Economia

Stabili le erogazioni del 2008

La conferma dal Rapporto annuale

di Redazione

L’Acri, l’associazione che rappresenta le fondazioni di origine bancaria, anticipa i dati salienti dell’annuale Rapporto sulle fondazioni, oggi il quattordicesimo, relativo all’esercizio 2008.  «Nonostante la significativa riduzione dei proventi causata dalla grave crisi finanziaria che si è abbattuta sui mercati di tutto il mondo, nel 2008 le Fondazioni sono riuscite a tenere sostanzialmente stabili le erogazioni, grazie alla prudente politica di accantonamenti adottata negli ultimi anni» ha detto Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri. A fronte di proventi che si sono ridotti del 19,4% le erogazioni deliberate sono infatti diminuite solo del 2,1%, rimanendo – con il dato di 1,68 miliardi di euro – sempre ben al di sopra del traguardo di un miliardo e mezzo di donazioni all’anno. Il patrimonio contabile complessivo è rimasto sopra i 48 miliardi, toccando quota 48.852 milioni di euro (+0,2% sul 2007).

Al 31 dicembre 2008 il patrimonio contabile complessivo delle fondazioni di origine bancaria ammonta a 48,8 miliardi (+0,2% sul 2007) ed è pari all’83,5% circa del totale di bilancio, che assomma a 58,5 miliardi (+1,6% rispetto ai 57,5 miliardi del 2007). Esso è suddiviso fra 88 realtà molto diverse per dimensioni, oltre che per operatività territoriale. Le maggiori (pari complessivamente al 49% del patrimonio) sono: Fondazione Cariplo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Il patrimonio delle 18 Fondazioni di grande dimensioni copre una quota del 76,9% del patrimonio complessivo del sistema, mentre le 18 Fondazioni di piccola dimensione pesano per poco più dell’1%. Segmentando le fondazioni in base all’area geografica di riferimento si vede inoltre che quelle che hanno sede nel Nord del Paese (sono 47) coprono il 68% del patrimonio complessivo; nel Nord Ovest in particolare, dove risiedono 5 delle 18 Fondazioni di grande dimensione, il valore medio del patrimonio è circa il doppio della media generale (1.100 milioni di euro contro 555).

Le partecipazioni bancarie delle fondazioni sono pari a 18,9 miliardi di euro e rappresentano il 32,4% del totale attivo dei loro bilanci contro il 25,9% del 2007: una crescita, questa, dovuta in gran parte all’effetto della sottoscrizione di aumenti di capitale della rispettiva conferitaria, ma anche al fatto che l’andamento dei mercati ha inciso negativamente sul valore di altre poste dell’attivo. A fine settembre 2009, su 88 fondazioni 18 non hanno più partecipazioni dirette nelle rispettive banche conferitarie; 55 ne detengono una quota minoritaria; le altre 15 – che nel loro complesso, rappresentano il 4,5% del totale dei patrimoni delle Fondazioni – hanno più del 50%. Come noto infatti, in base al DL n. 143/2003, convertito nella legge n. 212/2003, le Fondazioni con patrimonio netto contabile fino a 200 milioni di euro al 2001 oppure aventi sede in regioni a statuto speciale possono mantenere il controllo delle conferitarie.

Le altre attività fruttifere investite in strumenti finanziari diversi dalle partecipazioni bancarie, rappresentano il 63,7% e sono pari a 37,3 miliardi (25,3 miliardi sono attività finanziarie gestite in proprio o tramite terzi; 11,3 miliardi partecipazioni in società diverse dalla conferitaria; 0,7 miliardi investimenti in società strumentali); mentre gli investimenti in attività immobiliari sono poco più dell’1% dell’attivo.

