Alleanze

Spreco alimentare:  in Calabria arriva l’app “BringTheFood”

Bcc Mediocrati di Rende (Cs), Banco Alimentare della Calabria e Sheir.Tech uniti in un progetto per recuperare gli alimenti non più commerciabili. La storica banca di credito cooperativo sostiene la diffusione di un'app che consentirà alla sede calabrese della fondazione di raccogliere cibo con maggiore efficienza

di Marco Marcocci

La Bcc Mediocrati di Rende (Cs), storica banca di comunità (fondata nel 1906) appartenente al Gruppo Bcc Iccrea, si impegna ulteriormente nella lotta contro lo spreco alimentare e stringe una sinergia con Banco Alimentare della Calabria e Sheir.Tech, anzienda tecnologica, che consentirà di gestire le eccedenze alimentari tramite l’applicazione BringTheFood.

È stato infatti siglato lo scorso 3 ottobre, infatti, un accordo finalizzato a definire i termini per l’uso e lo sviluppo sul territorio calabrese servito dalla banca dell’app BringTheFood ideata appunto da Shair.Tech.

Nicola Paladino e e Annarita Trotta

Si tratta di un’app che è attualmente attiva in diverse regioni italiane, oltre che in alcune zone della Moldavia, della Romania e dell’Austria e che nel 2024 ha registrato oltre 16mila tonnellate di prodotti, fatti arrivare a persone in stato di necessità.

Obiettivo: collaborazione fra imprese e Terzo settore

L’obiettivo del progetto pilota, fortemente voluto dalla Bcc, è quello di realizzare, sviluppare e sostenere forme di collaborazione fra il mondo del Terzo settore e le imprese clienti della banca appartenenti al settore della Grande distribuzione organizzata – Gdo , alla filiera agro-alimentare, al settore della ristorazione, attraverso l’utilizzo dell’applicazione per sperimentare, in alcuni dei territori serviti dalla banca, un innovativo ed efficace sistema di recupero e trasferimento di alimenti a favore di enti che si occupano di assistenza rivolta a persone in difficoltà.

Alla presentazione del progetto hanno partecipato il presidente del Credito Cooperativo Mediocrati, Nicola Paladino, il direttore generale del Banco Alimentare della Calabria, Gianni Romeo, l’amministratrice con delega ai temi Esg del Credito Cooperativo Mediocrati, Annarita Trotta, il fondatore di Shair.Tech, Michele Bof e il professore di Management delle imprese sociali dell’Università Bocconi, Giorgio Fiorentini. Moderatore dell’evento è stato Federico Bria, Esg ambassador e segretario generale del Credito Cooperativo Mediocrati. 

Un momento della presentazione

Un progetto per promuovere la sostenibilità

L’accordo rappresenta il primo passo per l’avvio del progetto finalizzato a promuovere la cultura della sostenibilità e a contribuire nel concreto alla riduzione dello spreco alimentare e all’alleviamento delle forme di povertà, che purtroppo non sembrano diminuire, nei territori calabresi.

A beneficiare, in prima battuta, dell’applicazione sarà il Banco Alimentare della Calabria. Questo progetto, che conferma e rafforza l’identità di Mediocrati quale istituzione primaria per lo sviluppo sostenibile locale, si propone di valorizzare la cooperazione, contribuire alla creazione di valore per la collettività, indirizzare la solidarietà, rafforzare la prossimità nelle periferie territoriali e sociali. La fase di sperimentazione durerà 12 mesi e consentirà di mettere a sistema i processi operativi e i modelli di gestione, verificandone l’efficacia e l’efficienza, al fine di estendere, in caso di esiti positivi, sia le attività sia le aree geografiche di intervento.

«La comunità non è solo un concetto geografico», ha dichiarato il presidente Paladin, «ma coinvolge le persone e si fa carico anche dei problemi e delle difficoltà. Con l’avvio di questo progetto, a cui stiamo lavorando dall’inizio dell’anno, diamo ancora una volta concretezza al significato di banca di comunità».

La foto in apertura è della Fondazione Banco Alimentare, le altre foto sono dell’autore.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.