Stages per i detenuti in attesa di lavoro

T rovare un lavoro, di questi tempi, non è facile per nessuno. Figuriamoci per chi esce dal carcere.O, ancora peggio, per chi nel carcere vive. Ma quelli di Arci Ora d?Aria, questa scommessa impossibile hanno decisa di farla, nonostante tutto. Hanno presentato un progetto, l?hanno chiamato ?Andrea? («perché volevamo un nome che non facesse in nessun modo pensare al carcere») e hanno ottenuto i fondi europei di un programma comunitario chiamato Integra e dedicato all?orientamento e all?inserimento professionale. Così oggi, insieme a tanti giovani volenterosi che frequentano corsi di formazione e stage di vario genere, ci sono anche persone che, per i motivi più diversi, stanno pagando o hanno pagato il loro debito con la giustizia (nello staff del progetto ?Andrea?, una decina di persone, il 50% è composto da detenuti). Spiega la coordinatrice di Ora d?Aria, Carmen Bertolazzi: «Noi non insegnamo mestieri. Piuttosto cerchiamo di insegnare a gente che è vissuta a lungo nell?illegalità come stare nel mondo del lavoro». Il progetto coinvolge una trentina di detenuti, uomini e donne, alcuni dei quali sono ormai ex detenuti. Fino alla fine dell?anno lavoreranno come tirocinanti in diverse aziende, tra cui la Conad e altri centri commerciali, gli Editori Riuniti, il Cna, l?agenzia fotografica Contrasto e altri. Da gennaio prossimo i tirocini potranno trasformarsi in posti di lavoro.«La legge lo consente», spiega Carmen Bertolazzi, «ma ovviamente tutto dipenderà dalle imprese che comunque ci hanno assicurato la massima disponibilità». Negli stage formativi i detenuti vengono seguiti passo passo da un?equipe socio-psicologica. Si cerca, dove possibile, di fare uscire fuori le loro competenze professionali. Il sostegno riguarda in parte anche i datori di lavoro, che molto spesso non sanno come rapportarsi con questa particolare tipologia di tirocinante. Per informazioni: Arci Ora d?Aria, tel. 06/41609237 M.P