Nel 2008, il totale dei proventi ordinari delle Fondazioni ammonta a 2.645 milioni, in diminuzione del 31% circa rispetto al dato dell’esercizio precedente (3.824,8 milioni). I dividendi derivanti dalle partecipazioni nelle conferitarie (pari complessivamente a 2.341 milioni di euro) aumentano invece del 15% e, nella composizione totale dei proventi ordinari, la loro incidenza passa dal 51,4% al 78,5%. Anche le partecipazioni diverse dalla conferitaria generano un flusso dei dividendi in aumento: cresce del 9%, passando da 596 a 649 milioni. Il risultato delle gestioni patrimoniali individuali, al contrario, è negativo per 193 milioni, mentre nel 2007 era stato positivo per 377: la variazione anno su anno supera, dunque, il 150%. Anche la gestione degli altri investimenti finanziari chiude con una perdita, che si attesta a -169 milioni di euro, contro un saldo positivo del 2007 di +798 milioni.

 I proventi straordinari sono stati pari a 546,6 milioni di euro (131,6 milioni nel 2007) e il saldo della gestione straordinaria (proventi straordinari meno costi straordinari) risulta di 262,9 milioni di euro (87 milioni nel 2007). I proventi totali (generati dalla somma dei proventi ordinari e straordinari) risultano pari a 3.191,4 milioni: -19,4% rispetto ai 3.956,4 del 2007. L’incidenza dei costi di funzionamento rispetto ai proventi totali è stato del 6,6% (5,2% nel 2007).

 La redditività netta media del patrimonio complessivo delle fondazioni passa dall’8% al 5,4%; al contrario, riferendosi alle sole partecipazioni bancarie a valore di libro si registra un tasso medio di rendimento in aumento: dal 14,8% del 2007 al 15,7%. Diminuisce, invece, molto la redditività degli investimenti in strumenti finanziari diversi dalla partecipazione nella banca conferitaria, che passa dal 4,5% del 2007 allo 0,2% del 2008.

L’avanzo di gestione sui proventi totali è stato del 62,1%, pari a 1.982,3 milioni di euro, con una diminuzione del 42,6% sui 3.453,9 milioni di euro del 2007. Il 26,7% dell’avanzo di gestione, pari a 528,4 milioni di euro, è stato accantonato a riserve patrimoniali (Riserva obbligatoria + Riserva per l’integrità del patrimonio). Il restante 73,3%, pari a 1.453,8 milioni, è stato destinato all’attività istituzionale. Questa ha assorbito anche risorse dagli accantonamenti effettuati negli anni precedenti, raggiungendo così, nel 2008, la quota di 2.443,4 milioni (2.332,3 milioni nel 2007). Nell’ambito dell’attività istituzionale 1.679,6 milioni (1.715,4 nel 2007; -2,1%) sono già stati deliberati (di questi 1.624,3 milioni di euro sono per interventi erogativi decisi dalle Fondazioni e 55,3 milioni sono per i fondi speciali per il volontariato, in base alla Legge 266/91) e 763,8 milioni sono stati destinati ai fondi per il sostegno all’attività erogativa futura.

I 1.679,6 milioni erogati nel 2008 non comprendono, come nel 2007, le risorse destinate al Progetto e alla Fondazione per il Sud, che nei bilanci sono appostate fra gli accantonamenti ai fondi per le attività dell’istituto e risultano pari a 52,5 milioni di euro. Essi comprendono, invece, sia le donazioni delle Fondazioni a soggetti terzi, sia le risorse destinate a progetti realizzati direttamente dalle Fondazioni (pari al 3,8% del totale erogato) e quelle per l’attività di proprie imprese strumentali, costituite per l’intervento in specifici settori (assorbono il 6,7% del totale erogato).

Il numero delle iniziative finanziate nel 2008 dalle Fondazioni ha raggiunto quota 29.421 interventi, in lieve crescita rispetto all’anno precedente (29.375 nel 2007). Il valore medio per iniziativa, in lieve diminuzione, si attesta a 56.990 (nel 2007 era 58.386 euro), mentre rimane stabile a 334 il numero medio di progetti per ogni Fondazione. Fra i 20 “settori ammessi” dalla legge, 7 sono quelli su cui si concentra la maggior parte delle erogazioni delle Fondazioni. In base alla quantità di risorse ricevute, al primo posto si conferma il settore Arte, attività e beni culturali, con una quota del  30,6% (stabile rispetto al 2007). In questo settore l’ambito principale di intervento è quello della Conservazione e valorizzazione dei beni architettonici e archeologici (incide per il 32,6% sulle erogazioni al settore); le singole erogazioni hanno un importo medio quasi doppio della media di settore e la natura dei soggetti beneficiari registra una netta prevalenza di soggetti privati rispetto ai pubblici. Al secondo posto si colloca il comparto indicato come Altre attività culturali e artistiche (20,2%) che comprende una molteplicità molto varia di iniziative, non classificabili nelle voci già codificate. Seguono le Creazioni e interpretazioni artistiche e letterarie (17,8%) e, al quarto posto, le Attività dei musei  (8,4%), al quinto le Arti visive (5,2%), al sesto le Attività di biblioteche e archivi (3,4%), infine Editoria e altri mezzi di comunicazione di massa (1,6%).

