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SRi LANKA. Amnesty, appello per salvare la popolazione civile

di Redazione

Amnesty International ha chiesto oggi al governo dello Sri Lanka, anche  attraverso un appello on line (www.amnesty.it) di consentire il pieno e  immediato accesso nelle aree in cui e’ in corso il conflitto, comprese le  cosiddette “zone di sicurezza”, agli osservatori internazionali e alle  agenzie umanitarie, affinchè valutino la situazione sul campo e possano  contribuire a porre fine alla crisi umanitaria e dei diritti umani.

L’organizzazione per i diritti umani ha anche sollecitato gli Stati membri  del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a “convocare una riunione,  senza ulteriori ritardi, per esaminare gli ultimi preoccupanti sviluppi e  pretendere che le forze armate dello Sri Lanka e le Tigri per la  liberazione per la patria Tamil (Ltte) cessino di attaccare la popolazione  civile, che l’Ltte permetta ai civili di lasciare le zone di conflitto e  che il governo consenta immediato accesso agli osservatori internazionali
e alle agenzie umanitarie”.

L’appello al Consiglio di sicurezza e’ giunto dopo la notizia della morte  di almeno 35 civili a seguito dell’attacco odierno contro un ospedale  situato in una “zona di sicurezza”. Lo stesso ospedale era stato colpito  neanche 24 ore prima, con il tragico tributo di sangue di almeno 49 morti  e oltre 50 feriti.

Negli ultimi giorni la situazione e’ ulteriormente peggiorata: 400 persone  (tra cui oltre 100 bambini) sono morte nel fine settimana, in quello che  le Nazioni Unite hanno definito un “bagno di sangue”. Si stima che da  gennaio a oggi il conflitto abbia provocato oltre 7000 morti e 13.000  feriti. Almeno 50.000 civili sono ancora intrappolati nelle zone di  conflitto.
 
“Sia l’Ltte che le forze governative stanno violando le leggi di guerra” –  ha dichiarato Sam Zarifi, direttore del Programma Asia e Pacifico di  Amnesty International. “Nei mesi scorsi, l’Ltte ha usato i civili  intrappolati nel conflitto come scudi umani contro le forze armate,  attaccando coloro che cercavano di lasciare le zone di combattimento.  L’esercito dello Sri Lanka ha fatto ricorso all’artiglieria pesante, che  è un’arma indiscriminata quando viene usata per colpire aree densamente  popolate, causando morti e feriti tra la popolazione civile”.

Vi sono ragioni per tenere che le forze armate lanceranno un’offensiva  ancora piu’ pesante a partire da oggi, con la fine della consultazione  elettorale in India. I partiti politici tamil indiani, che hanno concorso  alle elezioni regionali, avevano fatto della protezione dei civili un tema  centrale della campagna elettorale.

Nella sua lettera al Consiglio di sicurezza, Amnesty International chiede  la nomina di una Commissione d’inchiesta sulle violazioni del diritto  internazionale: “Il Consiglio di sicurezza deve far presente, con la  massima chiarezza, che coloro che sono sospettati di gravi violazioni dei  diritti umani e del diritto umanitario, compresi i crimini di guerra,  verranno chiamati a rispondere del proprio operato. Dato il crescente  numero di prove relative a gravi violazioni commesse da entrambe le parti  in conflitto negli ultimi mesi, il Consiglio di sicurezza dovrebbe  istituire una Commissione d’inchiesta o richiederne l’istituzione al  Consiglio dei diritti umani”.

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