, portavoce di Adisco-Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale, la cui presidente Carolina Sciomer fa parte della Commissione. «La Commissione si è riunita solo una volta, il 30 marzo: è prematuro parlare di conclusioni. Non si è fatta alcuna ipotesi realistica sulle alternative a questa ordinanza: credo che la cosa migliore sia riconfermarla per un anno e continuare a lavorare».
Per Donatella Poretti, prima firmataria come deputato di una proposta di legge bipartisan sul diritto alla conservazione autologa, il problema «non è se aprire all?autologa, ma come. Ci sono pressioni perché il sistema pubblico mantenga il monopolio: è un affare. Ma le banche pubbliche non riescono a star dietro alle donazioni: come faranno a sobbarcarsi le richieste di autologa?». Che questo sia un tema caldo lo dimostrano i lavori in aula: la pdl Poretti è stata inserita nel testo unificato della legge sul parto in discussione alla Commissione Affari sociali della Camera. Il testo garantisce il prelievo del cordone e il diritto di decidere del suo impiego, inclusa la possibilità di conservarlo presso istituti privati accreditati. Pare che l?obiettivo sia far approvare la legga dalla Camera prima delle amministrative di maggio.
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