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Staminali da cordone ombelicale: vietate le “banche” private

Lo ha deciso un'ordinanza del ministero della Salute pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di ieri

di Benedetta Verrini

“E’ vietata l’istituzione di banche per la conservazione di sangue da cordone ombelicale presso strutture sanitarie private anche accreditate ed ogni forma di pubblicita’ alle stesse connessa”: lo ha stabilito il ministero della Salute, nell’ordinanza del 13 aprile 2006 (Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale”), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 106 del 9-5-2006.

Il provvedimento, si legge nelle premesse, si è reso necessario “considerato che l’impiego di cellule staminali da cordone ombelicale in campo terapeutico e’, in determinati settori, ancora in fase di studio e sperimentazione clinica” e “ravvisata la necessita’ e l’urgenza di esercitare la piu’ stretta attivita’ di controllo e vigilanza riguardo alle cellule da cordone ombelicale”.

L’ordinanza, della durata di un anno, aggiunge che la conservazione di sangue da cordone ombelicale e’ consentita presso le strutture pubbliche, quelle individuate dall’art. 18 della legge n. 107/1990 e quelle di cui all’Accordo del 10 luglio 2003 (cioè le «Linee-guida in tema di raccolta, manipolazione e impiego clinico delle cellule staminali emopoietiche (CSE)», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 settembre 2003, n. 227).
La conservazione presso queste strutture di sangue da cordone ombelicale per uso autologo o dedicato a consanguineo con patologia in atto, prosegue l’ordinanza, e’ consentita previa presentazione di motivata documentazione clinico-sanitaria, e non comporta oneri a carico del donatore.

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