 Il secondo settore d’intervento nel 2008 è quello della Ricerca, a cui va il 15% (14,4 nel 2007) delle risorse, in ulteriore crescita (+4%) rispetto all’anno precedente (la quota sul totale erogato era il 14,84%). Al comparto della Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e tecnologico va il 36,5% delle erogazioni al settore (+10,9% sul 2007), alla Ricerca e sviluppo sperimentale in campo medico il 23,8%, alla Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali il 5,6%.

 Al terzo posto ci sono le erogazioni per Educazione, istruzione e formazione, con il 12,9% (12% nel 2007) degli importi totali. I comparti principali sono: Istruzione primaria e secondaria (33,4%); Istruzione superiore, ovvero universitaria e parauniversitaria (26,6%); Istruzione professionale e istruzione degli adulti (21,5%); Crescita e formazione giovanile (9,4%).

 A breve distanza c’è il settore Volontariato, filantropia e beneficenza, che ha ricevuto il 10,2% delle risorse erogate (10,4% nel 2007). La quota maggiore (32,5% del settore) pari a 55,3 milioni di euro è impiegata per gli Accantonamenti ai fondi speciali per il volontariato, seguono i Contributi a fondazioni grant-making ed altri intermediari filantropici (21,3%), cioè quei contributi che vanno a fondazioni come quelle di comunità o ad altri soggetti non profit del territorio che intermedino le risorse verso le organizzazioni del volontariato. Ci sono poi gli Interventi diretti di promozione e sostegno del volontariato (12,9%), la Beneficenza (9,1%), il Attività di sostegno allo sviluppo e alle condizioni di vita dei paesi poveri (8,4%), gli Scambi culturali e cooperazione internazionale (2%).

 Con il 9,6% di risorse (10,4% nel 2007) c’è il settore Sviluppo locale, che comprende iniziative per la Promozione dello sviluppo economico della comunità locale (76,1% del totale erogato al settore), la Realizzazione di lavori pubblici o di pubblica utilità (4,4%), l’Edilizia popolare locale (2,2%).

 Segue, al sesto posto, il settore dell’Assistenza sociale con il 9% delle erogazioni (era 9,8% nel 2007). La parte prevalente (85,8%) va al comparto Servizi sociali, seguito da Servizi di assistenza in caso di calamità naturale, di protezione civile e di assistenza ai profughi e ai rifugiati (5,4%). I destinatari sono in primo luogo i disabili (30,9%), quindi gli anziani (28,5%), i minori (5,3%) e i tossicodipendenti (5,1%).

Infine, c’è il settore della Salute pubblica, che sul totale erogato incide per il 7,3% (7,8% nel 2007). In quest’ambito troviamo i comparti: Servizi ospedalieri (60,5%), che va dalla fornitura di apparecchiature mediche alla realizzazione di progetti specifici, alla costruzione e ristrutturazione di immobili; Altri servizi sanitari (29,4%), che va dall’assistenza domiciliare dei malati al sostegno per le cure di malati terminali e di disabili.

Con uno stacco notevole, seguono altri settori, che complessivamente non raggiungono il cinque per cento (4,6%) del totale erogato. Si segnalano: Protezione e qualità ambientale, in costante crescita, con una quota di risorse del 2,5% (1,9% nel 2007); Sport e ricreazione con l’1,7% (1,4% nel 2007); infine Famiglia e valori connessi, Diritti civili, Religione e sviluppo spirituale, Prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica, a cui vanno complessivamente 20,5 milioni di euro, per un totale di 315 interventi.

Per quanto riguarda la scelta dei settori di intervento, le politiche di erogazione delle Fondazioni evidenziano la propensione prevalente verso una specializzazione settoriale alta, intendendo come tale la scelta della Fondazione di concentrare su un solo settore una cifra non inferiore al 50% del totale erogato oppure su due settori non meno del 60% (è media invece quando non meno del 30% delle risorse va a un settore, oppure non meno del 40% a due settori). In questo senso, le scelte delle Fondazioni riflettono l’impostazione data al riguardo dalla normativa, che impone alle Fondazioni di destinare almeno il 50% delle risorse disponibili per le erogazioni a non più di cinque settori (i cosiddetti “settori rilevanti”) scelti tra i “settori ammessi”. Il numero medio di settori in cui ogni Fondazione rivolge il proprio intervento è di 6 (7,5 nel 2007). I settori in cui le Fondazioni sono presenti in maggior numero sono Arte, attività e beni culturali e Volontariato, filantropia e beneficenza (tutte le 88 Fondazioni), Educazione, istruzione e formazione (83), Salute pubblica (73), Assistenza sociale (68),  Ricerca (63).

Sul totale delle erogazioni quelle superiori a 100.000 euro incidono, quanto ad ammontare, per il 74,4% (75,3% nel 2006) e quelle di importo unitario superiore a 500.000 euro per il 45,8%. Le erogazioni di importo non superiore a 5.000 euro mantengono sostanzialmente invariata la propria incidenza entro limiti molto contenuti e difficilmente comprimibili rappresentando solo l’1,9% degli importi erogati (1,8% nel 2007). Le erogazioni pluriennali diminuiscono lievemente quanto ad ammontare (dal 13,4% sul totale erogato nel 2007 al 10,7% nel 2008), mentre aumentano nel numero.

I beneficiari delle erogazioni delle Fondazioni sono sempre soggetti che perseguono finalità non lucrative di pubblico interesse: dunque sono soggetti privati non profit  – ad essi va il 63,2% degli importi erogati (il 62,7% nel 2007) e il 66,9% del numero di interventi (66,8% nel 2007) – o istituzioni pubbliche. Fra le categorie di beneficiari privati i più importanti sono le Fondazioni (naturalmente non si tratta di Fondazioni di origine bancaria) che, con il 26,4% degli importi, si confermano anche in questa rilevazione al primo posto in assoluto fra tutte le categorie di beneficiari pubblici e privati. Seguono: Associazioni (12,6%, di cui il 2,3 punti percentuali destinati ad Associazioni di promozione sociale), Organizzazioni di volontariato (4,4%), Cooperative sociali (2%). Una percentuale elevata delle erogazioni è attribuita alla categoria Altri soggetti privati (17,8%), tra cui sono incluse le istituzioni religiose. Fra i soggetti pubblici, che ricevono complessivamente il 36,8% delle erogazioni, gli Enti locali sono i destinatari principali con il 21,1% del totale erogato (nel 2007 era il 19,1%). Seguono, con il 13,5% degli importi (13,4% nel 2007), gli Enti pubblici non territoriali i quali includono scuole, università, strutture sanitarie, istituti di accoglienza e beneficenza. In diminuzione è la quota destinata alle Amministrazioni centrali, che ricevono il 2,2% delle erogazioni contro il 4,5% del 2007.

 La forte caratterizzazione localistica dell’attività erogativa delle Fondazioni trova conferma anche nel 2008: le erogazioni destinate alla regione di appartenenza sono infatti sempre in larga maggioranza (l’87,3% degli importi e il 94,4% del numero di iniziative); aumenta inoltre l’incidenza quantitativa delle erogazioni a valenza nazionale, che passano da 7,1% del 2007 all’8%. In merito alla distribuzione geografica delle erogazioni, al Nord va il 66% delle risorse, di cui il 34,1% al Nord Ovest e il 31,9% al Nord Est; al Centro il 28,6%; al Sud e Isole il 5,4%.

 


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